L’anima di Kathmandu, prima del terremoto

Il progetto di un fotografo italiano che è stato in grado di cogliere tutta l'essenza insita in questa città, prima che venisse colpita da un grave terremoto
Il Nepal, prima del terremoto che ha colpito il Paese lo scorso 25 aprile, causando oltre sette mila vittime, era la meta prediletta di milioni di persone, grazie ai numerosi siti culturali e spirituali del suo territorio.
Inoltre un alto numero di scalatori vi giungevano da ogni angolo del pianeta, attratti dalle suggestive vette dell’Himalaya e dai meravigliosi sentieri di trekking che il Paese offre.
Il Nepal non è solo “il tetto del mondo” ma anche un affascinante punto di incontro tra due grandi religioni, l’induismo e il buddhismo, così come tra due altrettanto grandi civiltà, quella cinese e quella indiana.
La religione principale del Paese resta l’induismo, e fino al 2006 – quando una risoluzione parlamentare proclamò la laicità dello stato – il Nepal rappresentava l’unico stato al mondo ad adottarlo come religione ufficiale.
A tal proposito, qui, nel 566 avanti Cristo nacque una delle più importanti figure spirituali e religiose dell’Asia: Siddhartha Gautama, meglio conosciuto come Buddha, il fondatore dello stesso buddhismo.
Nonostante i gravi danni causati dal terremoto, in particolare nel settore agricolo, il Nepal presenta ancora una dimensione religiosa e culturale molto accentuata. Il fotografo italiano Luca Vasconi nel suo progetto fotografico “Viaggio nel cuore di Kathmandu” è riuscito ad esplicitare l’essenza insita nel Nepal e in particolare nella sua capitale, Kathmandu per l’appunto, situata nella parte centro meridionale del Paese.
Il racconto per immagini ricamato da Vasconi di fatto rappresenta un raro spaccato del volto del Paese e della sua città principale prima che venissero colpiti dal grave sisma che li ha messi in ginocchio.
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