Memorandum militare tra Italia e Israele, 10 giuristi diffidano il Governo Meloni: “Incostituzionale rinnovare l’accordo”

L’intesa, firmata da Berlusconi nel 2003, si rinnoverà automaticamente ogni l’8 giugno
Un gruppo di giuristi, esperti in diritto costituzionale e internazionale, ha inviato una diffida formale al Governo Meloni per chiedere la sospensione del “Memorandum d’Intesa in materia di cooperazione militare e della difesa tra Italia e Israele”, entrato in vigore nel giugno 2005 e che sarà automaticamente prorogato il prossimo 8 giugno.
La diffida, inviata il 21 maggio scorso alla Presidenza della Repubblica e del Consiglio e ai ministeri della Difesa e degli Esteri, è stata sottoscritta da Michele Carducci, Veronica Dini, Domenico Gallo, Ugo Giannangeli, Fausto Gianelli, Fabio Marcelli, Ugo Mattei, Luigi Piccione, Luca Saltalamacchia e Gianluca Vitale. I firmatari ravvisano due profili di incostituzionalità nel continuare a collaborare con Israele: uno riguardante le presunte violazioni dei diritti umani che lo Stato ebraico è accusato, anche in sede Onu, di aver perpetrato durante il conflitto in corso nella Striscia Gaza, e l’altro concernente il mancato diritto all’informazione dei cittadini italiani.
L’occupazione dei Territori palestinesi, il mantenimento delle colonie illegali in Cisgiordania, il massacro in corso nella Striscia di Gaza, i mandati di arresto per presunti crimini di guerra e contro l’umanità emessi dalla Corte penale internazionale (Cpi) nei confronti del premier Benjamin Netanyahu e del suo ex ministro della difesa Yoav Gallant e le ordinanze della Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu nell’ambito del processo per genocidio intentato dal Sudafrica contro Israele giustificano, secondo i firmatari, “la manifesta illegittimità del rinnovo del Memorandum in questione per violazione, immediata e diretta, sia delle fonti del diritto internazionale, così come inquadrate dalla Corte Internazionale di Giustizia e dagli organi internazionali, in nome del diritto umanitario e della pace, sia degli artt. 1, 2, 3, 10, 11, 21, 28, 54, 117, comma 1, della Carta Costituzionale, norme che conferiscono legittimità di diritto interno a quelle fonti internazionali e alle Autorità Onu in nome del primato della dignità della persona umana e del diritto umano alla pace”.
“Da questo quadro costituzionale e internazionale, manifestamente non contestabile, deriva l’inammissibilità e incostituzionalità del rinnovo del Memorandum, ripugnante all’identità costituzionale stessa dell’Italia che ‘ripudia la guerra’ e la cui sovranità appartiene al popolo, che ha il diritto di essere informato sul suo utilizzo, e non allo Stato, che ha invece l’obbligo di conformarsi alle Autorità Onu, per limitazione ex art, 11 Cost., e di informare sul rispetto del diritto umanitario da parte propria e dello Stato di Israele in conformità con l’art. 21 Cost. (che non contempla limiti in materia)”, si legge nella diffida.
Il “Memorandum d’intesa con Israele in materia di cooperazione nel settore militare e della difesa” fu firmato a Parigi dal governo Berlusconi nel giugno del 2003 ed è entrato in vigore l’8 giugno del 2005. Questo accordo costituisce da allora la base per lo scambio di tecnologia e la vendita di armi tra i due Paesi. L’articolo 9 prevede una durata di cinque anni e una proroga automatica in caso di mancata denuncia di una delle Parti.