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    Enrico Letta al El Pais: “La democrazia italiana è malata”

    Enrico Letta. Credit: Ansa/Emilio Andreoli
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 23 Apr. 2021 alle 12:14 Aggiornato il 23 Apr. 2021 alle 19:37

    Parole preoccupate quelle del segretario del Pd Enrico Letta nell’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo El Pais. “La democrazia italiana è malata. In 10 anni abbiamo avuto sette governi e sei primi ministri. È un problema serio”, dice l’ex premier, oggi nuova guida dei dem.

    “Solo in questa legislatura ci sono stati 200 casi di transfughismo in Parlamento. E questa è l’altra malattia”, dice Letta. Secondo il segretario del Pd bisogna cambiare le regole della politica italiana: nel Parlamento Europeo c’è il gruppo dei “non iscritti” che è un “purgatorio”, mentre da noi il gruppo misto è un “paradiso”. “C’è un problema di regole interne che vorrei modificare e applicare quelle del Parlamento europeo. In Europa se non sei in un gruppo che non si è presentato alle elezioni, finisci nel gruppo dei “non iscritti”. È un purgatorio. In Italia invece vai al Gruppo Misto e hai la possibilità di creare gruppi anche se non ti sei presentato alle elezioni. Il Gruppo Misto è un paradiso dove i disertori hanno maggiore visibilità, maggiori risorse finanziarie e non sono legati a un gruppo parlamentare. Oggi è il secondo gruppo in Parlamento”, spiega Enrico Letta a El Pais.

    Sullo scontro all’interno del governo con la Lega di Matteo Salvini dopo l’astensione dei ministri leghisti sul decreto riapertureLetta dice: “Salvini scende nei sondaggi da quando è entrato nel governo e ha cominciato a bombardarlo. Teme la crescita di Giorgia Meloni, ma non credo che la sua strategia funzioni. Deve decidere se stare al governo o all’opposizione”. “Teme che si arriverà alla rottura?”, chiede il giornalista spagnolo. “Non credo, Salvini sa che farebbe un danno enorme al Paese. E con i suoi ministri lavoriamo bene. Il clima dentro il governo è buono”.

    Sul futuro del Pd con il M5s, il segretario dem spiega: “Nel 2023 saremo alleati con M5S di Conte, il primo test sarà alle amministrative d’autunno. Con alcune eccezioni come Roma. Non credo che Raggi si ritirerà. Calenda candidato unitario? Non credo, faremo le primarie e lui non è disposto”.

    E sul rischio di sovrapposizioni con i cinquestelle “moderati e progressisti”, Letta rassicura: “Loro si dicono non di destra né di sinistra, è una differenza forte con il Pd”. È vero, ci sarà un problema se ci sovrapponiamo. Ma già nello statuto che Conte scrive si dice che il M5S non è né di destra né di sinistra. E questa è già una forte differenza. Devono mantenere il loro spirito originale, di ribellione. Ma è importante che non ci sovrapponiamo, sarebbe molto negativo. Sono ottimista, perché conosco Conte, lo stimo e possiamo fare un buon lavoro”, aggiunge. Letta torna anche a parlare del recente incontro con Renzi: “Incontro tra due adulti, come direbbe Varoufakis, però è andato bene”.

    Letta sui fondi europei per la ripresa economica post pandemia dice: “Italia e Spagna devono usare bene i fondi Next Generationdice Letta a El Pais – per convincere i 27 a rendere quelle regole permanenti. Il futuro dell’Europa dipende da come Italia e Spagna useranno i fondi”.

    Leggi anche: 1. Il Segretario ZingaLetta (di G. Gambino); // 2. Le due vite di Enrico Letta (di R. Bertoni); //3. Matteo Orfini a TPI: “Salvini scorretto e irresponsabile. Zingaretti candidato ideale a Roma. Gli ex renziani? Che restino nel Pd” (di M. Vigneri)

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