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Gas, Cingolani a Politico: “Sarebbe bene pagamento temporaneo in rubli”. Poi la smentita: “Articolo fuorviante”

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Gas, Cingolani a Politico: “Sarebbe bene pagamento temporaneo in rubli”. Poi la frenata: “Articolo fuorviante”

“Penso che sarebbe bene per qualche mese, almeno, permettere alle aziende di procedere e pagare in rubli, mentre comprendiamo il quadro giuridico e le implicazioni”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in un’intervista a Politico, intervenendo sulle polemiche riguardanti l’acquisto di gas russo, dopo la richiesta di Mosca di pagare la materia prima in rubli. “Credo che le compagnie petrolifere e del gas non possano rischiare di pagare e poi essere accusate di aver infranto le sanzioni, ma allo stesso tempo non possono rischiare… di non pagare in rubli”, ha detto Cingolani. “Questi sono contratti a lungo termine, i costi sarebbero estremamente alti”.

Un’apparente apertura, smentita a stretto giro dallo stesso ministero guidato da Cingolani. In una nota, il ministero della Transizione ecologica ha definito “fuorviante” l’articolo, che Politico ha titolato “Italy open to paying for Russian gas with rubles” (“L’Italia apre al pagamento del gas russo in rubli”). Quanto riportato, secondo il ministero, “non corrisponde alla posizione espressa dal ministro Cingolani che non ha mai aperto ad un pagamento in rubli”.

Un caso su cui è intervenuta anche la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, al termine della riunione straordinaria del Consiglio UE tra i ministri dell’Energia. “Durante la riunione del consiglio ho visto la notizia di una dichiarazione del ministro italiano Roberto Cingolani, ma da quello che ho capito si tratta di una notizia fuorviante”, ha detto Simson, aggiungendo di aver già spiegato “la posizione della commissione” al ministro italiano, in un colloquio tenuto venerdì scorso. Secondo la commissaria, “le aziende che rispettano i contratti firmati hanno tutto il diritto di rifiutare la richiesta unilaterale da parte della Russia di ridiscutere i contratti”. “Il 97% dei contratti firmati prevede espressamente che i pagamenti avvengano in euro o in dollari, quindi chi rispetta i contratti può continuare ad adempiere alle obbligazioni contrattuali in modo che non vengano violate le sanzioni”, ha poi precisato.

Anche la ministra francese per la Transizione ecologica, Barbara Pompili, ha ribadito che al consiglio straordinario dei ministri dell’Energia “tutti gli Stati membri hanno detto che si devono implementare le sanzioni e rispettare i contratti, che sono in euro”.

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