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Home » Esteri

La controffensiva del governo siriano nella provincia di Latakia

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La tregua in Siria è sempre più vicina al collasso totale, mentre si registrano scontri nelle province di Latakia, Homs e Idlib

Le forze governative siriane sostenute dall’aviazione russa hanno lanciato una violenta controffensiva sui ribelli nella provincia nordoccidentale di Latakia martedì 19 aprile 2016, stando a quanto riportano fonti vicine ai ribelli e l’Osservatorio siriano per i diritti umani.

Tra gli obiettivi ci sono cittadine e villaggi nei quali, in seguito alla tregua entrata in vigore il 27 febbraio sotto l’egida delle Nazioni Unite, si era verificato un periodo di relativa calma nei combattimenti tra il governo di Damasco e le forze degli oppositori. Nel corso delle ultime settimane, il cessate il fuoco ha cominciato a vacillare e rischia di disfarsi.

I combattimenti a Latakia, in corso da questa mattina, si sono concentrati nelle zone sulel quali i gruppi di ribelli avevano lanciato un attacco nel corso della giornata di lunedì 18 aprile. Malgrado l’accordo di tregua, nell’area si sono spesso verificati degli scontri.

“Il regime sta cercando di prendere d’assalto la zona, con la partecipazione degli elicotteri e dei Sukhoi [aerei da guerra] russi”, ha dichiarato Fadi Ahmad, portavoce del gruppo di ribelli locale, First Coastal.

Raid aerei hanno ucciso circa dieci persone nella città di Kafr Nubl, nella provincia di Idlib, roccaforte dei ribelli. Sarebbero invece circa 40 le vittime nella vicina Maarat al-Numan, riferiscono fonti locali.

I bombardamenti hanno colpito, in entrambe le località, i mercati affollati di persone intorno a mezzogiorno, ha riferito Ahamd Sheikho, un operatore dei Caschi Bianchi siriani (Syrian Civil Defence).

L’Osservatorio siriano ha anche reso noto che missili lanciati dai ribelli hanno provocato la morte di tre bambini a Kefraya, una cittadina sciita rimasta leale al governo. Secondo i canali d’informazione governativi, le vittime apparterrebbero alla stessa famiglia.

Bombardamenti e l’uso di bombe a grappolo sono stati segnalati anche nelle aree settentrionali della provincia di Homs in mano ai ribelli. Il governo siriano ha sempre negato di essere ricorso all’uso delle bombe a grappolo, ovvero barili di petrolio riempiti con esplosivi, ma è stato segnalato da varie fonti, inclusa la commissione d’indagine sulla Siria dell’Onu.

Nel frattempo, tre razzi provenienti dal territorio siriano hanno colpito Kilis, cittadina turca di confine. L’esercito di Ankara ha risposto al fuoco verso le aree sotto il controllo dell’Isis.

Non ci sarebbero state vittime a Kilis, ma nella giornata di lunedì quattro persone erano rimaste uccise in un episodio simile, durante il quale cinque razzi avevano colpito la città, compreso un dormitorio per insegnanti.

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