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Home » Esteri

Usa, Joe Biden sceglie Antony Blinken come segretario di Stato

Immagine di copertina
A sinistra il presidente eletto Joe Biden. A destra Antony Blinken

L'ex vice segretario di Stato di Obama Antony Blinken gestirà la politica estera degli Stati Uniti. Linda Thomas-Greenfield sarà l'ambasciatrice Usa all'Onu

Il presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden ha scelto Antony Blinken, suo advisor di lungo corso, come segretario di Stato. Ad anticiparlo è il New York Times, secondo il quale la nomina dovrebbe venire ufficializzata domani 24 novembre insieme a quella di Linda Thomas-Greenfield, 68 anni, afroamericana, come ambasciatrice Usa all’Onu. La poltrona di advisor per la sicurezza nazionale dovrebbe andare invece ad un altro fidato consigliere di Biden, Jake Sullivan, 43 anni, che ha lavorato con Hillary Clinton quando guidava il dipartimento di Stato.

Chi è Antony Blinken, futuro segretario di Stato di Joe Biden

Blinken, 58 anni, è nato a New York ed è figlio di un diplomatico che ha prestato servizio in Ungheria per conto del governo Clinton. Dopo gli studi ad Harvard e alla Columbia Law School, è entrato nel Dipartimento di Stato nel 1993. È stato direttore dello staff democratico della commissione Affari Esteri del Senato, quando a presiederla era proprio Biden.

Durante la presidenza di Bill Clinton, inoltre, Blinken ha servito come membro del consiglio per la sicurezza nazionale, come assistente del presidente, come “senior director” degli Affari Europei e come capo speechwriter per la politica estera.

Al neo presidente eletto, Blinken ha fatto da consigliere durante le primarie dem nel 2008. Ha poi ricoperto l’incarico di vice segretario di Stato dal 2015 al 2017, durante l’amministrazione di Barack Obama, ed è stato consigliere per la sicurezza nazionale di Biden quando era vice presidente.

Blinken è un sostenitore delle alleanze globali e ha giocato un ruolo chiave nella politica estera dell’era Obama, in particolare nella risposta all’invasione della Crimea da parte della Russia nel 2014, nel raid che ha portato all’uccisione di Osama Bin Laden nel 2011 e nella lotta all’Isis. Nella sua autobiografia appena pubblicata, Obama lo cita due volte e sempre in collegamento alle vicende in Medio Oriente, la principale area di competenza di Blinken. Ora, da segretario di Stato Usa, lo aspettano sfide come il Protocollo di Parigi contro il cambiamento climatico, l’accordo con l’Iran sul nucleare e il rapporto con la Cina.

Leggi anche: 1. “America is back”, la promessa di Biden favorisce il fronte anti-turco in Libia e nel Mediterraneo /2. Obama ne ha per tutti: Sarkozy è un “gallo nano”, Putin un “boss” /3. Nella sua autobiografia Obama cita un solo italiano e non è un politico

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