Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:39
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Francia, contro la riforma delle pensioni lo sciopero più lungo dal ’68

Scontri e tensioni in tutto il paese mentre la maggioranza degli elettori sostiene le proteste

 

.
Francia, avvocati in sciopero contro la riforma delle pensioni

La riforma delle pensioni continua a infiammare il dibattito in Francia. Gli scioperi vanno avanti da più di 30 giorni, ma l’ultimo episodio risale a giovedì, quando la visita in Normandia della ministra della giustizia francese, Nicole Belloubet, è stata interrotta dal gesto di protesta di un gruppo di avvocati.

Il gesto degli avvocati

Come ha mostrato Ouest-France in un video, i legali hanno gettato le toghe a terra nella sala del Palais de Justice di Caen, proprio ai piedi della ministra.

Gli avvocati in sciopero lottano per cercare di mantenere il loro regime autonomo, temendo in particolare, come ricordato da Le Monde, il raddoppio dei loro contributi. Uno degli avvocati, citato da AFP, ha dichiarato: “È un gesto forte e simbolico: è un modo per dire al ministro che questa riforma sta uccidendo il mondo della giustizia”.

Lo sciopero più lungo dal ’68

È ormai lo sciopero più lungo da 1968: 36 giorni consecutivi per i lavoratori del settore pubblico, la stessa durata delle proteste a scacchiera della Sncf, le ferrovie francesi, di aprile-giugno 2018. Ieri la riforma delle pensioni di Macron ha anche portato i lavoratori francesi in piazza, per la quarta volta dal 5 dicembre, tra tensioni, scontri e qualche interruzione “selvaggia” della fornitura di elettricità.

L’astensione dal lavoro è quindi ormai andata decisamente oltre lo sciopero di 22 giorni che segnò la fine, nel 1995, della riforma delle pensioni di Alain Juppé (il quale però introdusse alcune delle misure proposte attraverso decreti delegati, le ordonnances).

La partecipazione, giovedì 9, non è stata in realtà massiccia: sono scese in piazza 1,2 milioni di persone, molte meno del milione e mezzo del 5 dicembre, la soglia che i sindacati intendevano superare.

Ferrovie e Ratp – le linee metropolitane di Parigi – funzionano ancora a ritmi molto ridotti, ma si stima solo un 32,9 per cento di partecipazione nella Sncf (con un 66 per cento dei macchinisti, in calo dall’85,7 per cento di inizio dicembre) e un 16 per cento nelle scuole (con i sindacati che rivendicano un 40-50 per cento). Molto teatrale la protesta degli avvocati, anch’essi in sciopero, che hanno gettato per terra le loro toghe nei tribunali.

Il nodo politico è però un altro: due sondaggi pubblicati tra il 5 e il 6 gennaio rivelano che le proteste sono sostenute dal 53-60 per cento dei francesi e bocciate dal 32-38 per cento. Sono numeri che fanno della vicenda una sfida politica cruciale. Anche perché le trattative sono in corso da due anni e il fronte sindacale, con la Cfdt – l’organizzazione con più iscritti – favorevole in via di principio al nuovo sistema più egualitario a favore delle categorie più deboli, si è ricompattato.

Anche la Confédération française démocratique du travail partecipa ormai alle astensioni dal lavoro per protestare contro l’introduzione a partire dal 2027 di un’età pivot, di equilibrio, a 64 anni – più alta dell’età minima, confermata a 62 anni – che permetterebbe di evitare decurtazioni delle pensioni.

Solo un passo indietro potrebbe forse, di nuovo, dividere i sindacati, ma verrebbe meno uno dei principali obiettivi della riforma: quello di incentivare carriere più lunghe, in modo da contenere l’aumento del rapporto tra pensionati e attivi destinato a crescere per l’avversa demografia del paese.

Leggi anche:
Francia, cosa prevede la contestata riforma delle pensioni di Macron e perché è meglio di Quota 100
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”