I bambini che diventano divinità per due mesi
Durante le celebrazioni hindu del Ramlila, a cinque bambini viene chiesto di vestire i panni di Rama, Sita e dei tre fratelli del dio hindu
Nella città di Varanasi, nel nord dell’India, per due mesi cinque bambini vestono i panni di divinità hindu per la festa di Ramlila, in cui viene rappresentata la battaglia tra il dio Rama e Ravana, il re di Lanka con dieci teste.
Se una volta erano circa quaranta a proporsi per interpretare i ruoli del dio Rama, della moglie Sita e dei tre suoi fratelli, negli ultimi anni soltanto una decina di ragazzi si presenta alla selezione.
Generalmente i bambini che tentano di diventare per due mesi degli dei appartengono alle famiglie più povere, che approfittano della festa per far sì che i propri figli abbiano da mangiare per tutto il periodo delle celebrazioni – il cibo viene offerto, ma i ragazzini devono cucinarselo da soli – venendo ospitati nel palazzo reale.
Per prepararsi all’evento, i bambini seguono le lezioni di un insegnante, che per tutti i due mesi del Ramlila vive vicino a loro e li segue durante ogni uscita pubblica.
Una volta che vengono truccati e vestiti con gli abiti di seta, i ragazzini smettono di essere considerati esseri umani e di venire chiamati coi loro nomi e vengono trattati da divinità in terra.
I fedeli hindu portano loro in dono ghirlande, regali e denaro. Le monete raccolte, però, sono destinate all’insegnante. La ricompensa dei bambini infatti è prestabilita e consiste in 53 dollari totali per i due mesi di recitazione, una moneta d’argento, alcuni vestiti, un asciugamano e una copia del Ramayana, il poema epico che racconta la battaglia tra Rama e Ravana, rappresentata durante le celebrazioni.