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Home » Politica

Crisi aperta a Palazzo Chigi: le mosse di Conte e l’ipotesi di un governo di scopo

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Governo, la crisi è a Palazzo Chigi

“Quando ogni gruppo della maggioranza applaude solo il proprio relatore, significa che si è rotto qualcosa”: le parole del ministro della Difesa Roberto Guerini parlano di una crisi di governo che ha il suo cuore a Palazzo Chigi, dove la solidarietà è saltata e Conte non basta più. Il ruolo del premier di mediatore e paciere di una squadra che litiga si è esaurito, perché al centro della crisi c’è lui. Non solo per Matteo Renzi.

Ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha bocciato la mappa dei siti per i rifiuti radioattivi resa nota dal governo, con un comunicato in cui ha respinto la possibilità che uno di questi si trovi in Basilicata, la sua Regione, diffuso come se non fosse parte della squadra dell’esecutivo. E la pressione su Conte alla vigilia della riunione del Consiglio dei ministri sul Recovery Plan (quella in cui Renzi ha minacciato di ritirare i suoi ministri) ha spinto il premier a rivedere la governance del fondo europeo, a fare un passo indietro sulla cyber sicurezza e aumentare le risorse per la Sanità.

E infine a dirsi disponibile a un rimpasto nella sua squadra, pur avendola definita in passato “la migliore di tutti”. Ma anche per il ministro Dario Franceschini “è saltato tutto” ed è tutto da rifare.

L’ipotesi del Conte ter

“I miei ministri sono i migliori di tutti”, diceva Conte. Ma nei giorni scorsi si è parlato di un Conte ter con più ministri assegnati a Italia Viva. L’ago della bilancia spetta ancora una volta a Renzi, che respinge l’ipotesi perché vorrebbe le dimissioni di Conte e che la crisi fosse rimessa nelle mani di Mattarella, ma che pensa anche al possibile incarico di segretario generale della Nato. Solo se accettasse quest’ultimo potrebbe uscire di scena e appoggiare il rimpasto. Soluzione, questa, necessaria secondo Zingaretti: per il leader del Pd, almeno in questa fase, “non è possibile prescindere da Conte”.

Il governo di scopo

Si fa strada nel frattempo la possibilità di un “governo di scopo” o di salute pubblica che traghetterebbe il Paese alle prossime elezioni. Secondo il retroscena di Francesco Verderami sul Corriere della Sera, fonti vicine a Salvini sostengono che questa ipotesi potrebbe essere appoggiata dalla Lega. “Sono per ora ragionamenti allo stato embrionale. Per un simile scenario servono le condizioni e i tempi. A meno che il precipitare della situazione nel Paese porti ad appelli all’unità nazionale per salvare l’Italia”, avrebbero fatto sapere dal Carroccio. E anche Giorgia Meloni potrebbe essere favorevole. “Io dico che non farei mai il ministro in un governo del quale fossero parte organica forze di sinistra, M5S, Pd, Leu, Renzi”, ha detto al Corriere .”Ma non ho bisogno di fare il ministro per dare una mano all’Italia”.

Leggi anche: 1. Perché per Salvini (e per tutto il centrodestra) è così difficile cacciare Gallera 2. Crisi di governo, il totoministri del Conte ter: Boschi pronta a tornare, rischiano Lamorgese e Bonafede. Chance per Orlando, ipotesi Guerini al Viminale 3.  Governo, Renzi pronto a sfidare Conte in Aula: giorni decisivi per l’esecutivo 4. Renzi ora minaccia il Governo: “Meglio andare all’opposizione che accettare questo Recovery Plan” 5. Renzi colpisce ancora: “Conte Game over, governo finito, se cambio idea dovrei nascondermi su Marte”
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