Le giostre dei bambini in Pakistan

I parchi di divertimento improvvisati sono gli unici luoghi in cui i bambini pakistani sembrano distrarsi dai problemi quotidiani e riscoprono il sorriso
“Non mi piace più il cielo azzurro. Preferisco quello grigio perché i droni non volano quando il cielo è grigio”. È quanto riferì al Congresso degli Stati Uniti d’America nel 2013 un ragazzo pakistano tredicenne di nome Zubair. Eppure, ancora oggi, diversi bambini sembrano ritrovare la forza di amare la vita, nonostante tutto.
Non riescono a resistere alla voglia di ridere e giocare. All’istinto di essere bambini. Proprio come nelle fotografie dei parchi di divertimento improvvisati nelle periferie di Islamabad di Muhammed Muheisen, fotogiornalista dell’Associated Press, già vincitore del premio Pulitzer.
“La mia definizione di un parco di divertimento è cambiata quando sono arrivato in Pakistan,” racconta il fotografo Muheisen in un’intervista al quotidiano in lingua inglese di Abu Dhabi The National. I parchi di divertimento nascevano dal nulla.
“I bambini costruivano altalene con corde e pezzi di legno trovati per terra. Queste non sono semplici foto di parchi di divertimento, sono le foto di persone che cercano la felicità e il divertimento con le risorse limitate che hanno”. La prima foto della serie è stata scattata nel 2006, ma il progetto continua ancora oggi, perché la ricerca della felicità, secondo Muheisen, non ha mai fine.