Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:11
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Pace tra Turchia e Pkk?

Immagine di copertina

Il Partito indipendentista curdo guidato da Ocalan annuncia il ritiro dalla Turchia. Un grande successo politico per Erdogan

Il Pkk, gruppo indipendentista curdo, ha annunciato che ritirerà migliaia di suoi combattenti dalla Turchia a partire dal prossimo 8 maggio. La storica dichiarazione del capo militare Murat Karayilan potrebbe mettere fine a una contrapposizione decennale che è costata la vita a circa 40 mila persone. Il governo guidato da Tayyip Erdogan ha cercato negli ultimi mesi di raggiungere un accordo direttamente con il capo dell’organizzazione, Abdullah Ocalan, detenuto nelle carceri turche sin dal 1999, quando andarono a vuoto i tentativi di cercare asilo politico in Italia e in Kenya.

Già lo scorso 21 marzo il leader curdo aveva annunciato una tregua e la dichiarazione di ieri mostra come il dialogo tra le due parti stia proseguendo in maniera efficace. In cambio delle concessioni senza precedenti il Partito dei lavoratori curdo chiede una modifica costituzionale, lo smantellamento delle forze speciali addette alla lotta contro i ribelli e un’amnistia per tutti i militanti detenuti in Turchia. Non è scontato che l’esecutivo turco possa venire incontro a tutte le richieste curde, vista la già diffusa impopolarità dei dialoghi con Ocalan, secondo un recente sondaggio osteggiati dal 64 per cento dei cittadini turchi.

Nel fine settimana, il Movimento nazionalista, un partito di opposizione, ha organizzato nella città di Izmir una grande manifestazione contro le trattative e contro il ‘mostro di Imrali’ (quest’ultima è la località dove è imprigionato il capo del Pkk). Nonostante i malumori interni, Erdogan si è comunque espresso a favore di un sistema di governo federale, che possa garantire una maggiore autonomia anche alla regione curda.

La distensione dei rapporti con gli indipendentisti può tornare molto utile alla Turchia, impegnata sia sul confine siriano che nei rapporti con l’Iraq. In entrambi i Paesi i curdi sono presenti in maniera determinante, in particolar modo in Iraq dove il Kurdistan iracheno ha un ruolo fondamentale nelle politiche petrolifere (e non solo) di un Paese diventato un’appendice economica di Ankara.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Così Elon Musk
vuole mettere
le mani anche
sui dati sul clima
Esteri / Il Re Carlo III del Regno Unito e la Regina consorte Camilla verranno in visita ad aprile in Italia
Esteri / Lituania, Lettonia ed Estonia si disconnettono dalla rete elettrica della Russia dopo 50 anni
Ti potrebbe interessare
Esteri / Così Elon Musk
vuole mettere
le mani anche
sui dati sul clima
Esteri / Il Re Carlo III del Regno Unito e la Regina consorte Camilla verranno in visita ad aprile in Italia
Esteri / Lituania, Lettonia ed Estonia si disconnettono dalla rete elettrica della Russia dopo 50 anni
Esteri / Non abbandoniamo Goma
Esteri / La caccia all’oro del Congo: la guerra del sottosuolo per i nostri smartphone
Esteri / Ecco come quando e perché le Big Tech hanno deciso di schierarsi con Trump
Esteri / Make Europe Great Again: le mire di Elon Musk in Europa
Esteri / Perché l’oligopolio delle Big Tech è un problema per la collettività
Esteri / Il nuovo imperialismo americano di Re Donald Trump
Esteri / Chi c’è dietro i mercenari americani schierati nella Striscia di Gaza