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    Brasile, pinguino morto dopo aver ingerito una mascherina N95: la foto simbolo dell’inquinamento da Coronavirus

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 20 Set. 2020 alle 14:15

    Brasile, pinguino muore dopo aver ingerito una mascherina N95

    Era già successo qualche mese fa a un uccello, adesso la nuova vittima dell’inquinamento provocato dalla pandemia di Coronavirus nel mondo è un pinguino: l’animale è morto dopo aver ingerito una mascherina N95. La carcassa del pinguino è stata trovata a Sao Sebastiao, sulla costa nord dello Stato di San Paolo, in Brasile, qualche giorno fa. L’autopsia ha confermato che il decesso dell’esemplare di pinguino di Magellano è avvenuta proprio per l’ingestione di una mascherina di protezione del modello N-95, indicata per uso ospedaliero, che gli esperti hanno rinvenuto all’interno dello stomaco del pinguino. Una notizia, questa, che ha scatenato gli animalisti e gli ambientalisti di tutto il mondo, visto che il crescente aumento dei rifiuti legati alla pandemia di Covid-19 rappresenta un vero e proprio pericolo per la fauna, marina e non solo.

    La necroscopia è stata eseguita dall’Istituto Argonauta per la conservazione costiera e marina, responsabile del monitoraggio delle spiagge della costa nord di San Paolo. L’animale, hanno spiegato gli esperti, era molto magro e aveva all’interno del corpo anche molta sabbia. Tutti gli animali morti raccolti dall’istituto devono essere sottoposti ad autopsia per determinare con certezza le cause della morte. L’istituto Argonauta ha anche pubblicato la foto del pinguino morto con accanto la mascherina N-95 sui suoi profili social.

    In poche ore lo scatto del pinguino morto con accanto la mascherina N-95 estratta dal suo stomaco, pubblicata sui social, ha fatto il giro del web. Ed è diventata senza alcun dubbio un simbolo della lotta all’inquinamento da Coronavirus. “Riteniamo che la mancanza di informazione della popolazione che frequenta la costa nord sul tema dei rifiuti debba essere affrontata in modo efficiente – ha detto il presidente dell’istituto Argonauta, l’oceanografo Hugo Gallo Neto – a tutti i livelli, dai bambini alle scuole, anche con la creazione di una legislazione più severa per impedire alle persone di lasciare spazzatura ovunque”.

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