Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:05
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Germania a luci rosse

Immagine di copertina

Secondo lo Spiegel la legge sulla legalizzazione della prostituzione ha fallito completamente

In Germania, la legge che nel 2002 legalizzò la prostituzione non sembra aver ottenuto i risultati sperati. Oggi, stando a quanto riportato dal quotidiano tedesco Spiegel, le prostitute sono vittime di uno sfruttamento spietato e il numero di bordelli è aumentato in maniera smisurata, facendo diventare la Germania, la nazione del sesso a pagamento.

La legge venne approvata dal Parlamento tedesco nel 2001 ed entrò in vigore l’1 gennaio 2002 con l’obiettivo di professionalizzare e di proteggere le prostitute che operano sul territorio tedesco.

Secondo lo Spiegel, gli effetti della legge sono totalmente negativi rispetto alle aspettative: sono circa 200 mila le prostitute che lavorano nel Paese e una cifra tra il 65 e l’80 per cento di loro proviene dall’estero, in prevalenza da Paesi come la Romania e la Bulgaria. Nel 2000, furono condannate 151 persone per sfruttamento della prostituzione, mentre nel 2011 soltanto 32; attualmente ci sono tra i 3 mila e i 3.500 stabilimenti a luci rosse e questo genera un ricavo di circa 14,5 miliardi di euro all’anno.

La legge sulla prostituzione condanna lo sfruttamento da parte di protettori, ma questo, più che combattere il problema, lo ha solo nascosto. Ora molte prostitute lavorano legalmente nei sex-club del Paese, per poi pagare i loro protettori lontano da occhi indiscreti. In questo modo la polizia non può intervenire: “Non possiamo provare nulla. Non abbiamo alcun caso di traffico di esseri umani finalizzato alla prostituzione”, ha detto Wilhelm Schmidbauer, capo della polizia di Monaco.

Stando agli ultimi dati dell’Ufficio federale di polizia criminale tedesco nel 2011 ci sono stati 636 casi di traffico di esseri umani e sfruttamento della prostituzione, meno di un terzo rispetto a 10 anni prima.

Oggi, molti agenti di polizia sono convinti che la legge approvata con le migliori intenzioni sia in realtà poco più di un programma a vantaggio dei protettori che a favore delle prostitute stesse. “È politicamente corretto in Germania rispettare le decisioni delle singole donne, ma se si desidera proteggerle, questa non è la legge giusta per farlo”, ha detto Rahel Gugel, professore di diritto presso la Baden-Wurttemberg Cooperative State University che ha fatto del diritto alla prostituzione l’oggetto della sua tesi di laurea.

Axel Dreher, professore di politica internazionale e di sviluppo presso l’Università di Heidelberg, ha raccolto i dati di 150 Paesi, riuscendo ad evidenziare un’interessante costante: il flusso del traffico di esseri umani è più grande in tutte quei Paesi dove il sesso a pagamento è legalizzato.

La Svezia ha imboccato la strada opposta a quella della Germania, decidendo di vietare nuovamente la prostituzione e condannando gli uomini che pagano in cambio di prestazioni sessuali. Una decisione che ha visto diminuire la percentuale di uomini che hanno rapporti con delle prostitute da uno su otto a uno su dodici e la diminuzione del numero totale di prostitute da circa 2.500 a circa 1.000. La pena per i clienti delle prostitute è fissata a 12 mesi di carcere.

Ma la Svezia non può essere un modello per la Germania, almeno stando a quanto dichiarato da Volker Beck, uno dei tre pionieri della legge del 2001: “Un divieto non migliora nulla, perché non impedirà che il fatto accada in luoghi che sarebbero difficili da controllare”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Slovacchia, il primo ministro Robert Fico è "grave ma in condizioni stabili"
Esteri / L'esercito israeliano: “5 soldati a Gaza uccisi da fuoco amico”. Altre truppe israeliane verso Rafah
Esteri / Slovacchia, il premier Robert Fico ferito a colpi di arma da fuoco: “È in pericolo di vita”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Slovacchia, il primo ministro Robert Fico è "grave ma in condizioni stabili"
Esteri / L'esercito israeliano: “5 soldati a Gaza uccisi da fuoco amico”. Altre truppe israeliane verso Rafah
Esteri / Slovacchia, il premier Robert Fico ferito a colpi di arma da fuoco: “È in pericolo di vita”
Esteri / La sacrosanta protesta degli universitari di tutto il mondo ci ricorda che la pace non è un dono, ma una conquista
Esteri / Wsj: “Biden procede con pacchetto armi a Israele da 1 miliardo”. Ue: "Con operazione Rafah relazioni con Israele a dura prova"
Esteri / Esercito israeliano: “Operazioni a a Rafah est e Jabaliya”. La Turchia: “A Gaza è genocidio”
Esteri / I tank israeliani avanzano ancora nel campo profughi di Jabalia. Netanyahu: “O noi o loro, i mostri di Hamas”. Gaza: “Più di 35mila morti”
Esteri / Morto a due mesi dal trapianto l’uomo con un rene di maiale
Esteri / Israele colpisce il Nord della Striscia di Gaza. Biden: “Se Hamas rilasciasse gli ostaggi cessate il fuoco anche domani”
Esteri / Yanis Varoufakis fa causa allo Stato tedesco