Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:04
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Sette pellegrini indù sono stati uccisi in Kashmir

Immagine di copertina

Lunedì 10 luglio sette pellegrini indù, in gran parte donne, sono stati uccisi in uno scontro a fuoco nel Kashmir controllato dall’India a seguito di due attacchi di miliziani indipendentisti contro la polizia. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa Reuters.

Il sovrintendente della polizia indiana Altaf Khan ha dichiarato che la finalità dell’attacco era scatenare la violenza settaria in tutta la regione e che responsabili di questo attentato terroristico sono i miliziani di Lashkar-e-Taiba, che hanno la propria base in Pakistan. Ma, secondo l’agenzia di stampa Reuters, il gruppo ha rispedito al mittente le accuse.

Secondo le forze dell’ordine indiane, i pellegrini stavano rientrando a casa dopo aver visitato il santuario di Amarnath sulle montagne dell’Himalaya, quando il loro autobus è stato preso di mira a un incrocio nei pressi della città di Anantnag.

Sempre in Kashmir, altri dodici pellegrini indù sono rimasti feriti nei combattimenti seguiti agli scontri tra la polizia e i miliziani indipendentisti. A seguito di questi attacchi, i gruppi nazionalisti indù legati al Partito popolare indiano, il partito di governo del primo ministro Narendra Modi, hanno scatenato violente rappresaglie contro i dimostranti legati alle sigle politiche kashmire che lottano per l’indipendenza dello stato a maggioranza musulmana controllata da New Delhi.

Nella regione del Jammu, una delle tre più grandi del Kashmir indiano, i membri del gruppo Bajrang Dal hanno bloccato il traffico per imporre uno sciopero in memoria dei pellegrini uccisi. Diverse proteste hanno avuto luogo anche a Mumbai, la capitale finanziaria del paese e nella città industriale di Ahmedabad in Gujarat, nell’India occidentale.

“L’attacco merita la più forte condanna da parte di tutti”, ha dichiarato il primo ministro indiano Narendra Modi su twitter. “I miei pensieri sono con tutti quelli che hanno perso i propri cari negli attentati in Jammu e Kashmir e le mie preghiere sono per i feriti”, ha aggiunto Modi.

Centinaia di migliaia di pellegrini indù visitano ogni anno la grotta di Amarnath nei mesi di luglio e agosto. Questa è situata a oltre tremila e ottocento metri sul livello del mare e dista più di 140 chilometri da Srinagar la capitale estiva dello stato.

Per raggiungere il santuario bisogna percorrere insidiosi passaggi montani. Una volta giunti sul posto, i devoti adorano uno stalagmite di ghiaccio a forma di fallo, considerato un simbolo di Shiva, il dio indù della distruzione e della rinascita.

Anche i leader separatisti kashmiri hanno condannato l’attacco. “Questo incidente va contro l’etica del nostro popolo”, hanno affermato in una dichiarazione congiunta Syed Ali Geelani, Mirwaiz Farooq e Yasin Malik, che guidano la lotta politica per l’indipendenza.

“Il pellegrinaggio annuale ad Amarnath fa parte della nostra tradizione e si è svolto pacificamente per secoli”, si può leggere ancora nello stesso comunicato. Anche durante le fasi più cruente della rivolta infatti, in corso ormai da 28 anni, il percorso dei pellegrini era stato risparmiato dalle violenze.

Nonostante il governo indiano stia cercando, attraverso forti misure repressive, di interrompere le proteste, il Kashmir resta comunque teatro di scontri. Il possesso integrale della regione, divisa al momento tra India, Pakistan e Cina, che ne occupa alcuni ghiacciai all’estremo nord, è stata la causa di ben due guerre su tre combattute tra Islamabad e New Delhi.

L’India accusa da anni il Pakistan di infiltrare militanti islamisti nel regione per condurre attentati terroristici, un’accusa sempre negata dalle autorità di Islamabad. Al momento New Delhi impiega migliaia di soldati per sedare le rivolte nella regione che da 28 anni continua a essere teatro di scontri e violenze in nome dell’indipendenza, al grido di azadi, letteralmente libertà in lingua kashmira.

LEGGI ANCHE7 persone sono state uccise in Kashmir

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”