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Guerra Israele-Hamas, Netanyahu alla nazione: “Sarà la vittoria del bene sul male. Abbiamo l’esercito più morale al mondo”. Hamas, Israele liberi i 7.000 detenuti palestinesi in cambio degli ostaggi. No di Israele: “È terrorismo psicologico” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AP Photo/Yousef Masoud

Soldati e tank israeliani a Gaza: “I civili si spostino a sud”. Il ministro della Difesa Gallant: “Da ieri nuova fase". Più di 7.700 le vittime palestinesi

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie in diretta

Prosegue la guerra in Israele. Nella giornata di ieri, l’Ufficio delle Nazioni Unite che si occupa di questioni umanitarie ha accusato Israele di commettere crimini di guerra nella Striscia di Gaza avendo messo in atto una ”punizioni collettiva” della popolazione palestinese dopo il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre. Intanto un portavoce militare israeliano ha rivelato alla stampa straniera che uno dei quartier generali di Hamas si trova sotto Shifa, il principale ospedale della Striscia di Gaza, un ospedale che dispone di 1.500 posti letto e 4.000 dipendenti. Nel frattempo dei jet militari americani hanno attaccato in Siria dei gruppi di militanti sostenuti dall’Iran che avevano colpito truppe Usa nel Paese e in Iraq. E oggi? Cosa accadrà? Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, sabato 28 ottobre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 21,15 – Israele respinge lo scambio: “È terrorismo psicologico contro le famiglie degli ostaggi” – Le dichiarazioni di Hamas circa uno scambio di ostaggi con palestinesi detenuti in Israele “sono una forma di terrorismo psicologico, concepito per disseminare pressione e terrore nelle famiglie degli ostaggi”. Lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. Commentando frasi attribuite al leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, Hagari ha affermato: “Sinwar non è in condizione di divulgare comunicati”. Il numero complessivo degli ostaggi è stato aggiornato a 230, uno in più rispetto a ieri.

Ore 20,20 – Famiglie a Netanyahu, “Tutti i detenuti per tutti ostaggi” –  “Abbiamo chiarito a Netanyahu che è necessario un accordo ‘tutti in cambio di tutti’ “, tutti i detenuti palestinesi in cambio di tutti gli ostaggi. Lo hanno detto le famiglie dei rapiti parlando in piazza subito dopo l’incontro con il premier israeliano. “Devono riportarli a casa con qualsiasi tipo di negoziato, non importa cosa gli danno in cambio”, ha aggiunto uno dei portavoce, riferendo che Netanyahu “ha ascoltato e ha detto che farà tutto il possibile per questo”.

Ore 20,00 – Netanyahu, la nostra sarà la vittoria del bene sul male – “Se Israele non vince questa guerra si diffonderà il male. Per questo la nostra sarà la vittoria del bene sul male”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlando alla nazione. “Abbiamo il sostegno di tutta la comunità internazionale”, ha aggiunto Netanyahu, ringraziando tra gli altri i leader di Gran Bretagna, Francia e Italia che si sono recati a Tel Aviv per sostenere Israele. “I nostri soldati stanno combattendo e si trovano all’interno della Striscia di Gaza. Vogliamo distruggere il nemico, l’obiettivo è garantire la nostra esistenza”, ha detto Netanyahu durante il suo discorso alla nazione, dopo aver incontrato le famiglie degli ostaggi.

“È il momento della verità, vincere o cessare di esistere. Sarà la nostra seconda guerra di indipendenza. Vogliamo restituire agli assassini quello che hanno fatto”, ha proseguito Netanyahu. “Accusare i nostri soldati di crimini di guerra è ipocrita. Abbiamo l’esercito più morale al mondo”, ha continuato accusando Hamas di aver commesso “crimini contro l’umanità” e di usare “il loro stesso popolo come scudo umano”.

Durante l’incontro con le famiglie degli ostaggi, secondo la stampa israeliana, Netanyahu ha sottolineato che la “chiave” nel conflitto “è il livello di pressione” su Hamas: “maggiore è la pressione, maggiori sono le possibilità” di riavere gli ostaggi. Inoltre ha assicurato che “continuerà a fare ogni possibile tentativo” per riportare gli ostaggi a casa. “Questo sforzo per riportarli a casa non solo continua, ma cresce di giorno in giorno”, ha detto, aggiungendo che sarà tentata “ogni opzione possibile per riportarli a casa”. “Questo è parte integrale degli obiettivi dell’operazione, non è retorica”.

Ore 19,00 – Idf, “Offensiva di terra necessaria per obiettivi guerra” – “Gli obiettivi della guerra richiedono l’ingresso via terra. Non ci sono successi senza rischi e non c’è vittoria senza che si paghi un prezzo”. Lo ha detto il capo di Stato maggiore dell’esercito di Israele (Idf), il tenente generale Herzi Halevi, in un video in cui ha indicato fra gli obiettivi la sconfitta di Hamas e la liberazione degli ostaggi. “Sono passate tre settimane dall’inizio della guerra. Questa guerra ha delle fasi e oggi siamo passati a una nuova fase”, ha affermato Halevi, riferendosi alle operazioni di terra in corso e ampliate a Gaza. “Le nostre forze stanno attualmente conducendo operazioni di terra nella Striscia di Gaza… che servono a raggiungere tutti gli obiettivi della guerra: lo smantellamento di Hamas, la sicurezza ai confini e gli sforzi più importanti per riportare a casa tutti gli ostaggi”, ha aggiunto.

Ore 18,10 – Hamas, Israele liberi i 7.000 detenuti palestinesi in cambio dei 200 ostaggi – Hamas chiede il rilascio dei detenuti palestinesi in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani. “ll prezzo da pagare per il gran numero di ostaggi nemici nelle nostre mani è svuotare le carceri di tutti i detenuti palestinesi”, ha detto il portavoce di Hamas, Abu Obeida, su Telegram.

Ore 17,00 – Guterres, “Sorpreso da escalation a Gaza senza precedenti” – “Incoraggiato da quello che sembrava essere un crescente consenso sulla necessità di almeno una pausa umanitaria in Medio Oriente, sono rimasto invece sorpreso da un’escalation di bombardamenti senza precedenti, che minano gli obiettivi umanitari”. Lo ha detto il segretario generale Onu Antonio Guterres. “Ribadisco il mio appello per un immediato cessate il fuoco umanitario, insieme al rilascio incondizionato degli ostaggi e alla consegna di aiuti di livello corrispondente ai drammatici bisogni della popolazione di Gaza, dove una catastrofe umanitaria si sta consumando davanti ai nostri occhi”, aggiunge.

Ore 16,00 – Israele, Gallant: “A Gaza nuova fase della guerra” – Il ministro della difesa Yoav Gallant ha dichiarato che con la scorsa notte la guerra a Gaza è passata a “una nuova fase”. “La terra nella Striscia ha tremato, abbiamo attaccato da terra e da sottoterra. Abbiamo colpito i terroristi a tutti i livelli e ovunque. Gli ordini alle forze armate sono chiari, continuare l’operazione fino a nuove disposizioni”, ha detto Gallant dopo aver presieduto una riunione con il capo di stato maggiore Herzi Halevi, i vertici della difesa e della sicurezza, precisando che l’operazione continuerà “fino a che non saranno emessi nuovi ordini”.

Ore 15,00 – Le forze israeliane lanciano nuovamente un appello ai civili di Gaza affinché si spostino a sud – Il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari ha lanciato un “appello urgente” ai cittadini del nord di Gaza e della città di Gaza affinché si spostino a sud “immediatamente”. In un post su X, Hagari dice che potranno tornare alle loro case quando “le intense ostilità finiranno”. Aggiunge che Hamas mette in pericolo la loro vita collocando armi in aree civili e che Israele non dimenticherà i brutali attacchi del 7 ottobre del gruppo.

Ore 13,00 – I morti a Gaza sono ora 7.703 – Si aggrava ancora il bilancio delle vittime sulla Striscia di Gaza dall’inizio del conflitto con Israele: secondo il ministero della Salute di Gaza, che e’ amministrata da Hamas, i morti sono ora 7.703.

Ore 10,00 – Musk offre servizi comunicazione Starlink a Gaza – Elon Musk ha sollecitato le organizzazioni riconosciute a livello internazionale che operano a Gaza di contattare SpaceX per fornire il servizio ‘Starlink’ all’enclave palestinese. “Starlink supporterà la connettività alle organizzazioni umanitarie riconosciute a livello internazionale a Gaza”, ha scritto il miliardario su X, il social network di cui è proprietario.

Ore 08,00 – Israele: “Colpiti 150 obiettivi di Hamas a Gaza nord”- Sono stati circa 150 gli obiettivi sotterranei, tunnel compresi, colpiti dall’aviazione israeliana la scorsa notte nel nord della Striscia Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono stati uccisi diversi terroristi.

Ore 07,00 – Israele dice di aver ucciso il capo delle operazioni aeree di Hamas – L’esercito israeliano afferma di aver ucciso l’uomo che presumibilmente comandava i combattenti di Hamas che si erano infiltrati in Israele a bordo di parapendio il 7 ottobre ed era presumibilmente responsabile degli attacchi di droni contro postazioni militari israeliane. Le Forze di Difesa Israeliane hanno pubblicato su X, precedentemente noto come Twitter: “Durante la notte, aerei da combattimento dell’IDF hanno colpito Asem Abu Rakaba, il capo della squadra aerea di Hamas.

Ore 06,00 – Medici Senza Frontiere afferma di aver perso i contatti con il personale di Gaza – Medici Senza Frontiere ha affermato di aver perso i contatti con alcuni dei suoi colleghi palestinesi sul campo. In un messaggio condiviso sui social, il gruppo si è detto “particolarmente preoccupato per i pazienti, il personale medico e le migliaia di famiglie che si rifugiano nell’ospedale Al Shifa e in altre strutture sanitarie”. “Chiediamo la protezione inequivocabile di tutte le strutture mediche, del personale e dei civili nella Striscia di Gaza”, ha affermato MSF.

Ore 05,00 – Il blackout a Gaza potrebbe nascondere “atrocità” secondo HRW – Il “blackout quasi totale delle telecomunicazioni” a Gaza potrebbe creare una copertura per “atrocità di massa”, ha avvertito un ricercatore dell’organizzazione non governativa Human Rights Watch. “Questo blackout delle informazioni rischia di fornire copertura per atrocità di massa e di contribuire all’impunità per le violazioni dei diritti umani”, ha affermato Deborah Brown, ricercatrice senior in tecnologia e diritti umani, in una dichiarazione pubblicata online. In precedenza anche il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (CPJ) aveva sottolineato la necessità di ripristinare le comunicazioni con Gaza, affermando che il mondo stava “perdendo una finestra sulla realtà” del conflitto.

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