Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

I gay non dovranno più provare la propria omosessualità per essere esonerati dalla leva in Turchia

Immagine di copertina

Fino a poche settimane fa, per ottenere l'esenzione dal servizio militare i gay turchi dovevano fornire prove della propria omosessualità

In Turchia il servizio militare della durata di 15 mesi è obbligatorio per tutti i maschi di età superiore ai 20 anni (le donne non sono ammesse) con l’eccezione di malati, disabili e omosessuali.

L’esercito, uno dei più numerosi d’Europa, conta oltre 650 mila soldati, di cui circa 450 mila di leva.

Fino a poche settimane fa, per ottenere l’esenzione per motivi sessuali, gli uomini dovevano dichiarare pubblicamente di essere gay, sottoponendosi a visite fisiche e mostrando fotografie di se stessi che testimoniassero la propria omosessualità alla commissione dell’esercito incaricata della valutazione di idoneità.

Questo avrebbe garantito loro un futuro di discriminazioni, mentre l’alternativa era nascondere per un anno la propria identità sessuale, sperando di non essere scoperti. 

Circa due settimane fa, tuttavia, sono state modificate le disposizioni più controverse del regolamento. I medici ora dovranno solamente osservare i comportamenti e le dichiarazioni verbali dei soggetti. In altre parole, una persona omosessuale può scegliere di rivelare o non rivelare la sua identità. Se lo fa, la presente dichiarazione costituirà l’unica base per la decisione del medico.

Il cambiamento rappresenta un passo decisivo verso l’allineamento delle norme militari turche con le leggi di tutela dei diritti umani fondamentali.

“Essere gay in Turchia è difficile, ma per un gay in età da servizio militare, è un vero inferno”, ha detto Ahmet K., un ragazzo omosessuale turco ai microfoni del sito di informazione Al-Monitor. “Nella vita di tutti i giorni, poi, ammettere la propria identità sessuale significa essere emarginati dalla società, perdere opportunità di lavoro, nessuna speranza di diventare un dipendente pubblico, umiliazioni da parte di tutti. Insomma, una vita rovinata”. 

Tali discriminazioni scaturiscono anche dalla definizione che il regolamento sulle capacità fisiche dell’esercito dal 1986 ha dato dell’omosessualità come di un “disturbo psicosessuale avanzato”, ovvero una malattia mentale. 

Dopo anni di critiche per le  violazioni dei diritti umani fondamentali in corso nei ranghi militari, nel 2013, l’esercito ha modificato il regolamento interno introducendo, per definire l’omosessualità, la categoria di “identità sessuale e disturbi comportamentali”, riconoscendo l’omosessualità come un’identità e non più come una malattia.

Ma se qualche passo in avanti è stato fatto in materia di ammissione al servizio militare, l’accesso ai ranghi professionali rimane sostanzialmente bloccato. L’omosessualità resta infatti motivo di espulsione dall’esercito per ufficiali e sottufficiali, così come per gli studenti delle scuole militari.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Clima, ondata di caldo in Pakistan: 26 milioni di bambini non potranno andare a scuola per una settimana
Esteri / Ilaria Salis è uscita di prigione: è ai domiciliari a Budapest
Esteri / Gaza, la Protezione civile: "26 morti, tra cui 15 minori, in due raid dell'Idf a Gaza City". Almeno 35.800 morti e più di 80mila feriti dal 7 ottobre. L'ospedale di Al-Aqsa sospenderà i servizi per mancanza di carburante. Domani la Corte de L'Aja si pronuncerà sulla richiesta di porre fine all'offensiva a Rafah. Intanto Tel Aviv schiera nuove truppe: "Nessuno ci fermerà". Scambi di colpi tra Israele e Hezbollah al confine con il Libano
Ti potrebbe interessare
Esteri / Clima, ondata di caldo in Pakistan: 26 milioni di bambini non potranno andare a scuola per una settimana
Esteri / Ilaria Salis è uscita di prigione: è ai domiciliari a Budapest
Esteri / Gaza, la Protezione civile: "26 morti, tra cui 15 minori, in due raid dell'Idf a Gaza City". Almeno 35.800 morti e più di 80mila feriti dal 7 ottobre. L'ospedale di Al-Aqsa sospenderà i servizi per mancanza di carburante. Domani la Corte de L'Aja si pronuncerà sulla richiesta di porre fine all'offensiva a Rafah. Intanto Tel Aviv schiera nuove truppe: "Nessuno ci fermerà". Scambi di colpi tra Israele e Hezbollah al confine con il Libano
Esteri / Usa: la polizia di Los Angeles e la DEA aprono un’indagine sulla morte di Matthew Perry
Esteri / Papa Francesco: “No alle donne diacono e non si possono benedire le unioni omosessuali”
Esteri / Gaza: oltre 35.700 morti e quasi 80mila feriti dal 7 ottobre. Nessun servizio sanitario a Gaza City e nel nord della Striscia. Idf schierano un’altra brigata a Rafah. Norvegia, Spagna e Irlanda riconosceranno lo Stato di Palestina. Israele convoca gli ambasciatori. Critiche dalla Casa bianca. La Francia: "Non è il momento". Netanyahu: "Sarebbe uno Stato terrorista"
Esteri / Migliaia di migranti abbandonati nel deserto con i fondi dell’Ue: una nuova inchiesta svela il coinvolgimento di Bruxelles
Esteri / Turbolenza sul volo Londra-Singapore: un morto e 54 feriti
Esteri / A Gaza oltre 35.600 morti dal 7 ottobre. Qatar: "I colloqui per la tregua sono in stallo". Gallant: "Non riconosciamo l'autorità della Corte penale internazionale". Sequestrate attrezzature tv nella sede di AP a Sderot: "Fornivano immagini ad al-Jazeera". Iran, le presidenziali si terranno il 28 giugno
Esteri / Corte penale internazionale, il procuratore chiede l'arresto per Netanyahu, Gallant e tre leader di Hamas