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    Virus Cina: British sospende i voli, Toyota e Starbucks chiudono

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    Pechino sempre più isolata a causa della diffusione del nuovo coronavirus

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 29 Gen. 2020 alle 11:43 Aggiornato il 29 Gen. 2020 alle 11:46

    Virus Cina: British sospende i voli, Toyota e Starbucks chiudono

    La Cina è in ginocchio a causa del misterioso virus che si è diffuso nel Paese agli inizi di dicembre: la British Airways, infatti, ha deciso di sospendere i voli in entrata e in uscita dalla Cina, mentre Toyota e Starbucks hanno deciso di chiudere rispettivamente i loro stabilimenti e negozi.

    Mentre il bilancio dei morti a causa del nuovo coronavirus è salito a 132, mentre i contagiati sono circa 6mila, numero superiore agli infetti provocati dalla Sars, la Cina rischia di restare sempre più isolata dal resto del mondo.

    Virus Cina: i morti salgono a 132, mentre i contagi hanno superato quelli della Sars, arrivando a quasi 6mila persone infette

    Nella giornata di mercoledì 29 gennaio, infatti, la British Airways ha deciso di sospendere tutti i voli da e per la Cina con effetto immediato.

    “In seguito alle raccomandazioni del ministero degli Esteri abbiamo deciso di sospendere tutti i voli da per la Cina continentale con effetto immediato” si legge in un comunicato diffuso dalla compagnia di bandiera britannica.

    Lo stesso provvedimento è stato adottato dalla compagnia aerea indonesiana Lion Air.

    La Toyota, la casa automobilistica giapponese, ha invece deciso di sospendere momentaneamente la produzione in Cina, chiudendo gli stabilimenti.

    “Considerati vari fattori, tra cui le linee guida dei governi locali e regionali e la situazione della fornitura di componenti, a partire dal 29 gennaio, abbiamo deciso di interrompere le operazioni nei nostri stabilimenti in Cina fino al 9 febbraio” ha dichiarato il portavoce della multinazionale Maki Niimi, che ha aggiunto: “Monitoreremo la situazione e prenderemo eventuali ulteriori decisioni sulle operazioni il 10 febbraio”.

    La diffusione del coronavirus, inoltre, ha convinto Starbucks, catena di caffè statunitense, a chiudere temporaneamente la metà dei punti vendita presenti in Cina. Una decisione simile era stata presa anche da McDonald’s nei giorni precedenti.

    Starbucks, che in Cina conta 4.292 negozi, ha dichiarato che la decisione avrà un impatto sul trimestre e sull’intero anno fiscale.

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