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Coronavirus, l’incubo in Ecuador: cadaveri bruciati e abbandonati in strada

Immagine di copertina
Fonte: Twitter

Coronavirus, l’incubo in Ecuador: cadaveri bruciati e abbandonati in strada

Cadaveri carbonizzati per strada, addirittura gettati nei cassonetti. L’inferno in Ecuador causato dal Coronavirus è per le strade, davanti agli occhi dei cittadini, terrorizzati dall’avanzare di un nemico invisibile per il quale ancora non è stata trovata una cura. Scene drammatiche, infernali, vissute negli ultimi giorni nella città di Guayaquil, quella più colpita dal Covid-19 in Ecuador.

I media locali riportano la drammaticità degli ultimi giorni: i cadaveri delle persone morte in casa per Coronavirus (o per altre motivazioni non specificate) vengono lasciati sui marciapiedi, nei portoni, persino nei contenitori dell’immondizia avvolti in sacchi di plastica. Uno scenario raccapricciante che ha iniziato a popolare le strade tra domenica e lunedì, ma è ormai da una settimana che si riscontrano problemi a recuperare i deceduti.

Le devastanti immagini di Guayaquil hanno fatto immediatamente il giro dei social. Alcuni cittadini hanno dichiarato di aver chiamato i numeri di emergenza per permettere il recupero dei defunti, ma nessuno ha dato loro disposizioni e i cadaveri sono rimasti chiusi in casa per due, tre, persino quattro giorni in attesa che chi di dovere arrivasse. Attualmente, la città di Guayaquil registra 1615 casi su un totale di 2302 in tutto il Paese. Il presidente Lenin Moreno, dinanzi questa tragica situazione, ha spiegato di aver creato una Task Force sotto la responsabilità di Jorge Wated: “I compatrioti che sono morti a Guayaquil avranno la degna sepoltura che meritano”. Il presidente ha aggiunto che le misure per velocizzare le sepolture sono già state avviate: “I corpi riceveranno una tomba personale e non saranno messi in una fossa comune”, a differenza di quanto proposto in principio dalle autorità.

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