Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Opinioni
  • Home » Opinioni

    Vi spiego perché scrivo sempre di Salvini

    Matteo Salvini, leader della Lega. Credit: ANSA / ALESSANDRO DI MEO

    Davvero credete che parlare delle sue provocazioni lo avvantaggi? Chiedete a Berlusconi. Il commento di Giulio Cavalli

    Di Giulio Cavalli
    Pubblicato il 22 Gen. 2020 alle 17:53

    “Ma perché scrivete sempre di Salvini?”. Ogni volta che il segretario leghista si distingue per qualche bestialità (ed è uno straziante appuntamento quasi quotidiano) sotto all’editoriale di commento si rovesciano quelli che insistono nel chiedere indifferenza, silenzio. “Non mostrate la sua faccia”, scrivono. E questi sono i moderati: qualcuno si spinge a ipotizzare un favore a Salvini condannare i suoi esecrabili comportamenti. “Ignoratelo”, dicono.

    I più appuntiti condannano il fatto che non si parli del tema che sta a cuore a loro, come una colpa mortale del giornalista che parla di Salvini perché sceglie di tacere su altro e con buona pace del caporedattore, del direttore e di tutti quelli che commissionano un pezzo, esattamente come questo che state leggendo.

    Eppure il non parlare dell’avversario illudendosi che si dissolva è una strategia che ciclicamente torna in auge, come gli opossum che si fingono morti aspettando che la belva se ne vada, provando a salvarsi fingendo che l’altro non esista.

    Legittimamente ognuno può sostenere la propria opinione ma qui vorrei, una volta per tutte, esporre la mia: essere indifferenti alla discesa agli inferi di un politico che ha la maggioranza dei voti è quanto di più vigliacco mi sentirei di fare. Non credo che la popolarità di Salvini sia direttamente proporzionale ai suoi voti (altrimenti Fedez sarebbe il prossimo presidente del Consiglio, no?) ma credo piuttosto che l’immagine che Salvini riesce a vomitare sui media sia la più grande finzione politica a cui abbiamo assistito in questi anni.

    Vorrebbe essere l’uomo forte e invece è debolissimo, vorrebbe essere il custode della sicurezza e invece continua a creare scompiglio e pericolo, vorrebbe essere portatore di giustizia e invece infrange le regole ed è pieno di amici discutibili: non si deve forse raccontare tutto questo?

    Davvero credete che esporre l’idiozia della sua scampanellata di ieri sera gli faccia guadagnare voti? Ma davvero? Davvero credete che le provocazioni infantili di un bullo possano durare a lungo? Provate a chiedere a Silvio Berlusconi, che per anni si è sentito padrone del mondo se ciò che è stato raccontato dei suoi comportamenti non gli abbia nuociuto.

    Fingere che non sia successo che un ex ministro dell’Interno aspirante presidente del Consiglio abbia processato per direttissima una famiglia straniera direttamente al citofono con la sua corte di forze dell’ordine e di giornalisti servi va raccontato. Eccome.

    Parere personale, ovviamente. Lo rifarà domani? E domani lo contrasteremo, ancora. Ogni giorno. Ogni giorno di più se continuerà a scivolare sempre più in basso.

    Leggi anche:
    Esclusivo TPI, parla la signora che ha portato Salvini dal tunisino: “È stata la Lega a contattarmi”
    Salvini: “Citofono? Ho disturbato piazza dello spaccio. Il problema non sono i tunisini, ma i delinquenti”
    Bologna, danneggiata l’auto della donna che ha portato Salvini al citofono del presunto spacciatore
    L’avvocato a TPI: “Salvini potrebbe essere denunciato, 4 ipotesi di reato” per aver citofonato al tunisino
    “Lei spaccia?”. Salvini che citofona a casa di un tunisino è il vero punto di non ritorno (di L. Telese)
    Se Salvini può citofonare sentendosi uno sceriffo la colpa è nostra: ormai tutto è permesso (di L. Tosa)
    Salvini vada a caccia di spacciatori senza telecamere e senza scorta (di L. Tomasetta)
    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version