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“Così ho inventato Bioenergym, lo sport amico delle articolazioni, e ora do lavoro a 12 persone”

Immagine di copertina
Stefano Conti

Una nuova disciplina sportiva, inventata da un italiano, potrebbe presto mandare in pensione il Pilates. Il personal trainer romano Stefano Conti ha creato Bioenergym, una metodologia di allenamento basata su tre elementi: forza, elasticità ed equilibrio.

L’idea è nata da un problema condiviso da molti dei clienti che Stefano ha incontrato nei vent’anni in cui ha lavorato come personal trainer: a causa di dolori alle articolazioni, non riuscivano ad allenarsi con i pesi.

“Possibile che non esista una disciplina sportiva che consenta di tonificare i muscoli senza caricare le articolazioni?”, si chiedeva Stefano.

Qualcosa del genere, in effetti, esiste: il nuoto. Ma siccome non tutti amano la piscina, Stefano ha pensato a un modo per portare il nuoto nel fitness.

“Ho ideato esercizi che utilizzano nuove contrazioni”, racconta Stefano. “Non quelle isotoniche, tipiche dei pesi o dei macchinari delle palestre, ma quelle auxotoniche, che si ottengono con gli elastici”.

Stefano, però, non si è limitato a far svolgere ai suoi clienti esercizi con gli elastici. Ha creato un sistema completo di allenamento, in cui nessun muscolo rimane escluso. Non utilizza solo gli elastici, ma anche la softball, la fitball, il ring, il roller e lo stick energy, un apposito strumento creato da lui.

“L’esercizio della vogata, che normalmente si fa con macchinari molto costosi, l’ho riprodotto con 8 euro di elastico e 3 euro di bastone, ottenendo lo stesso risultato”, spiega Stefano. “Ma non solo: così non c’è il carico articolare, perché una resistenza meccanica, fatta con corde e catene è completamente diversa da una resistenza elastica. L’elastico è ciò che si avvicina di più al nostro tessuto muscolare”.

Per anni il personal trainer è andato avanti così: il suo corso, racconta, era sempre pieno e chi lo seguiva avvertiva degli importanti benefici. Un giorno, Sara Viola – che oggi è la sua socia – gli ha proposto di creare una disciplina tutta sua.

Stefano ha raggruppato gli oltre 100 esercizi che aveva già ideato in un libro (Bioenergym, Il manuale pratico degli esercizi) e ha chiesto e ottenuto la registrazione del marchio e il riconoscimento presso lo Csen (Centro Sportivo Educativo Nazionale), un ente che collabora con il Coni.

Oggi ci sono 12 istruttori da lui formati per insegnare Bioenergym con un diploma nazionale. Siccome la disciplina è nuova, spiega, lavorano tutti. Il prossimo corso di formazione è in programma per settembre e gli istruttori già diplomati saranno chiamati ad aggiornarsi.

“Siamo già pronti per aggiungere 10 o 15 esercizi nuovi all’anno, in modo che la lezione sia sempre varia”, dice Stefano.

Per le sue caratteristiche la Bioenergym può essere utilizzata anche in parallelo alle preparazioni atletiche per prevenire infortuni e migliorare le prestazioni. “L’abbiamo già sperimentato con il Calcio a cinque ottenendo risultati molto positivi”.

Vera, una delle alunne di Stefano, racconta: “ho iniziato Bioenergym cinque anni fa. All’epoca quasi non camminavo, perché avevo avuto una lesione al tendine d’Achille e una distorsione alla caviglia.  Con la Bioenergym ho riacquistato flessibilità, stabilità e soprattutto equilibrio”.

“Il bello di questa disciplina”, aggiunge Vera, “è che la possono fare tutti, nella nostra classe c’è una persona che ha quasi 80 anni e ha trovato benefici incredibili”.

La prossima sfida per Stefano è esportare la Bioenergym all’estero. “Ma per questo”, spiega lui, “occorrono gli sponsor, noi da soli non ce la facciamo”. Il personal trainer rimane comunque fiducioso: “Di solito si seguono le mode americane, invece questa è una disciplina tutta italiana e in un anno abbiamo già fatto grandi passi avanti.”

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