Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Le forze irachene attaccano l’Isis a Ramadi

Immagine di copertina

L'operazione finale è scattata all'alba di martedì 22 dicembre con l'attraversamento del fiume Eufrate

Martedì 22 dicembre le forze irachene hanno iniziato l’attacco finale per riconquistare Ramadi, la roccaforte Isis caduta nelle mani del sedicente Stato islamico a maggio.

La città irachena capoluogo del governatorato di Al Anbar, si affaccia sull’Eufrate a circa cento chilometri ad ovest di Baghdad ed è un obiettivo strategico sia per l’Isis che per il governo iracheno.

Le operazioni di riconquista sono iniziare a novembre e sono state rallentate dalle scelte compiute dall’Iran riguardo alle strategie militari. 

Il paese ha infatti deciso di non impiegare le milizie sciite, ma solo quelle governative, per evitare violazioni dei diritti umani com’era avvenuto per la conquista di Tikrit, a nordovest di Baghdad, ad aprile. 

Inoltre sono state prese misure preventive per limitare l’uccisione dei civili che abitano la città, che l’Isis starebbe usando come scudi umani. Prima dell’attacco finale, il governo dell’Iraq ha concesso ai cittadini di Ramadi il tempo necessario per scappare dalla città.

A novembre, l’esercito ha completato l’accerchiamento dei miliziani dell’Isis nella zona. Il sedicente Stato islamico è dovuto retrocedere al centro della città, perdendo i territori circostanti.

Secondo l’intelligence irachena, sul posto sarebbero presenti circa 250-300 militanti dell’Isis, che l’esercito sta affrontando via terra col supporto di raid aerei.

Il portavoce dei servizi di lotta antiterrorismo iracheni Sabah al-Numani ha spiegato ai media che le operazioni militari sono iniziate all’alba di martedì 22 con l’attraversamento dell’Eufrate.

“Attraversare il fiume è stata la difficoltà principale – ha dichiarato – stiamo affrontando il fuoco dei cecchini e i kamikaze che cercano di rallentare la nostra avanzata”.

Se la riconquista di Ramadi andasse a buon fine, si tratterebbe della seconda città irachena principale a essere tolta dalle mani dell’Isis. 

Il sedicente Stato islamico dal primo gennaio 2015 ha perso il 14 per cento dei territori che controllava in Siria e in Iraq alla fine del 2014: Secondo il centro statunitense di studi militari IHS Jane, le zone occupate dall’Isis si sarebbero ridotte di 12.800 chilometri quadrati.

—Leggi anche: l’Isis spiegato
Ti potrebbe interessare
Esteri / Clima, ondata di caldo in Pakistan: 26 milioni di bambini non potranno andare a scuola per una settimana
Esteri / Ilaria Salis è uscita di prigione: è ai domiciliari a Budapest
Esteri / Gaza, la Protezione civile: "26 morti, tra cui 15 minori, in due raid dell'Idf a Gaza City". Almeno 35.800 morti e più di 80mila feriti dal 7 ottobre. L'ospedale di Al-Aqsa sospenderà i servizi per mancanza di carburante. Domani la Corte de L'Aja si pronuncerà sulla richiesta di porre fine all'offensiva a Rafah. Intanto Tel Aviv schiera nuove truppe: "Nessuno ci fermerà". Scambi di colpi tra Israele e Hezbollah al confine con il Libano
Ti potrebbe interessare
Esteri / Clima, ondata di caldo in Pakistan: 26 milioni di bambini non potranno andare a scuola per una settimana
Esteri / Ilaria Salis è uscita di prigione: è ai domiciliari a Budapest
Esteri / Gaza, la Protezione civile: "26 morti, tra cui 15 minori, in due raid dell'Idf a Gaza City". Almeno 35.800 morti e più di 80mila feriti dal 7 ottobre. L'ospedale di Al-Aqsa sospenderà i servizi per mancanza di carburante. Domani la Corte de L'Aja si pronuncerà sulla richiesta di porre fine all'offensiva a Rafah. Intanto Tel Aviv schiera nuove truppe: "Nessuno ci fermerà". Scambi di colpi tra Israele e Hezbollah al confine con il Libano
Esteri / Usa: la polizia di Los Angeles e la DEA aprono un’indagine sulla morte di Matthew Perry
Esteri / Papa Francesco: “No alle donne diacono e non si possono benedire le unioni omosessuali”
Esteri / Gaza: oltre 35.700 morti e quasi 80mila feriti dal 7 ottobre. Nessun servizio sanitario a Gaza City e nel nord della Striscia. Idf schierano un’altra brigata a Rafah. Norvegia, Spagna e Irlanda riconosceranno lo Stato di Palestina. Israele convoca gli ambasciatori. Critiche dalla Casa bianca. La Francia: "Non è il momento". Netanyahu: "Sarebbe uno Stato terrorista"
Esteri / Migliaia di migranti abbandonati nel deserto con i fondi dell’Ue: una nuova inchiesta svela il coinvolgimento di Bruxelles
Esteri / Turbolenza sul volo Londra-Singapore: un morto e 54 feriti
Esteri / A Gaza oltre 35.600 morti dal 7 ottobre. Qatar: "I colloqui per la tregua sono in stallo". Gallant: "Non riconosciamo l'autorità della Corte penale internazionale". Sequestrate attrezzature tv nella sede di AP a Sderot: "Fornivano immagini ad al-Jazeera". Iran, le presidenziali si terranno il 28 giugno
Esteri / Corte penale internazionale, il procuratore chiede l'arresto per Netanyahu, Gallant e tre leader di Hamas