Il fotografo russo che ha identificato decine di sconosciuti grazie al riconoscimento facciale
Yegor Tsvetkov ha scattato foto agli sconosciuti in metropolitana, e attraverso una app ha rintracciato moltissimi di loro, dimostrando quante tracce di noi siano online
Nel mondo contemporaneo in cui chiunque (o quasi) è presente
su uno o più social network e condivide molto delle sue attività sulle tante
piattaforme, da Facebook a Instagram, che la rete mette a disposizione, tutti
noi lasciamo, volontariamente o meno, delle tracce della nostra vita su
Internet.
Un fotografo russo ventunenne, Yegor Tsvetkov, ha dimostrato
quanto questo sia vero, e soprattutto quanto ormai anche le informazioni che
non vorremmo fossero reperibili a chiunque, siano in realtà facilmente
rintracciabili anche contro la nostra volontà.
Per farlo, Tsvetkov ha preso l’abitudine di fotografare di
nascosto sui mezzi pubblici della sua città, San Pietroburgo, gli sconosciuti
che incontrava durante i suoi viaggi, e attraverso quelle foto, spesso poco
chiare e definite, è riuscito da solo a conoscerne i nomi e a rintracciare i
loro profili social.
Questo è stato possibile grazie a un software di
riconoscimento facciale russo (come quelli che sui nostri smartphone o su
Facebook ci suggeriscono i “tag” con i nomi dei nostri contatti) chiamato FindFace,
che il fotografo ha applicato al social network VKontakte, il più popolare in
Russia.
Questa operazione gli ha permesso di risalire all’identità
di circa 70 persone su cento soggetti, con risultati sorprendenti vista anche l’apparente
scarsa somiglianza tra i volti ritratti in metropolitana e le loro immagini del
profilo più curate.
Il lavoro di Tsvetkov è diventato un progetto chiamato “Your
Face Is Big Data”, volto a dimostrare come la tecnologia possa influenzare
la privacy delle persone, soprattutto se non si attivano le impostazioni
relative alla protezione del proprio account sui propri profili.
Dice l’autore: “Una ragazza nel progetto mi ha mandato
un sms dopo la pubblicazione e mi ha detto che è stata una brutta sensazione rivedersi…
ma ha pienamente compreso la mia idea. Il mio progetto è un chiaro esempio del
futuro che ci attende se continuiamo a rivelare così tanto di noi su internet
come facciamo ora”.