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    Milano, Salvini telefona ad Albertini: “Sfida tu Sala”. Ma i sondaggi bloccano l’ex sindaco

    Gabriele Albertini, Matteo Salvini e Beppe Sala. Credits: ANSA
    Di Lorenzo Zacchetti
    Pubblicato il 23 Apr. 2021 alle 08:26 Aggiornato il 23 Apr. 2021 alle 08:26

    Perché il centrodestra non ha ancora annunciato il nome del suo candidato Sindaco, del quale si parla ormai da un anno?

    Nelle ultime ore a Milano è tutto un inseguirsi di voci su sondaggi che dovrebbero essere riservatissimi e che invece puntualmente escono dalle segrete stanze. E, come spesso accade in queste situazioni, il responso dipende non solo da chi li esegue, ma anche da chi li commissiona.

    Così Matteo Salvini telefona a Gabriele Albertini spronandolo ad accettare il ruolo di sfidante di Beppe Sala, forte di una proiezione che lo stima in grado di tornare a Palazzo Marino. Ma nel contempo il centrosinistra si frega le mani di fronte a un sondaggio diametralmente opposto: il vantaggio del Sindaco in carica risulta tale da prevedere non solo una facile vittoria, ma anche una clamorosa rimonta nel governo dei nove municipi del decentramento cittadino. Nel 2011 erano tutti in mano al Pd e ai suoi alleati, nel 2016 è finita 5-4 per il centrodestra e oggi il centrosinistra è avanti in ben otto circoscrizioni su nove.

    Sempre, appunto, secondo i sondaggi fatti fare da Sala. In ogni caso sono dati da prendere con beneficio di inventario, anche perché le rilevazioni sono state fatte “al buio”, con le liste ancora ben lontane dall’essere ufficializzate. Oltre ai big che possono spostare molte preferenze a livello cittadino, devono ancora essere designati i candidati presidenti di Municipio, che a loro volta possono essere l’ago della bilancia, soprattutto laddove i partiti sono impegnati in testa a testa all’ultimo voto. Un esempio eloquente è dato proprio nell’unico Municipio dove Sala oggi non sarebbe certo di prevalere (il 7): cinque anni fa l’ex commissario di Expo vi raccolse più voti rispetto all’avversario Stefano Parisi, ma a livello di circoscrizione il Municipio venne conquistato dal candidato di centrodestra. Mai trascurare le questioni locali.

    Insomma: è ancora grande l’incertezza sotto il cielo di Milano e anche per questo il candidato Sindaco del centrodestra sta tardando più di Godot. Albertini nicchia e non tanto per la riapertura dell’indagine nei suoi confronti: martedì prossimo dovrà infatti presentarsi al Tribunale di Brescia, in seguito a una querela per diffamazione e calunnia presentata dal pm Robledo, per fatti di dieci anni fa.

    Non sarebbe tanto questo a preoccuparlo, quanto il fatto che ancora non ci sia un convinto e pieno assenso da parte di tutto il centrodestra rispetto alla sua candidatura. Salvini è di fatto il suo king-maker e a Fratelli d’Italia sta bene accettare il candidato “in quota Lega”: il dettaglio non è indifferente sia prima delle elezioni, quando si tratta di mettere mano al portafoglio per finanziare la campagna elettorale, che dopo, quando i conti si fanno sulle preferenze.

    Manca però un tassello decisivo del puzzle: Silvio Berlusconi, che ha più volte puntato su Albertini come candidato a Milano, in Parlamento e in Europa e che oggi invece sembra freddino. Che abbia anche lui i suoi personali sondaggi riservatissimi?

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