Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:04
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Autonomia: scontro tra Conte e i governatori di Veneto e Lombardia

Immagine di copertina

Zaia e Fontana hanno attaccato il premier dopo le modifiche volute dai 5 Stelle al disegno di legge

Autonomia: scontro tra Conte e i governatori di Veneto e Lombardia

Sull’Autonomia si accende lo scontro tra il premier Conte e i governatori di Veneto e Lombardia.

Il presidente del Consiglio, già alle prese con lo spettro di una crisi di governo, deve ora difendersi dagli attacchi di Zaia e Fontana, i quali non hanno gradito le modifiche al disegno di legge sull’Autonomia delle Regioni, proposte nella giornata di venerdì 19 luglio durante il vertice di maggioranza che si è tenuto a Palazzo Chigi in occasione del Cdm.

“Sono lieto di annunciare che abbiamo fatto significativi passi avanti sulle Autonomie: ieri tutto il pomeriggio l’ho dedicato a lavorare a questo. Siamo in dirittura di arrivo” aveva dichiarato Conte subito dopo il Consiglio dei Ministri.

“Il disegno dell’Autonomia differenziata si sta realizzando con le garanzie che ho sempre richiesto, di realizzare un progetto previsto dalla Costituzione ma senza che questo possa recare danno ad altre Regioni. Non vogliamo un’Italia frammentata nelle opportunità” aveva poi aggiunto il premier.

Autonomia differenziata: cos’è, come funziona e quali sono le richieste di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna

Al centro della discussione c’è il capitolo scuola, su cui è passata la linea del Movimento 5 Stelle.

L’articolo 12, che prevedeva l’assunzione diretta dei docenti su base regionale, così come richiesto dalla Lega, è infatti stato soppresso.

Su questo punto Conte è stato molto chiaro durante la conferenza stampa: “Io tenevo molto al fatto che il modello della scuola non può essere frammentato, non possiamo pensare che l’Autonomia differenziata significhi frammentare questo modello. Probabilmente i governatori interessati non avranno tutto quello che hanno chiesto ma ci sta, è un negoziato tra Stato e Regioni”.

Autonomia: il duro commento di Zaia e Fontana

La risposta delle regioni del Nord guidate dalle Lega non è tardata ad arrivare.

Luca Zaia, governatore del Veneto, ha commentato: “Ho dei dubbi sul fatto che all’interno del Consiglio dei Ministri siano tutti d’accordo su quello che si sta decidendo”.

Il presidente del Consiglio – ha aggiunto Zaia – può dire quello che vuole, parla dell’attività del Consiglio dei Ministri ma di certo non delle nostre volontà. In questo momento sta tentando di fare una bozza da proporci per il contratto da firmare. Diremo noi se ci va bene o no”.

Zaia poi ha dichiarato: “Ci sentiamo presi in giro, non da Salvini, ma da Conte. Vedere un presidente del Consiglio che presiede riunioni che producono il  nulla, se non conferenze stampa, è poco rispettoso rispetto a tutti i veneti che hanno votato. La misura è colma”.

“Siamo cinque milioni di veneti e 150 miliardi di PIl. Ne abbiamo le tasche piene di pagare per vedere gente sprecare. Vogliamo che i virtuosi siano premiati”.

Dello stesso tono il commento di Attilio Fontana, presidente della regione Lombardia.

“Mi ritengo assolutamente insoddisfatto dell’esito del vertice di oggi sull’Autonomia. Abbiamo perso un anno in chiacchiere. Aspettiamo di vedere il testo definitivo, ma se le premesse sono queste, da parte mia non ci sarà alcuna disponibilità a sottoscrivere l’intesa”.

“Sono deluso anche da quello che ha detto il premier Conte. Credo che questo comportamento sia irrispettoso dei cittadini lombardi e veneti che hanno espresso direttamente con un referendum la loro volontà”.

“Sul tema dell’istruzione – continua Fontana – non interessa il bene dei nostri ragazzi, non interessa il bene del nostro Paese. Si vogliono continuare a difendere questi centri di potere che vogliono mantenere in vita l’Italia dell’inefficienza”.

Ti potrebbe interessare
Opinioni / Il pericolo nascosto nella riforma del premierato
Politica / Arianna Meloni: “Il governo non sta sbagliando un colpo. Stiamo risvegliando le coscienze”
Politica / Mattarella: “Combattere la piaga della corruzione è dovere delle Istituzioni”
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Il pericolo nascosto nella riforma del premierato
Politica / Arianna Meloni: “Il governo non sta sbagliando un colpo. Stiamo risvegliando le coscienze”
Politica / Mattarella: “Combattere la piaga della corruzione è dovere delle Istituzioni”
Politica / Stop al salario minimo, l’opposizione prepara una legge popolare
Politica / Giorgia Meloni: “Si è parlato senza pietà delle mie questioni personali”
Politica / Il diritto all’oblio oncologico è legge. Il Senato ha dato il via libera all’unanimità
Politica / Il ministro Sangiuliano diffida Radio 1: “Basta prendermi in giro”
Opinioni / Il governo si è fermato a Ciampino? (di A. Casu)
Opinioni / Un po’ di coraggio! Diamo il diritto di voto ai sedicenni
Opinioni / Altro che nazionalizzazioni: Giorgia vende tutto