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Home » Politica

Fine vita, la legge per ora è salva: la Camera respinge gli emendamenti soppressivi di Forza Italia e Lega

Immagine di copertina
credit: ansa

Dopo la bocciatura del referendum sull’eutanasia legale, la Camera dei deputati ieri ha ripreso l’esame della legge sull’aiuto al suicidio, di attuazione della sentenza della Corte costituzionale del novembre 2019. Il testo sul fine vita (relatori Bazoli Pd e Provenza M5s) ha già superato il primo scoglio: l’Aula di Montecitorio ha respinto i primi due emendamenti identici di Forza Italia e della Lega soppressivi del primo articolo e quindi dell’intero provvedimento. I voti contrari sono stati 262, i favorevoli 126.

La strada del provvedimento però resta in salita: in tutto gli emendamenti al voto sono circa 200. Si teme soprattutto di assistere allo stesso epilogo del ddl Zan, che fu affossato al Senato tra gli applausi di gran parte del centrodestra. Per ora comunque la legge va avanti, anche dietro il ‘pressing’ del presidente della Camera, Roberto Fico, da sempre ‘sponsor’ del provvedimento. Ma anche dei leader di Pd e M5s: sia Giuseppe Conte che Enrico Letta dopo la dichiarazione di inammissibilità della Consulta sul referendum sull’eutanasia hanno spinto per arrivare ad approvare il testo.

L’Associazione Coscioni, invece, ha denunciato chiaramente come la legge all’esame della Camera sia “peggiorativa rispetto ai diritti a oggi conquistati nei tribunali e in generale rispetto all’attuale assetto costituzionale”.

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