Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:35
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. La Corte de L’Aja ordina a Israele di sospendere l’offensiva militare a Rafah. Netanyahu riunisce mezzo governo. Per Hamas è “insufficiente”. Gantz a Blinken: “L’offensiva continua”. Houthi rivendicano tre attacchi contro navi nel Mar Rosso, nel Mediterraneo e nel Mar Arabico | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, venerdì 24 maggio

A quasi otto mesi dagli attentati del 7 ottobre compiuti in Israele da Hamas e dalla Jihad Islamica, la guerra scatenata dallo Stato ebraico nella Striscia di Gaza non accenna a fermarsi: i morti sono almeno 35.800 mentre i feriti superano ormai gli 80mila, in maggioranza civili secondo le Nazioni Unite. Intanto è atteso per oggi pomeriggio il pronunciamento della Corte Internazionale di Giustizia de L’Aja sulla richiesta del Sudafrica di ordinare a Israele la fine dell’offensiva su Rafah, nel sud del territorio costiero palestinese. Il governo di Tel Aviv però ha già fatto sapere che “nessun potere sulla Terra” impedirà allo Stato ebraico di “attaccare Hamas a Gaza”, mentre le sue forze armate (Idf) continuano ad ammassare truppe nel sud della Striscia e i suoi soldati avanzano sull’affollato centro città. Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 24 maggio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 20,15 – 35.857 morti palestinesi dal 7 ottobre – Sale a 35.857 il numero dei palestinesi morti dallo scorso 7 ottobre per mano dell’offensiva militare israeliana, mentre sono 80.293 i feriti. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza.

Ore 19,20 – Ue, possibile missione di monitoraggio a Rafah dopo la fine della guerra – L’Unione europea sta valutando di svolgere un ruolo nel monitoraggio del valico di Rafah, tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, dopo la fine della guerra di Israele con Hamas. L’Ue aveva istituito una missione nel 2005 per aiutare a monitorare il passaggio, ma questa è stata sospesa due anni dopo, in seguito alla salita al potere di Hamas. “Abbiamo ricevuto richieste da diverse parti, incluso Israele, per valutare se potessimo studiare la possibilità di riaprirlo”, ha detto all’agenzia di stampa Afp un funzionario dell’Ue non identificato. “Ovviamente – ha specificato – ciò non accadrebbe nelle circostanze attuali, non in circostanze di guerra. Stiamo parlando del futuro”.

Ore 18,00 – Israele, Gantz a colloquio con Blinken: “L’offensiva a Rafah continua” – Durante un colloquio telefonico tenuto oggi con il segretario di Stato Usa Antony Blinken, il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz ha annunciato che l’offensiva dello Stato ebraico a Rafah continuerà, malgrado l’ordine della Corte Internazionale di Giustizia de L’Aja che ha ingiunto a Tel Aviv di sospendere le operazioni militari nella città più meridionale della Striscia di Gaza. “Lo Stato di Israele ha intrapreso una campagna giusta e necessaria dopo che una brutale organizzazione terroristica ha massacrato i nostri cittadini, violentato le nostre donne, rapito i nostri bambini e lanciato missili contro i nostri centri urbani”, ha detto Gantz, secondo quanto riportato in una nota del suo ufficio. Tel Aviv, ha proseguito, è “obbligata a continuare la lotta per riportare a casa i suoi ostaggi e garantire la sicurezza dei suoi cittadini, in qualsiasi momento e luogo, anche a Rafah”. “Continueremo ad agire secondo il diritto internazionale a Rafah e ovunque operiamo, e faremo ogni sforzo per evitare di danneggiare la popolazione civile. Non per il Tribunale dell’Aia, ma soprattutto per quello che siamo”, ha aggiunto l’ex capo di stato maggiore israeliano. Durante il colloquio, si legge nella nota, Gantz e Blinken hanno anche discusso “degli sforzi per garantire il ritorno a casa degli ostaggi e delle prospettive di promuovere un accordo di normalizzazione dei rapporti con l’Arabia Saudita”. “Gantz ha espresso il suo apprezzamento per il sostegno degli Stati Uniti a Israele e per il suo impegno di continuare a difendersi e ha osservato che ciò ha implicazioni critiche sui procedimenti (della Corte Internazionale di Giustizia)”, prosegue il comunicato. Da parte sua, Blinken ha sottolineato l’importanza di migliorare la situazione umanitaria a Gaza.

Ore 17,30 – Yemen: Houthi rivendicano tre attacchi contro navi nel Mar Rosso, nel Mediterraneo e nel Mar Arabico – I ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi hanno rivendicato tre attacchi contro altrettante navi in transito nel Mar Rosso, nel Mar Mediterraneo e nel Mar Arabico. Lo ha annunciato oggi il portavoce militare del gruppo armato sciita Yahya Sarea durante una manifestazione tenuta nella capitale Sana’a. Come riportato dall’agenzia di stampa ufficiale locale Saba, il funzionario ha affermato che gli attacchi hanno preso di mira la nave greca Yannis, che navigava nel Mar Rosso, e le “israeliane” Essex nel Mar Mediterraneo e Msc Alexandra nel Mar Arabico. I ribelli, ha detto Sarea, “hanno lanciato diversi missili contro la nave Essex nel Mar Mediterraneo mentre violava il divieto che impedisce l’ingresso nei porti palestinesi occupati”. Il portavoce non ha chiarito quando siano avvenuti questi attacchi. Secondo quanto rivelato oggi dal Comando centrale delle forze armate degli Stati Uniti (Centcom), il 23 maggio le forze Houthi hanno lanciato due missili balistici antinave nel Mar Rosso, ma non sono stati segnalati feriti né danni. La petroliera Essex, che trasporta gpl (gas di petrolio liquefatto), batte bandiera della Liberia e oggi risulta ancorata al largo del porto di Alessandria, in Egitto. La nave è gestita dalla Zodiac Maritime, controllata dal magnate israeliano Eyal Ofer. Secondo la compagnia britannica di sicurezza marittima Ambrey, il bastimento ha fatto la spola tra Alessandria e Port Said, sempre in Egitto all’estremo nord del Canale di Suez, e non ha fatto scalo in nessun porto israeliano nelle ultime settimane.

Ore 17,00 – Hamas accoglie con favore l’ordinanza de L’Aja ma la definisce “insufficiente” – Hamas ha accolto con favore l’ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia de L’Aja che oggi ha ordinato a Israele di sospendere l’offensiva militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ma non la ritiene “sufficiente” visto che non riconosce quella che definisce “la brutale e pericolosa aggressione” dello Stato ebraico nel resto del territorio costiero palestinese. “Crediamo che non sia sufficiente dal momento che l’aggressione dell’occupante (Israele, ndr) in tutta la Striscia di Gaza, soprattutto nel nord, è altrettanto brutale e pericolosa”, ha dichiarato oggi all’agenzia di stampa Reuters l’esponente del gruppo terroristico Basem Naim. Hamas ha chiesto inoltre al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di far rispettare l’ordinanza dei giudici de L’Aja, soprattutto in merito alla richiesta della Corte di consentire alle commissioni investigative dell’Onu di entrare nella Striscia per indagare sulle accuse di genocidio contro il popolo palestinese. “Hamas si impegna a collaborare con le commissioni d’inchiesta”, ha aggiunto Naim.

Ore 16,30 – Israele: il ministro Ben-Gvir definisce “antisemita” la Corte de L’Aja – “L’unica risposta all’irrilevante ordine della corte antisemita dell’Aia dovrebbe essere: la conquista di Rafah, l’aumento della pressione militare e la completa repressione di Hamas fino alla piena vittoria nella guerra”. Lo ha detto oggi il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir, leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit, rispondendo così – secondo il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth – all’ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia che ingiunge a Israele di sospendere l’offensiva militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

Ore 16,00 – Israele: il premier Netanyahu riunisce mezzo governo – Dopo l’ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia de L’Aja che ingiunge a Israele di sospendere l’offensiva militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di tenere una riunione urgente in collegamento telefonico con ol ministro della Giustizia Yariv Levin, il ministro della Difesa Yoav Gallant, il ministro degli Esteri Israel Katz, il direttore del Consiglio di sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, il suo segretario militare Roman Gofman, e il Procuratore generale Gali Baharav-Miara. Lo riporta il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, secondo cui alla riunione non parteciperanno i ministri del Gabinetto di guerra, Benny Gantz e Gadi Eisenkot.

Ore 15,30 – La Corte de L’Aja ordina a Israele di sospendere l’offensiva militare a Rafah – La Corte Internazionale di Giustizia de L’Aja ha ordinato a Israele di sospendere l’offensiva militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. L’ordinanza, letta oggi dal presidente del Tribunale dell’Onu, ordina anche a Tel Aviv di tenere aperto il valico di confine tra la città palestinese e l’Egitto per motivi umanitari e di permettere l’accesso alla Striscia di Gaza “a qualsiasi comitato, commissione d’inchiesta o organismo investigativo incaricato dagli organi competenti delle Nazioni Unite di indagare sulle accuse di genocidio”. La Corte ha quindi ingiunto allo Stato ebraico di presentare, entro un mese, un rapporto su “tutte le misure adottate” per rispettare la nuova ordinanza. Ieri, il governo di Israele aveva fatto sapere che non avrebbe rispettato l’ordine dei giudici de L’Aja.

Ore 13,30 – Libano, media: “Raid su un’auto nella regione di Tiro” – Un drone ha preso di mira un’auto nella regione di Tiro, nel sud del Libano. Lo riferiscono il quotidiano locale al-Akhbar, considerato vicino al gruppo armato sciita Hezbollah, e l’emittente qatarina al-Jazeera, secondo cui l’attacco, attribuito a Israele, è avvenuto nella zona di Hanouiyeh. Finora non ci sono notizie di vittime né di feriti. Ieri, un raid simile condotto da Israele aveva ucciso un esponente di spicco di Hezbollah a Kafr Dajjal, vicino a Nabatieh, nel sud del Libano, ferendo tre bambini che si trovavano su un minibus nelle vicinanze dell’auto colpita.

Ore 13,00 – Usa: il direttore della Cia William Burns atteso a Parigi per riprendere i colloqui su una tregua a Gaza – Il direttore della Cia William Burns è atteso tra oggi e domani a Parigi, in Francia, dove cercherà di rilanciare i colloqui con Israele per raggiungere una tregua nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa francese Afp, che cita in proposito una “fonte occidentale vicina alla questione”. Ieri, il gabinetto di guerra di Israele ha dato il via libera alla ripresa dei negoziati per la liberazione degli ostaggi trattenuti a Gaza mentre i colloqui per un cessate il fuoco con Hamas sono in stallo da mesi. Secondo il New York Times, Burns incontrerà nel fine settimana il direttore del Mossad David Barnea in una località sconosciuta in Europa. Non è chiaro, secondo il quotidiano statunitense, se i negoziatori dell’Egitto e del Qatar prenderanno parte all’incontro. Per l’emittente al-Jazeera, alla riunione parteciperà anche il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani.

Ore 12,45 – Ue: Borrell chiede a Israele di “non intimidire” né “minacciare” la Cpi – L’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera, Josep Borrell, ha invitato oggi Israele a non “intimidire” né “minacciare” i giudici della Corte penale internazionale, il cui Procuratore capo Karim Khan ha chiesto di emettere un mandato di arresto sia nei confronti del primo ministro Benjamin Netanyahu che del suo ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra e contro l’umanità nella Striscia di Gaza. “Chiedo a tutti, a cominciare dal governo di Israele, ma anche ad alcuni governi europei, di non intimidire i giudici, di non minacciarli”, ha detto Borrell in un’intervista alla tv pubblica spagnola, chiedendo “rispetto per la Corte penale internazionale”.

Ore 12,00 – Iran, rapporto preliminare sulla morte di Raisi: confermata l’ipotesi di incidente – Finora, l’esercito iraniano non ha trovato alcuna prova di attività criminali in relazione all’incidente in elicottero in cui il 19 maggio sono morti il presidente Ebrahim Raisi, il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian e altre cinque persone. È quanto emerge da un rapporto preliminare dello stato maggiore delle forze armate iraniane citato dall’agenzia di stampa ufficiale Irna, secondo cui “sui rottami dell’elicottero non sono stati osservati fori di proiettile o di altri impatti simili”. Il velivolo, si legge nel rapporto, “ha preso fuoco dopo aver colpito una zona montuosa” mentre “volava lungo la rotta prestabilita”, da cui non ha mai deviato. “Nessun contenuto sospetto è stato osservato durante le comunicazioni tra la torre di controllo e l’equipaggio a bordo” dell’elicottero. Ma, secondo il rapporto, “è necessario altro tempo” per indagare sull’incidente. ulteriori dettagli in seguito.

Ore 11,00 – Gaza, il portavoce dell’ospedale di Al-Aqsa: “Senza carburante, i pazienti rischiano la vita” – I pazienti del’ospedale Al-Aqsa a Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza, potrebbero morire a causa della mancanza del carburante necessario a far funzionare i generatori della struttura. Lo ha detto oggi all’emittente al-Jazeera Khalil al-Degran, portavoce del nosocomio gestito dal ministero della Sanità del territorio costiero palestinese controllato da Hamas, secondo cui i generatori sono spenti e la struttura è rimasta senza corrente. Di conseguenza, ha detto al-Degran, i medici del già sovraffollato ospedale non possono utilizzare gran parte delle attrezzature e sono costretti a curare i pazienti manualmente. “Ciò porterà alla morte tante persone malate e ferite”, ha aggiunto al-Degran, secondo cui alcuni pazienti vengono assistiti per terra.

Ore 10,00 – Israele, Idf e Shin Bet: “Recuperati i corpi di tre ostaggi” – I corpi degli ostaggi Orion Hernandez, Michel Nisenbaum e Hanan Yablonka, rapiti in Israele durante gli attentati del 7 ottobre scorso, sono stati recuperati e rimpatriati grazie a un’operazione congiunta delle forze armate israeliane (Idf) e dei servizi interni dello Shin Bet condotta a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto in un comunicato l’unità portavoce delle Idf, secondo cui “le indagini preliminari suggeriscono che gli ostaggi sono stati assassinati durante l’attacco terroristico del 7 ottobre e rapiti da Hamas vicino a (kibbutz di) Mefalsim”. L’operazione, si legge nella nota, è avvenuta “sulla base di precise informazioni di intelligence”.

Ore 9,15 – Israele vieta al consolato spagnolo di Gerusalemme di fornire servizi ai palestinesi in Cisgiordania – Il Consolato spagnolo a Gerusalemme non potrà più servizi diplomatici ai palestinesi della Cisgiordania. Lo ha deciso questa mattina il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz dopo l’annuncio da parte del governo di Madrid del riconoscimento di uno Stato palestinese a partire dal 28 maggio e a seguito delle dichiarazioni della vicepremier spagnola nonché ministra del Lavoro e dell’Economia Yolanda Diaz, che ha lanciato un appello a “liberare la Palestina dal fiume al mare”. “Ho deciso di interrompere i collegamenti tra la missione spagnola in Israele e i palestinesi e di vietare al consolato spagnolo a Gerusalemme di fornire servizi ai palestinesi della Cisgiordania”, si legge in una nota firmata dal ministro.

Ore 9,00 – Gaza, Wafa: “Idf si avvicinano al campo di Shaboura a Rafah” – Le forze armate israeliane (Idf) si stanno avvicinando al campo di Shaboura, nel centro di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa Wafa, organo ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese, secondo cui alcuni veicoli militari israeliani si stanno dirigendo da Rafah est verso il centro, avvicinandosi ai margini del campo profughi di Shaboura, dove i residenti hanno udito esplosioni attribuiti a razzi e colpi di artiglieria. Inoltre, secondo l’emittente al-Jazeera, droni israeliani sorvolano lo European Gaza Hospital, il più grande ospedale rimasto aperto nel sud della Striscia, mentre altri veicoli militari israeliani sono diretti verso il quartiere di Yibna, a ovest di Rafah, uno dei più densamente popolati della città.

Ore 8,00 – Israele, Idf: “Intercettato un drone al confine nord” – Un drone, avvicinatosi allo spazio aereo israeliano vicino al confine settentrionale, è stato intercettato dall’aeronautica militare dello Stato ebraico. Lo riferisce questa mattina in una nota l’unità portavoce delle forze armate israeliane (Idf), secondo cui “durante i tentativi di intercettare il velivolo senza pilota, alcune schegge sono cadute nel nord di Israele, provocando un incendio nella zona della città di Safed”. “Non sono stati segnalati feriti”, hanno aggiunto i militari.

Ore 7,00 – Atteso per oggi pomeriggio il pronunciamento della Corte de L’Aja sull’offensiva di Israele a Rafah – La Corte Internazionale di Giustizia si pronuncerà oggi alle ore 15,00 sulla richiesta del Sud Africa di ordinare a Israele la fine dell’offensiva su Rafah, nella Striscia di Gaza. Il governo sudafricano ha esortato i giudici de L’Aja a ordinare la cessazione “immediata” della guerra di Israele contro Hamas, anche nella città meridionale di Rafah, dove Tel Aviv ritiene che si trovino quattro degli ultimi sei battaglioni di Hamas, insieme a molti degli ostaggi. La sentenza sarà pronunciata dal presidente della Corte, il giudice Nawaf Salam. Ieri il portavoce del governo israeliano, Avi Hyman, aveva ribadito che nulla impedirà allo Stato ebraico di continuare la guerra mentre il ministro della Difesa Yoav Gallant aveva confermato l’invio di altre truppe in città.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Esplode un blindato a Rafah, muoiono 8 soldati israeliani
Esteri / Il G7 annuncia un prestito da 50 miliardi di dollari all’Ucraina ma l’Europa (e l’Italia) rischia di restare con il cerino in mano
Esteri / Il piano di pace di Putin: "Kiev si ritiri da 4 regioni e rinunci ad aderire alla Nato". Secco no da Usa e Stoltenberg
Ti potrebbe interessare
Esteri / Esplode un blindato a Rafah, muoiono 8 soldati israeliani
Esteri / Il G7 annuncia un prestito da 50 miliardi di dollari all’Ucraina ma l’Europa (e l’Italia) rischia di restare con il cerino in mano
Esteri / Il piano di pace di Putin: "Kiev si ritiri da 4 regioni e rinunci ad aderire alla Nato". Secco no da Usa e Stoltenberg
Esteri / L’incredibile storia dell’ospite indesiderato del New Yorker Hotel
Esteri / Da Gaza a Taiwan, Francesco Maringiò a TPI: “Vi spiego com’è il mondo visto dalla Cina”
Esteri / Reportage TPI: Belfast è lo specchio del conflitto in Medio Oriente
Esteri / L’eterno conflitto tra Israele e Palestina in Medio Oriente
Esteri / Nessuno vuole davvero scaricare Putin: il sospetto di Zelensky che spaventa gli Usa
Esteri / La macchina da guerra dell’intelligenza artificiale che ha aiutato Israele a distruggere Gaza
Esteri / Ilaria Salis è libera, tolto il braccialetto elettronico