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Home » Politica

Emilia Romagna, tra i consiglieri eletti con Lucia Borgonzoni l’ex deputato leghista condannato per gli insulti a Cecyle Kyenge

Immagine di copertina

Fabio Rainieri è salito agli onori della cronaca nel 2013 per aver pubblicato l'immagine della ex ministra travestita da orango

Emilia Romagna, il consigliere leghista che insultava Cecyle Kyenge

Con le elezioni regionali in Emilia Romagna di domenica 26 gennaio, la Lega si è aggiudicata 14 poltrone in consiglio regionale.

E tra queste spunta quella di un leghista salito agli onori della cronaca nel 2013 per aver insultato l’allora ministra per l’integrazione, Cecyle Kyenge. Si chiama Fabio Rainieri ed è stato parlamentare del Carroccio dal 29 aprile 2008 al 14 marzo 2013, per poi ricoprire la carica di vicepresidente dell’Assemblea Legislativa in Emilia Romagna dopo le elezioni del 2014.

Rainieri, originario di San Secondo Parmense, in provincia di Parma, è stato eletto anche questa volta.

Nel 2013 il leghista era tra i deputati che avevano preso di mira la ministra di origine congolese, attaccata per il colore della pelle e equiparata spesso a una scimmia. E proprio sulla pagina Facebook del consigliere spuntò l’immagine della Kyenge camuffata da orango.

Per questo motivo Rainieri, nel 2015, è stato condannato a un anno e tre mesi di reclusione e al pagamento di un risarcimento di 150 mila euro per diffamazione aggravata dalla discriminazione razziale.

All’epoca fu proprio Salvini a difenderlo. “Alla faccia della Libertà di Satira! Neanche a un ladro o a uno spacciatore danno una condanna così, pazzesco”, commentò su Facebook il segretario della Lega.

Il quale, dal canto suo, querelò Kyenge per diffamazione e per aver definito la Lega “razzista” durante una festa dell’Unità in provincia di Parma, così che la ex ministra e europarlamentare Pd finì a processo.

“Ho deciso di rinunciare alla mia immunità parlamentare perché penso che i politici debbano assumersi le proprie responsabilità”, commentò Kyenge poco prima di entrare in aula a Piacenza. La querela fu poi archiviata dal gip di Milano.

Leggi anche:
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