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Home » Politica

“Caro Draghi, ecco tre riforme a costo zero per usare al meglio il Recovery Fund”

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Credit: Quirinale

Lobbyng, conflitto d’interessi, trasparenza: “Ecco tre riforme a costo zero che dovrebbe attuare subito il Governo Draghi”. A suggerirle è The Good Lobby, organizzazione no-profit “impegnata a rendere più democratica, unita ed equa la società”.

“Finalmente anche in Italia si è deciso di audire la società civile per redigere il programma di governo”, osserva il direttore Federico Anghelé. “Bene che sia ascoltato il mondo ambientalista, ma non basta: il presidente Draghi avrebbe dovuto cogliere la voce di quella società civile impegnata su temi cruciali quali i diritti civili e politici oltre che le rivendicazioni giovanili e femminili”.

The Good Lobby, continua Anghelé, “avrebbe indicato a Draghi alcune priorità per i mesi a venire. A costo zero”. “Anzi, queste priorità sono essenziali per salvaguardare il portafoglio degli italiani e per fare in modo che i fondi del Recovery fund vengano spesi in maniera efficace e trasparente”, sottolinea il direttore.

Ma veniamo ai contenuti. L’organizzazione – composta per lo più da trentenni, una sede a Milano e una a Bruxelles – avanza, come detto, tre proposte al nascituro Governo Draghi. La prima è una legge lobbying.

“Solo con una specifica norma le istituzioni saranno vincolate a convocare proattivamente i portatori d’interessi particolari e diffusi e, guarda caso, questi ultimi sono spesso marginalizzati nel dibattito politici”, fa notare Anghelé. “La legge sul lobbying permetterebbe di rendere tracciabili le interazioni tra decisori pubblici e i rappresentanti di interessi. L’Europa sta per lanciare il più ambizioso programma di aiuti economici dalla Seconda Guerra Mondiale e non si può sbagliare”.

Seconda riforma a costo zero proposta a Draghi: una norma sul conflitto d’interessi. “Non possiamo più permetterci l’assenza di una normativa così essenziale. Senza regole sulle ‘porte girevoli’ nulla vieterebbe a un nostro rappresentante di favorire un soggetto privato con la promessa poi di venire ricompensato con una consulenza o un’assunzione una volta terminato il mandato, anche anticipatamente”, evidenziano da The Good Lobby.

Terza riforma: “Massima trasparenza per il Recovery Plan”. “Nell’ultima bozza del Piano approvata dal Governo Conte è scomparsa la piattaforma open data che avrebbe garantito un monitoraggio diffuso sui beneficiari delle risorse messe a disposizione dall’Europa oltre che una verifica dei tempi di attuazione dei progetti e il loro stato di avanzamento. Sarà un caso?”, si chiede Anghelé.

“I fondi del Recovery Fund fanno gola alla criminalità organizzata. Solo con la trasparenza e il monitoraggio dal basso è possibile effettuare un controllo preciso e sistematico”.

Leggi anche: Arriva Draghi. E la reputazione dell’Italia cambia (di Gianluca Comin)

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