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    Fontana: “Il Covid? Con l’autonomia la Lombardia avrebbe evitato molti errori”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 21 Ago. 2020 alle 14:01 Aggiornato il 21 Ago. 2020 alle 15:04

    “L’attività svolta dalle Regioni durante questa pandemia deve essere considerata molto rilevante. Se fossimo partiti con quella maggiore autonomia che richiediamo da tempo, anzi, si sarebbero potuti evitare sicuramente degli errori, avremmo avuto una squadra più forte, più compatta”. Lo ha detto il governatore della regione Lombardia Attilio Fontana durante un collegamento con il Meeting di Rimini.

    Il governatore ha attribuito la responsabilità degli errori commessi in questi mesi a quella Autonomia divenuta baluardo di molte campagne elettorali della Lega e mai concessa però nemmeno durante l’esperienza di governo coi 5 Stelle.

    “Se avessi potuto assumere medici e infermieri, e avevo le risorse economico per farlo, avremmo potuto dare delle risposte ancora migliori. Io credo che in questa emergenza si sia vista la duttilità a livello territoriale di mutare la propria conformazione, anche degli ospedali, hanno saputo venire incontro alle emergenze che si presentavano. Siamo riusciti a raddoppiare le sale di rianimazione di cui disponevamo all’inizio della pandemia e siamo riusciti a dare una risposta a tutti quei malati che avevano bisogno di respiratori e ossigeno. È un aspetto importante”.

    L’intervento del governatore dal minuto 33.

     

    Fontana non ha in alcun modo parlato delle falle nel sistema delle Rsa e delle Rsd. Così come di ciò che ha comportato la mancata chiusura di Alzano e Nembro. Sembrano lontani i tempi in cui il governatore scaricava a sua volta le responsabilità sulle Ats. Nel frattempo l’indagine della Procura di Milano va avanti: i pm stanno analizzando centinaia di cartelle cliniche compilate da gennaio ad oggi e sta verificando l’operato della ‘centrale’ pazienti che agiva a braccetto con la Regione.

    Il governatore ha parlato anche delle tensioni col governo: “Ci sono state tensioni col governo, ma di carattere di merito. Non di carattere ideologico o di impostazione. Noi non eravamo soddisfatti di certe risposte che non arrivavano, Dpi che non venivano forniti, richieste non esaudite, affrontare in solitudine certe situazioni. A livello nazionale c’è stata una delusione per un certo abbandono: la regione Lombardia ha affrontato l’epidemia abbandonata da buona parte del territorio italiano. Ha dato capacità di resilienza. Il popolo lombardo ha dato grande manifestazione di senso civico”.

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