Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 14:29
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Myanmar, due morti e decine di feriti nel giorno più buio dall’inizio delle proteste

Immagine di copertina
Credits: Twitter

Myanmar: due morti e decine di feriti nel giorno più buio dall’inizio delle proteste

In Myanmar continuano le proteste contro il colpo di stato che ha portato all’arresto di Aung San Suu Kyi e alla destituzione del governo democraticamente eletto a novembre. Uno sciopero generale che per tre settimane è andato avanti quasi pacificamente ma che nel fine settimana ha visto una escalation di violenza: due persone sono morte per mano della polizia e decine sono rimaste ferite.

Gli scontri più violenti tra polizia e manifestanti sono avvenuti sabato a Mandalay, la seconda città più grande del Paese, dove le forze dell’ordine – come si vede dalle immagini circolate sui social e secondo quanto riportano i media locali – hanno cercato di disperdere la folla con pietre, proiettili, punte di ferro lanciate alla testa e gas lacrimogeni.

Le due persone rimaste uccise sabato sono un ragazzo di 18 anni, colpito alla testa e morto sul corpo, e un 36enne ferito al petto e deceduto in ospedale. Il giorno prima era morta un’altra manifestante, la 20enne Mya Thwe Thwe Khaing, colpita alla testa da un proiettile della polizia durante le proteste del 9 febbraio. Intanto almeno 30 persone sono rimaste ferite.

La comunità internazionale ha condannato duramente gli scontri di sabato 20 febbraio: Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Nuova Zelanda hanno annunciato sanzioni verso alcuni leader della giunta militare al potere, mentre oggi saranno i ministri degli Esteri dell’Unione Europea a discutere le misure da adottare contro la dittatura dell’esercito.

“Condanno fortemente la violenza dei militari contro i civili che manifestano pacificamente. È necessario che tutte le forze di sicurezza nel Paese interrompano immediatamente la violenza”, ha detto intanto sabato il ministro degli Esteri europeo Josep Borrell. 

Le proteste sono continuate anche ieri nelle principali città, da Burma a Myitkyina, dove la polizia la settimana scorsa aveva usato cannoni ad acqua per reprimere i manifestanti. L’attore Lu Min, che aveva criticato il colpo di Stato, è stato arrestato.

Credits: Twitter

Perché si protesta in Myanmar

Lo sciopero generale coinvolge diverse fasce della popolazione: studenti, insegnanti, medici, monaci chiedono la liberazioni del Consigliere di Stato della Birmania Aung San Suu Kyi e di altri membri del governo democraticamente eletto dopo che, il primo febbraio, un colpo di Stato ha destituito la giunta, poche ore prima della riunione inaugurale del nuovo Parlamento.

I militari hanno dichiarato lo stato di emergenza per un anno e preso il potere. Da settimane erano emerse crescenti tensioni tra l’esercito, che ha governato il Paese per quasi mezzo secolo, e il governo civile sulle elezioni del novembre dello scorso anno, in cui il partito guidato da San Suu Kyi, la Lega nazionale per la democrazia (Nld) ha vinto nettamente.

Ma il portavoce dell’esercito, il maggiore generale Zaw Min Tun, aveva dichiarato che le elezioni, con il pretesto della pandemia di Coronavirus, “non erano state né libere né eque”. Oggi Zaw Min Tun afferma che la maggior parte del popolo birmano appoggia il governo militare.

Il premio Nobel per la pace si trova adesso agli arresti domiciliari con l’accusa di “importazione illegale” per aver acquistato walkie talkie all’estero per fornirli alle proprie guardie del corpo. Un’accusa pretestuosa che, in caso di condanna, potrebbe costarle fino a due anni di carcere. La prima udienza del processo intanto è avvenuto a sua insaputa: il suo avvocato non era stato avvisato e la seduta si è conclusa prima del suo arrivo.

La prossima è fissata per il primo marzo. Secondo l’Assistance Association for Political Prisoners, un’associazione per l’assistenza ai prigionieri politici birmani, dall’inizio del colpo di stato sono state arrestate in tutto 569 persone. Per i media internazionali le manifestazioni di questi giorni sono le più grandi da oltre 10 anni in Myanmar, da quando cioè migliaia di cittadini protestarono contro il governo ispirati dai monaci buddisti e furono repressi dalle autorità militari, nel 2007.

Leggi anche: 1. Myanmar, decine di migliaia in piazza contro il colpo di stato: “Vogliamo la democrazia!” | VIDEO  2. Myanmar, influencer tiene corso di aerobica in streaming: alle sue spalle avviene il golpe 3.  Colpo di Stato in Myanmar: Aung San Suu Kyi arrestata dai militari. L’esercito prende il potere 4. Chi è (davvero) Aung San Suu Kyi, biografia della donna premio Nobel che guida il Myanmar
Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”