I minorenni nelle carceri degli Stati Uniti

Un fotografo ha visitato centinaia di carceri minorili negli Stati Uniti e ha fotografato migliaia di giovani detenuti, raccontando le loro storie
Richard Ross è un fotografo e professore statunitense. Nel 2007 ha cominciato a lavorare al progetto Juvenile in Justice, visitando centinaia di carceri minorili negli Stati Uniti e fotografando migliaia di minorenni in prigione.
I volti dei ragazzi non appaiono mai negli scatti pubblicati. Ross è sempre rispettoso nei loro confronti, non ha mai provato a imporsi in modo autoritario. Quando entra nelle loro celle, si toglie le scarpe e si siede per terra, facendo foto e chiacchierando con i giovani detenuti. Per la maggior parte del tempo, però, si limita ad ascoltare le loro storie. “Faccio in modo che siano loro ad avere autorità su di me, non il contrario” ha detto Ross.
Questi incontri hanno un forte impatto emotivo sul fotografo. “È impossibile lasciarli. La scorsa settimana stavo parlando con una ragazza che ha provato a uccidersi più volte. È stata stuprata e picchiata, è rimasta senza una casa. Stava piangendo disperatamente, con singhiozzi che le sconquassavano il corpo. Visto che è una ragazza minorenne, e ha bisogno di supporto psichiatrico, non mi era permesso toccarla. Tutto quello che volevo fare era abbracciarla e dirle che andrà tutto bene, ma non potevo. E tra l’altro non è vero: non andrà tutto bene.”
Tramite le sue fotografie, Ross racconta le storie dei giovani detenuti, e cerca di promuovere un cambiamento nel sistema di giustizia per i minorenni. In ventidue stati federali degli Stati Uniti, i bambini dai 7 anni in su possono essere condannati e imprigionati.