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La storia di Matthew Hahn, il ladro-eroe che ha consegnato un pedofilo alla polizia e così ha evitato l’ergastolo

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Stava per essere condannato all'ergastolo ma un gesto buono gli ha salvato la vita e ha aiutato la polizia a salvare una bambina dalle molestie

La storia di Matthew Hahn, il ladro-eroe che ha consegnato un pedofilo alla polizia e così ha evitato l’ergastolo

Matthew Hahn era quello che si può chiamare “un ladro seriale“, con un curriculum criminale di tutto rispetto e un lungo passato di dipendenza da droghe. Finché con un furto ha aiutato la polizia ad arrestare un pedofilo e questo gli ha salvato la vita.

Matthew Hahn era un ragazzo come tanti, ma una tragedia personale da cui non era mai riuscito a riprendersi ha dato il via ad una vita dentro e fuori dal carcere. La sua storia con le droghe è iniziata molto presto: prima marijuana, poi metanfetamine. Dopo aver lasciato il liceo ha iniziato a rubare, per sostenere la sua dipendenza. Nel 2001 ha finito di scontare cinque anni di prigione e ha già due condanne alle spalle.

La notte del 28 febbraio 2005 entra nella casa di uno sconosciuto di nome Robert “Robbie” Aitken, a Los Gatos, nella periferia di San Jose. Ne esce con poca roba ma porta a casa con sé la cassaforte del derubato.

“La prima cosa che ho tirato fuori quando l’ho aperta era un pacco di pannolini sporchi. Un’esperienza surreale”, racconta Hahn in un’intervista alla Bbc. Poi dei documenti, una pistola e la memory card di una macchina fotografica. “Utile per un ricatto”, pensa Matthew, e così la “passa” al computer. Al suo interno Matthew Hahn scopre i vergognosi trofei del derubato: numerose foto che ritraggono Aitken mentre abusa della figlia del suo capo, una bambina di due anni, a cui faceva da babysitter.

Matthew Hahn, ladro patentato con due condanne alle spalle, non considera neanche di andare alla polizia: per la legge californiana dei tre “strikes”, con un’altra condanna rischia di finire in carcere per sempre. Decide allora di spedire per posta la memory card con le prove che avrebbero inchiodato Aitken come pedofilo. E aggiunge un biglietto: “Per favore, togliete questo animale dalla circolazione”.

Mentre Hahn spedisce le prove alla polizia, Aitken denuncia il furto della sua cassaforte. E in poco tempo il cerchio si chiude: Aitken viene convocato con la scusa di discutere il furto e, una volta messo davanti alle prove, confessa. Un mese dopo è il turno di Hahn che, sorpreso a rubare viene catturato anche lui. Terzo reato. Per la California Matthew Hahn rischia fino a 400 anni di carcere, mentre Aitken solo 25. Il ladro allora prova il suo unico asso nella manica: “Sono quello che vi ha consegnato Aitken”, dice. Ma la legge è legge e non contempla il baratto.

La sproporzione tra le due sentenze però fa un gran rumore, dando vita a petizioni grazie alle quali Matthew Hahn ottiene un patteggiamento. Viene condannato a 14 anni, di cui ne sconta sette. Ironia della sorte: nello stesso carcere di Aitken, ma in aree separate. I due tuttavia non si sono mai parlati e Aitken sta ancora scontando la sua pena.

Nel periodo in carcere Hahn ha studiato grazie ai libri che gli portava la mamma della bambina molestata e, una volta uscito, ha studiato all’Università di Berkeley, una delle più prestigiose in America. Ha trovato molte difficoltà nel cercare lavoro in quanto ex carcerato ma ora fa l’elettricista. Insieme alla moglie Noelle, Matthew sta per comprare la sua prima casa.

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