Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:20
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il “Nuovo Rinascimento” saudita è ancora ai primi posti per persone giustiziate

Immagine di copertina
Credit: Ansa

Il “Nuovo Rinascimento” saudita è ancora ai primi posti per persone giustiziate

L’Arabia Saudita è ancora uno dei primi paesi al mondo per persone giustiziate, nonostante un forte calo delle esecuzioni nell’anno della pandemia. Lo afferma il rapporto di Amnesty International sull’uso della condanna a morte nel mondo nel 2020, in cui è stata rilevata una riduzione a livello internazionale delle esecuzioni, arrivate al livello più basso dell’ultimo decennio.

Nonostante il calo generalizzato, nel “Global report: Death Sentences and Executions 2020” spicca il caso dell’Egitto, in cui l’anno scorso il numero di persone giustiziate è più che triplicato.

Amnesty afferma di aver documentato 483 esecuzioni in 18 paesi nel 2020, un calo del 26 percento dalle 657 registrate nel 2019 e del 70 percento dalle 1.634 esecuzioni del 2015, il picco dell’ultimo decennio.

Il dato esclude le migliaia di esecuzioni avvenute l’anno scorso dalla Cina, in cui il numero totale di persone condannate a morte e giustiziate è un segreto di stato. Nonostante l’assenza di dati, Amnesty considera comunque la Cina il primo paese al mondo per esecuzioni. Gli altri quattro paesi che occupano le prime cinque posizioni di questa triste classifica sono tutti invece situati in Medio Oriente, nell’ordine Iran, Egitto, Iraq e Arabia Saudita, rispettivamente con 246, 107, 45, 27 esecuzioni.

L’anno scorso i quattro paesi mediorientali hanno rappresentato l’88 percento di tutte le esecuzioni accertate nel mondo, in calo del 25 percento dal 2019. Questo nonostante l’aumento di oltre il 200 percento rilevato in Egitto, dove il numero di esecuzioni è arrivato a ben 107, da 32 del 2019.

Iran, Egitto, Iraq e Arabia Saudita sono tra i paesi in cui nel 2020, secondo Amnesty, si sono tenuti processi che hanno portato a condanne a morte ritenuti non all’altezza degli standard internazionali per un giusto processo.

Un calo da livelli record

Secondo il rapporto, ancora una esecuzione su venti di tutte quelle accertate nel mondo sono avvenute in Arabia Saudita, dove sono scese dell’85 percento dal livello record di 184 del 2019, il dato più alto mai registrato da Amnesty nel paese in un solo anno. Un calo che ha portato a 27 le persone giustiziate nel 2020 in Arabia Saudita, dieci in più degli Stati Uniti, classificati al sesto posto a livello globale.

A marzo l’Arabia Saudita ha rivelato di aver introdotto nel 2020 una moratoria sulle esecuzioni per i reati associati agli stupefacenti, che secondo le autorità saudite avrebbe contribuito al calo delle esecuzioni.

Il paese, definito la possibile culla di un “nuovo rinascimento” dall’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi durante un colloquio con il principe della Corona saudita Mohammed bin Salman, è da decenni uno dei più criticati al mondo per abusi dei diritti umani.

Secondo la no-profit britannica Reprieve, nei primi cinque anni del regno di re Salman, dal 2015 a inizio 2020, le esecuzioni in Arabia Saudita sono raddoppiate rispetto ai cinque anni precedenti.

Leggi anche: 1. Cinque domande a cui Matteo Renzi deve rispondere (a un giornalista) / 2. Omicidio Khashoggi, Renzi ribadisce che è “giusto avere rapporti con l’Arabia Saudita” / 3. Se Renzi vivesse in Arabia Saudita (di Selvaggia Lucarelli) / 4. L’ultimo record del “nuovo Rinascimento”: l’Arabia saudita è il maggior acquirente di armi al mondo (di Giulio Cavalli)/ 5. Decapitazioni in piazza, attivisti frustati, civili bombardati: ecco l’Arabia Saudita di Renzi “culla del Rinascimento”

Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza, Israele: colpiti 70 obiettivi in 24 ore. Cisgiordania, raid israeliano a Jenin. Anp: 7 morti e 9 feriti. Libano, Idf: ucciso un comandante di Hezbollah. Iran: funerali di Raisi in corso a Tabriz. Yemen, Houthi: abbattuto un drone Usa
Esteri / Corte penale internazionale, il procuratore chiede l'arresto per Netanyahu, Gallant e tre leader di Hamas
Esteri / Vittoria per Julian Assange: può fare appello contro l’estradizione negli Usa
Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza, Israele: colpiti 70 obiettivi in 24 ore. Cisgiordania, raid israeliano a Jenin. Anp: 7 morti e 9 feriti. Libano, Idf: ucciso un comandante di Hezbollah. Iran: funerali di Raisi in corso a Tabriz. Yemen, Houthi: abbattuto un drone Usa
Esteri / Corte penale internazionale, il procuratore chiede l'arresto per Netanyahu, Gallant e tre leader di Hamas
Esteri / Vittoria per Julian Assange: può fare appello contro l’estradizione negli Usa
Esteri / Iran: cosa può accadere ora dopo la morte del presidente Raisi
Esteri / Cosa sappiamo finora sull'incidente del presidente iraniano Raisi
Esteri / Corte penale internazionale, il procuratore capo chiede l'arresto per Netanyahu, Gallant e i leader di Hamas. Israele: "Uno scandalo". Biden: "Oltraggioso". Hamas: "Equipara vittime e carnefice"
Esteri / Iran: Mokhber presidente ad interim. Ali Bagheri nominato ministro degli Esteri. Domani i funerali di Stato. Aperta un'indagine sull'incidente. Il Consiglio di Sicurezza Onu osserva un minuto di silenzio
Esteri / Guerra in Ucraina, Kiev: “I russi hanno perso 10.000 uomini in una settimana”
Esteri / Ultimatum di Gantz a Netanyahu. L’Onu: 800 mila persone in fuga da Rafah. Al Jazeera: 64 morti a Gaza nelle ultime 24 ore
Esteri / Guerra in Ucraina, Mosca: eliminati nel Donbass 125 militari ucraini in 24 ore