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Home » Esteri

Hugh Grant insulta Boris Johnson: “Giocattolo di gomma. Sono disgustato da te e dalla tua banda di prefetti masturbatori”

Immagine di copertina
Hugh Grant e Boris Johnson

Il divo di Hollywood attacca il neopremier che vuole bloccare il Parlamento per imporre una Brexit senza "deal"

Hugh Grant boccia la decisione di Boris Johnson di chiudere il Parlamento britannico sino al 14 ottobre, per imporre una Brexit senza un accordo tra i membri della Camera dei Comuni.

Secondo l’attore più amato del Regno Unito, il neopremier britannico non è altro che un “giocattolo di gomma per la vasca da bagno troppo sopravvalutato”.

Un duro attacco quello di Hugh Grant.

La star condivide su Twitter il video di Boris Johnons che elenca i motivi per cui la Regina Elisabetta dovrebbe pronunciare il discorso in cui vengono presentati i piani futuri del nuovo governo a pochi giorni dalla data di scadenza della Brexit – prevista per il 31 ottobre prossimo – e nel post insulta pesantemente il primo ministro.

A proposito della Brexit, Hugh Grant di Boris Johnson scrive sul social: “Non giocherai con il futuro dei miei figli. Non distruggerai la libertà per cui mio nonno ha combattuto due guerre mondiali. Vai al diavolo, sopravvalutato giocattolo di gomma da vasca da bagno. Il Regno Unito è disgustato da te e dalla tua banda di prefetti masturbatori”.

Hugh Grant, insomma, non la manda a dire.

E non è l’unico a ribellarsi alla scelta drastica e pericolosa di Boris Johnson.

Migliaia di cittadini hanno firmato una petizione per opporsi alla decisione di Boris Johnson, e gli stessi parlamentari sono contrari alla chiusura delle camere.

La maggior parte dei membri del parlamento vorrebbe evitare che la Brexit si compia senza prima discutere l’accordo con l’Unione Europea.

Ma con la sospensione voluta da Boris avrebbero pochi giorni a disposizione per neutralizzare il “no deal” prima del 31 ottobre.

Brexit: il premier Boris Johnson chiude il Parlamento fino al 14 ottobre. Insorgono le opposizioni
Brexit, Boris Johnson ha chiuso il parlamento perché non vuole pagare la Ue
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