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Crisi di governo, ultime notizie. Accordo Casellati-Fico: mercoledì fiducia prima al Senato. Lega: “Basta giochini di Palazzo Pd-M5S”. Tajani: “O Draghi bis senza 5s oppure si vota”. Conte: “Ora la decisione spetta al premier”

Immagine di copertina

Crisi di governo, le ultime notizie di oggi 18 luglio 2022

Incompetenti e inaffidabili. Salvini e Berlusconi, dopo un incontro nella villa del leader di Fi in Sardegna, liquidano i Cinque Stelle. “Le minacce e ultimatum di Conte confermano la rottura del patto di fiducia richiamato giovedì da Draghi e alla base delle sue dimissioni”, affermano i leader di Lega e Fi, che per ora non giungono a conclusioni, attendendo “l’evoluzione della situazione politica”, ma si dichiarano “pronti comunque, anche a brevissima scadenza, alle elezioni”. È invece stata rinviata a oggi l’assemblea fiume dei parlamentari del M5s rimandata più volte ieri. Clima da derby nel confronto. Maggioranza con Conte, la froda governista attende il capogruppo alla Camera del Movimento, Davide Crippa. Conte ha ribadito che senza risposte chiare da Draghi al documento che contiene le nove richieste dei grillini, il Movimento 5 Stelle sarà fuori dal governo. Ma il Movimento è sempre più spaccato: potrebbe esserci una nuova scissione con una trentina di parlamentari pro-Draghi pronti a votare la fiducia al governo. Hanno invece superato quota mille le firme dei sindaci alla lettera su Draghi perché resti presidente del Consiglio “whaterver it takes” e porti l’Italia al voto solo alla scadenza naturale della primavera 2023. L’iniziativa è stata però attaccata duramente dalla presidente di FdI Giorgia Meloni, che parla di “uso spudorato delle istituzioni dai primi cittadini” e si chiede se “tutti i cittadini rappresentati dai firmatari condividano l’appello”. Di seguito le ultime notizie di oggi sulla crisi di governo.

Crisi di governo, le ultime notizie in diretta

S&D

Ore 20,00 – Conte: “Ora la decisione spetta a Draghi” – “Posso sintetizzare che la stragrande maggioranza degli interventi ha colto la forza e la coerenza della nostra posizione. Adesso la decisione non spetta a noi ma spetta al premier Draghi”. Così il leader M5S Giuseppe Conte ai suoi al termine dell’assemblea dei gruppi.

Ore 19,10 – Tajani: “O Draghi bis senza 5s oppure si vota” – “Noi chiediamo stabilità per il Paese, stabilità che non si può avere con il M5s al governo. La soluzione è o un governo Draghi senza 5s o si va a votare”. Lo ha detto il coordinatore di FI Antonio Tajani a margine dell’incontro con Silvio Berlusconi a Villa Grande.

Ore 17,10 – Dadone in assemblea M5S: “Seguirò la decisione di Conte” – “Seguirò la decisione del mio capo politico”, ha detto in assemblea M5S la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone

Ore 16,50 – Accordo Casellati-Fico: mercoledì fiducia prima al Senato – Le comunicazioni del presidente del Consiglio e il successivo dibattito sulla fiducia con il voto partiranno da Palazzo Madama. È questo il frutto dell’accordo tra i presidenti del Senato Elisabetta Casellati e della camera Roberto Fico. Lo riferiscono fonti accreditate del Senato.

Ore 16,00 – Governo, 1.300 sindaci hanno firmato l’appello a Draghi – Sono arrivati a quota 1.300 i sindaci che hanno sottoscritto l’appello a Mario Draghi ad andare avanti in nome della stabilità. Si tratta di un lungo elenco che va dalle grandi città ai piccoli comuni, con una rappresentanza di diverse forze politiche e liste civiche, anche di centrodestra. “Noi sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni”. “Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità”.

Ore 15.40 – Conte: non informato da Crippa su Draghi prima alla Camera – Ancora scintille nell’assemblea congiunta M5S. I parlamentari hanno chiesto spiegazioni al capogruppo alla Camera Davide Crippa di spiegare perché durante la capigruppo a Montecitorio si è tentato di invertire l’ordine tradizionale facendo partire le comunicazioni del premier Mario Draghi prima da Montecitorio. Il leader pentastellato Giuseppe Conte ha chiesto di intervenire anche lui: “Non sono stato informato”, ha detto l’ex presidente del Consiglio.

Ore 14.50 – Lega: “Basta giochini di Palazzo Pd-M5S” – “Siamo alla farsa. Ora Pd e M5s chiedono a Draghi di comunicare prima alla Camera e poi al Senato solamente perchè Conte è più debole alla Camera. Giochini vergognosi che vanno contro la prassi che vuole che le comunicazioni del presidente del Consiglio siano fatte nella Camera di prima fiducia, o dove si è generata la crisi. In entrambi i casi, quindi, al Senato”. A dirlo sono i capigruppo a Camera e Senato della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. “Gli italiani meritano rispetto, serietà e certezze”, concludono.

Ore 14.30 – M5S, ripresa l’assemblea dei parlamentari interrotta ieri – È iniziata l’assemblea congiunta dei gruppi di Camera e Senato del M5s. La riunione, che riprende i lavori interrotti ieri, si svolge via Zoom.

Ore 13.00 – Boschi (Iv): “Abbiamo raccolto quasi 100mila firme per convincere Draghi a restare” – “Abbiamo raccolto quasi 100mila firme per convincere Draghi a restare. Ma senza di lui meglio il voto”. Così Maria Elena Boschi di Iv sui social.

Ore 12.13 – Iniziata capigruppo. Fico presente dopo Covid – È iniziata, a Montecitorio, la riunione dei capigruppo che dovrà calendarizzare le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi. A presiedere la riunione è tornato il presidente della Camera Roberto Fico di nuovo negativo dopo aver contratto il Covid.

Ore 07.00 – Assemblea M5S, rottura fra governisti e ala dura – L’assemblea online del M5S ieri è andata avanti per ore. Un paio di deputati si sono collegati dalla spiaggia. Una col costume sotto la maglietta, appena rientrata nella stanza d’hotel. Un altro con la telecamera spenta, sottofondo il rumore del bagnasciuga. Le acque, nel Movimento, sono agitatissime. Anche Giuseppe Conte a un certo punto ha staccato telecamera e microfono. Tanto che nelle chat M5S qualcuno si è chiesto: “Ma Giuseppe c’è ancora?”.

prima che l’assemblea ricominci per la terza volta (la convocazione è per le 18, ma è già slittata prima alle 20, poi a domani pomeriggio), un contiano ha fatto un bilancio degli interventi tra ieri sera e stamattina. “Finora 46 parlamentari sono intervenuti per ribadire il sostegno alla linea del leader, 19 sono per dare la fiducia a Draghi comunque, 3 sono stati più attendisti”

Ore 06.30 – Di Maio: “Un disastro se c’è la crisi, da Conte vendetta politica” – “Non ci sono certezze che vi sia una regia russa dietro la crisi di governo in corso in Italia, ma di certo il presidente Vladimir Putin sta lavorando per destabilizzare il nostro Paese e l’Europa”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “Sono sicuro”, ha detto Di Maio parlando del leader M5s Giuseppe Conte, che “stia compiendo una vendetta politica buttando giù” il presidente del Consiglio, Mario Draghi, perché “ancora non si dà pace per non essere riuscito a restare a Palazzo Chigi”. Per Di Maio, l’unico modo per rafforzare Draghi è la “ricostituzione della maggioranza di unità nazionale”, con la consapevolezza del fatto che una crisi creerebbe “un danno incalcolabile all’Italia e agli italiani”.

Leggi anche: 1. Gli errori di Draghi: ora il Re è nudo. L’unico atto responsabile in questa crisi lo ha fatto Conte; / 2. Sindaci, medici e imprenditori chiedono a Draghi di restare al governo; / 3. Il Draghi bis è in bilico: le elezioni anticipate appaiono sempre più vicine; 4 /“Venuto meno il patto di fiducia”: il discorso delle dimissioni di Mario Draghi / 5. Gubitosa a TPI: “Il M5S non è responsabile della crisi, la colpa è di chi ha forzato sul Dl Aiuti” | 6. Beppe Grillo si schiera al fianco di Conte: “Giusto lo strappo, il M5S sta facendo il M5S”

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