Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 14:04
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Nuove tensioni tra le due Coree: il Nord distrugge l’ufficio collegamento tra i due paesi

Immagine di copertina
L'ufficio di Kaesong inaugurato nel 2018: è stato fatto esplodere oggi. Credit: Ansa foto

Torna a crescere la tensione tra le due Coreee. La Corea del Nord ha fatto saltare con un’esplosione l’ufficio di collegamento con la Corea del Sud a Kaesong, nel territorio nordcoreano ma vicino al confine. Lo riferisce il Ministero dell’Unificazione sud-coreano, citato dall’agenzia Yonhap, precisando che l’esplosione è avvenuta alle 14.49, ora locale a Kaesong, dove sorgono il complesso industriale inter-coreano e l’ufficio di collegamento tra i due Paesi, poco a nord del confine. È stato avvistato fumo nei pressi della città.

La mossa arriva al termine di una serie di avvertimenti lanciati da Pyongyang nella persona di Kim Yo-jong, l’influente sorella del leader Kim Jong Un per rispondere alla propaganda via volantini nella zona di confine tra i due paesi. Da ultimo, sabato sera, era stata formulata la minaccia che ora si è concretizzata: “Entro breve si assisterà ad una scena tragica riguardante l’inutile ufficio di collegamento Nord-Sud ormai al collasso”. La settimana scorsa la Corea del Nord aveva definito la Corea del sud un “nemico” minacciando di interrompere tutte le comunicazioni in risposta al lancio dei volantini ad opera di attivisti in Corea del sud.

Si tratta della prima azione concreta, in una escalation nei rapporti che per ora era stata solo verbale, ma che promette di non finire qui. Questa mattina infatti i media di regime nordcoreani avevano anche annunciato un piano dell’esercito per rientrare nelle zone che erano state demilitarizzate in seguito alle recenti trattative di pace con il Sud. Un piano, parole dello staff generale, per “fornire una sicura garanzia militare alle azioni esterne intraprese dal Partito e dal governo”, tra cui “far avanzare l’esercito nelle zone che erano state demilitarizzate” e trasformare “la prima linea in una fortezza”.

La prima reazione è arrivata dalla Cina che ha invitato il regime di Pyongyang a non mettere a repentaglio la pace e la stabilità.

Leggi anche: Le due Coree si incontrano dopo mesi di tensioni

Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”