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L’uragano Matthew devasta Haiti e Santo Domingo, almeno sette vittime

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Venti a 230 chilometri all’ora e la pioggia battente hanno causato gravissimi i danni e migliaia di sfollati mentre Haiti deve ancora riprendersi dal terremoto del 2010

Con piogge torrenziali e raffiche di vento fino a 230 chilometri orari, l’uragano Matthew, un ciclone di categoria 4, si è abbattuto nella sera di martedì 4 ottobre su Haiti, provocando la morte di sei persone, migliaia di sfollati e un numero imprecisato di dispersi. Un’altra persona è morta nella Repubblica Dominicana.

S&D

Molte persone si sono rifiutate di lasciare le proprie case, nonostante i numerosi appelli delle autorità locali. Nella città portuale di Les Cayes diverse abitazioni sono state rase al suolo dalla furia dell’uragano. “Il fiume è straripato, è terribile, un disastro totale”, ha raccontato alla Cnn Louis Saint Germain, pastore della chiesa locale. 

Haiti si sta ancora riprendendo dal terremoto del 2010 in cui morirono 220mila persone, e 55mila persone vivono ancora in rifugi. La costa meridionale, dove l’uragano Matthew ha colpito più duramente, è una delle zone più povere e più densamente popolate. E in un paese dove meno di una persona su cinque nelle zone rurali ha accesso a servizi igienici e il 40 per cento usa fonti idriche non sicure, si teme che l’uragano non farà che peggiorare una situazione sanitaria già precaria.  

Il ciclone è poi arrivato nell’isola di Cuba, dove le autorità hanno evacuato oltre 310mila persone che abitano nella zona orientale dell’isola, e ha inondato la città di Holguin e interrotto l’energia elettrica in molti punti dell’area.

Negli Stati Uniti, la Florida, il North Carolina e la South Carolina, che dovrebbero essere toccati dal ciclone nei prossimi giorni, hanno dichiarato lo stato di emergenza e il presidente americano, Barack Obama, ha rinviato un viaggio nel sud del ‘Sunshine State’, dove avrebbe dovuto partecipare a un evento elettorale in favore della candidata democratica nella corsa per la Casa Bianca, Hillary Clinton.

Il governatore della Florida Rick Scott ha già dichiarato lo stato di emergenza e ha messo in guardia in residenti sulle “conseguenze disastrose” che l’uragano potrebbe avere sullo stato. Ed è iniziata la corsa alle scorte di acqua e cibo con i supermercati presi d’assalto e gli scaffali oramai vuoti in molte località.

— Leggi anche: Sei anni dopo il terremoto di Haiti

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