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La Corea del Nord lancia altri due missili in mare, la preoccupazione del Sud: “C’è rischio escalation”

Immagine di copertina
I leader di Corea del Nord e Corea del Sud, Kim Jong-un e Moon Jae-In. Credit: AFP PHOTO

I vettori hanno percorso circa 230 chilometri, raggiungendo un'altitudine massima di 30 chilometri, prima di finire nelle acque del mar del Giappone

Corea del Nord lancia due missili

La Corea del Nord ha effettuato altri due lanci di missili in mare: è quanto hanno reso noto i Capi di stato maggiore congiunti della Corea del Sud. Secondo Seul, i missili sono stati lanciati da una zona sulla costa occidentale del Paese.

I militari sudcoreani hanno precisato successivamente che la Corea del Nord ha lanciato due missili, che hanno percorso circa 230 chilometri, raggiungendo un’altitudine massima di 30 chilometri, prima di finire nelle acque del mar del Giappone.

> Le notizie di TPI sulla Corea del Nord

I Capi di stato maggiore congiunti della Corea del Sud non hanno specificato se si è trattato di missili balistici.

Il rischio escalation

Dopo il lancio dei due missili viene espressa preoccupazione per il rischio di un’escalation. La Corea del Sud ha sollecitato il Nord a sospendere il lancio di missili o di proiettili di vario tipo, manifestando i suoi timori per mosse che potrebbero portare a un’escalation delle tensioni militari sulla penisola.

Il messaggio è stato ribadito al termine della riunione d’urgenza del Consiglio sulla sicurezza nazionale convocato dall’Ufficio della Presidenza sudcoreana poche ore dopo il lancio dei vettori testati oggi da Pyongyang.

Il meeting, presieduto da Chung Eui-yong, a capo dell’Ufficio sulla sicurezza nazionale della Presidenza sudcoreana, ha permesso di effettuare una “revisione generale delle condizioni sulla sicurezza militare”, ha riferito l’agenzia Yonhap.

Le “provocazioni” del Nord, ripartite da luglio, sono state motivate come una risposta alle esercitazioni militari congiunte di agosto di Seul e Washington. Mentre, sulle mosse odierne, lo scopo è avere una verifica specifica di quanto effettivamente lanciato, mantenendo lo stretto coordinamento con le autorità della difesa degli alleati.

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