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Approda al Senato l’inchiesta sul caso Open. Centrodestra pronto a salvare Renzi. Lui: “Non chiederò immunità”

Immagine di copertina
Credit: ANSA/FABIO FRUSTACI

Nelle scorse settimane, undici persone, tra i più stretti collaboratori del leader di Italia Viva Matteo Renzi, hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini sul caso dei finanziamenti alla fondazione Open, fondazione nata per sostenere le iniziative politiche dell’ex premier e finita al centro di un’inchiesta per traffico d’influenze illecite, riciclaggio e finanziamento illecito ai partiti. Il 7 ottobre Matteo Renzi, con una lettera inviata alla presidente Casellati, ha diffidato la procura dallo svolgere qualsiasi attività investigativa che riguardi la sua persona.

S&D

La richiesta è insolita: usualmente sono le procure a rivolgersi alla camera di appartenenza per chiedere l’utilizzo delle intercettazioni di un parlamentare; stavolta invece è stato Renzi a chiedere al Senato di bloccare l’attività dei pm fiorentini. Come detto, la lettera a Casellati del leader Iv parte tre giorni dopo il no della procura di Firenze, che aveva respinto la “formale intimazione” al pm Luca Turco, da parte dei legali di Renzi.

Stasera alle 20 la giunta per le immunità del Senato guidata dal forzista Maurizio Gasparri terrà la prima riunione sul caso, con la relazione della relatrice Fiammetta Modena, sempre di Forza Italia. Il voto non arriverà prima di una decina di giorni. Dopo la relazione della senatrice Modena, la giunta dovrà innanzitutto capire se le intercettazioni sono avvenute quando il capo di Iv era o meno parlamentare: Renzi infatti viene eletto solo all’inizio nel 2018, dunque tutti gli ascolti realizzati nel 2016 e 2017 (prima e dopo il referendum costituzionale) non dovrebbero essere coperti da immunità.

“Io non chiederò l’immunità”ha precisato però quest’oggi, martedì 16 novembre, il senatore di Italia Viva. “Hanno preso roba dal mio telefonino, sono un parlamentare e secondo me questa cosa è illegale. Alla discussione in aula dirò che possono prendere tutto, purché seguano le regole. Non chiederò l’immunità, ma andrò in tutte le sedi a vedere se hanno rispettato le regole. Se qualcuno non ha fatto le cose secondo le regole deve pagare“, dice il leader di Italia Viva a L’aria che tira.

Il primo punto riguarda la validità delle intercettazioni: alcune delle quali infatti risalirebbero al periodo in cui Renzi non era ancora senatore, ma qualche conversazione finita nei faldoni risale al 2018 quando Renzi era già senatore. In particolare quella del 4 giugno 2018, quando parlava con Vincenzo Manes, uno dei finanziatori di Open, del viaggio a Washington dove era stato invitato per tenere un discorso in ricordo di Robert Kennedy. Per quel viaggio l’ex premier affitterà un jet privato costato alla Fondazione 135 mila euro.

Sul versante dei voti, il sentore dovrebbe avere le spalle coperte: 4 membri originari del Pd voterebbero a favore, 3 sono passati a Iv (Bonifazi, Cucca e Ginetti), mentre i dem sono rappresentati solo da Anna Rossomando. A questi tre voti sono pronti ad aggiungersi 3 di Fi e 6 della Lega. Contro la richiesta dell’ex rottamatore voteranno sicuramente i 3 M5S e Pietro Grasso di Leu. Incerti 4 del gruppo misto e i 2 di Fdi; la stessa Rossomando non ho ancora deciso.

L’immunità parlamentare

L’articolo 68 della Costituzione sancisce l’immunità parlamentare per deputati e senatori in carica. In particolare, si stabilisce che i membri del Parlamento non devono rispondere delle loro opinioni e dei voti che esprimono durante l’esercizio delle loro funzioni.

La giunta per le immunità parlamentari è composta da 23 senatori. I componenti non sono scelti dai gruppi parlamentari, come accade per le commissioni parlamentari, ma sono tutti nominati dal presidente di ciascuna assemblea di propria iniziativa. La giunta, poiché la sua composizione deve tenere conto dell’equilibrio politico esistente nell’assemblea, viene nominata successivamente alla costituzione dei gruppi parlamentari.

Il parlamentare non può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare né può essere arrestato senza l’autorizzazione della Camera a cui appartiene. L’autorizzazione deve essere richiesta anche per sottoporre il parlamentare ad intercettazioni telefoniche o ambientali o per sequestrare la sua corrispondenza.

Le domande del M5s per Renzi

il Movimento 5 Stelle ha pubblicato sul blog ufficiale una lista di domande al leader di Italia viva proprio su quanto emerso dagli atti dell’inchiesta. “#Renzirispondi — si legge nel blog—. Tredici domande nell’interesse di tutti i cittadini a garanzia dei principi di piena trasparenza e a tutela del confronto democratico. Su questi aspetti il Movimento non è disponibile ad arretrare di un millimetro. La politica non può essere solo questione di rispetto delle norme, penali in particolare. Senza coscienza morale il nostro Paese non ha futuro”.

“Giuseppe Conte ha preparato per me 13 domande: sarò felice di rispondergli in un confronto in diretta TV. Aspetto la sua proposta di data e nel frattempo preparo le 13 domande per lui, dalle mascherine al Venezuela. Sono certo che non scapperà dal confronto democratico. Vero?”. Così in un tweet il leader di Iv, Matteo Renzi, replica al post del M5S.

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