La riconquista di Falluja

La città irachene, nelle mani del sedicente Stato islamico dal 2014, è stata riconquistata dall'esercito di Baghdad dopo un mese di aspri combattimenti
L’esercito iracheno, dopo un mese di aspri combattimenti, ha annunciato di aver riconquistato la città di Falluja, a 60 chilometri a ovest da Baghdad. La città si trovava sotto il controllo del sedicente Stato islamico dal gennaio del 2014. L’offensiva delle forze governative per riprendere la roccaforte Isis era iniziata alla fine di maggio, con il sostegno dell’aviazione statunitense.
L’annuncio della riconquista è arrivato il 26 giugno dal capo delle forze antiterrorismo che ha guidato l’operazione, il tenente generale Abdul Wahad al-Saadi.
Le forze irachene sono riuscite a penetrare nella zona nordoccidentale del distretto al Golan, l’ultima area rimasta ancora sotto il controllo dei miliziani del sedicente Stato islamico.
La città è stata così interamente e completamente liberata. “Annunciamo che il quartiere centrale di al Golan è stato ripulito e liberato dalla presenza dei miliziani dell’Isis, e vogliamo pertanto diffondere la buona novella al popolo iracheno. La battaglia di Falluja è finita”, ha sottolineato il tenente generale alla TV di stato irachena.
La battaglia per la riconquista di Falluja era iniziata un mese fa e l’intera area è stata teatro di continui combattimenti interni, localizzati soprattutto nel distretto di al Golan.
Nelle ultime settimane, almeno 1800 combattenti appartenenti al gruppo estremista sono rimasti uccisi, nelle operazioni condotte dalle forze irachene per la riconquista di Falluja, sotto il controllo dell’Isis dal gennaio del 2014.
Falluja, situata sulle rive dell’Eufrate a circa 50 chilometri dalla capitale, è stata la prima città a cadere nelle mani del sedicente Stato islamico nel gennaio del 2014. Sei mesi dopo, il gruppo ha fondato il califfato che occupa attualmente larghe porzioni di territorio iracheno e siriano.
Secondo le stime del Pentagono, a Falluja ci sarebbero stati tra i 500 e i 700 miliziani dell’Isis e circa 100mila civili. Un assedio di sei mesi ha creato gravi carenze di cibo e medicinali, spingendo la città sull’orlo della crisi umanitaria.
Il governo iracheno aveva invitato i residenti a lasciare Falluja attraverso i corridoi sicuri aperti per convogliarli verso le aree a sud della città.
Migliaia di persone che non avevano abbandonato la città in tempo si sono ritrovate a rischio di “catastrofe umanitaria”, secondo quanto aveva riferito l’Unicef.