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Di Battista ancora contro Draghi: “Tre degli ultimi otto premier hanno lavorato in Goldman Sachs”

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Credit: ANSA

Di Battista torna all’attacco del Governo Draghi. E lo fa, questa volta, con un duro post pubblicato sulla sua pagina Facebook, in cui evidenzia come tre degli ultimi otto presidenti del Consiglio italiani abbiano lavorato per la prestigiosa banca d’affari statunitense Goldman Sachs.

Uscito dal Movimento 5 Stelle, l’ex deputato se la prende con i media, colpevoli di aver fatto “le pulci” a Giuseppe Conte ma di aver risparmiato Draghi. “Io provo a farlo. E, per adesso, è quello che voglio fare: studiare, scrivere, unire i pezzi ed informare”, scrive Di Battista, ribadendo quindi ancora una volta di non voler mettersi a capo di alcuna corrente scissionista del M5S.

Nel suo post Di Battista torna sul tema del “conflitto d’interessi” – già trattato in questo articolo a sua firma, pubblicato due giorni fa su TPI – che secondo lui sta alla base della nascita del Governo Draghi.

L’ex pentastellato elenca gli ultimi otto premier: “Prodi, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte e Draghi”. “Di questi, 3 provenivano da Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo, molto attiva, tra l’altro, negli anni ’90, durante la stagione delle privatizzazioni”. “Una banca che fa politica”, osserva Di Battista.

Prodi, ricorda l’ex deputato, “fu consulente in Goldman Sachs dal 1990 al 1993, subito dopo aver lasciato la presidenza dell’Iri che aveva contribuito a privatizzare e tre anni prima di diventare premier”.

“Mario Monti fu consulente internazionale per Goldman Sachs dal 2005 al 2011, anno in cui venne incaricato di formare il governo da Napolitano”, mentre “Draghi, nel 2002, venne nominato vicepresidente e managing director in Goldman Sachs. Entrò nella banca americana un anno dopo aver lasciato la direzione generale del Tesoro e se ne andò per fare il governatore di Bankitalia (con i risultati su MPS che gli italiani informati ricordano bene)”.

“Ma non è tutto”, sottolinea Di Battista. “Anche Gianni Letta, nel giugno del 2007, venne arruolato da Goldman Sachs. Non sarà stato premier, ma Gianni Letta fu il braccio destro di Berlusconi a Palazzo Chigi. Fu Sottosegretario di Stato nel 1994-95, poi dal 2001 al 2006 e poi dal 2008 al 2011, ovvero dopo essere stato ingaggiato da Goldman Sachs”.

E ancora: “Mi risulta (fonte La Repubblica) che nel 2003 Goldman Sachs prestò parecchio denaro (2,8 miliardi di euro) al gruppo Benetton per concludere l’acquisto di Autostrade che già controllava dal 1999, anno della privatizzazione fatta a cavallo dei governi Prodi e D’Alema con Draghi direttore del Tesoro. Nel 2003 Draghi che – quattro anni prima si era occupato della privatizzazione delle autostrade – lavorava in Goldman Sachs”.

“Ricordo una serie di giornalisti fare le pulci (giustamente sia chiaro) a Conte sul suo passato da avvocato quando divenne presidente del Consiglio”, conclude l’ex M5S. “Credo sia doveroso che la stampa si occupi con la stessa attenzione anche del presidente Draghi. Sono fiducioso che ciò avvenga presto. Io provo a farlo. E, per adesso, è quello che voglio fare: studiare, scrivere, unire i pezzi ed informare. Consapevole di quel che mi aspetta”.

Leggi anche: Altro che Governo dei migliori, è il Governo dei conflitti di interessi (di Alessandro Di Battista)

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