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    La storia dell’uomo “miracolato” dal Coronavirus. I medici: “Ha zero possibilità”. Ma si salva la vita

    Mal Martin, 58 anni, di Cardiff, ha trascorso 11 settimane in terapia intensiva. Dovrà subire l’amputazione di alcune dita a causa delle terapie massicce ricevute

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 3 Lug. 2020 alle 16:29

    Coronavirus, la storia dell’uomo “miracolato”

    Una storia a lieto fine è quella di Mal Martin, 58enne di Cardiff (Galles), dimesso dopo 11 settimane di terapia intensiva. La famiglia si era dovuta rassegnare al fatto che non lo avrebbe più rivisto, i medici gli avevano dato “quasi zero possibilità” di sopravvivere, e invece Mal Martin ce l’ha fatta. È stato “miracolato” e si è salvato.

    “Tutti in ospedale gli hanno detto che non si aspettavano che sopravvivesse”, racconta la moglie Sue Martin, che già ad aprile era stata intervistata dalla Bbc. “Parlare del suo ritorno a casa non ci sembra possibile. Siamo così incredibilmente grati”, aggiunge la donna.

    La moglie aveva persino accompagnato i due figli Hana, 16 anni e William, 13 anni, in ospedale per salutare il loro papà per l’ultima volta. Quando ha iniziato a sentirsi meglio, la famiglia aveva anche provato a contattarlo attraverso FaceTime: “Ma era stata ancora una conversazione a senso unico. Lui era debole, poteva solo battere le palpebre, alzare il sopracciglio, o annuire. All’inizio non riusciva nemmeno a muovere le braccia, le mani o le gambe”.

    Poi il risvolto inaspettato. Mal Martin si riprende. E guarisce dal Coronavirus. La moglie ha raccontato alla stampa che molto probabilmente il marito dovrà sottoporsi ad altri interventi chirurgici. L’uomo dovrà subire l’amputazione di alcune dita, a causa delle terapie aggressive a cui è stato sottoposto. Ma ora potrà tornare a casa e riabbracciare la sua famiglia. “Un piccolo prezzo da pagare”, ha commentato la moglie.

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