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Home » Esteri

Arabia saudita, la prima gara ciclistica di sole donne nel paese

Immagine di copertina
Le partecipanti alla prima gara ciclistica femminile

Si tratta della prima gara ciclistica di 10 chilometri tutta al femminile. In Arabia saudita le donne possono andare in bici solo dal 2013

La città di Jeddah, in Arabia saudita, ha ospitato la prima gara ciclistica femminile che si sia mai tenuta nel paese. Sono 47 le donne che hanno partecipato alla gara di 10 chilometri organizzata da Be Active, un’associazione che ha il merito di aver messo in contatto le cicliste saudite con le autorità locali.

L’organizzatrice dell’evento, Nadima Abu al-Enei, si è detta sorpresa per l’alto numero di donne che hanno partecipato alla gara, secondo quanto ha dichiarato ai media locali.

“L’affluenza è stata tanto alta che l’organizzazione ha dovuto aumentare il numero delle partecipanti da 30 a 57 ragazze”, ha raccontato Nadima Abu al-Enein. “Nonostante ciò abbiamo dovuto escludere molte altre che volevano partecipare alla gara”.

L’evento però non è stato accolto positivamente da tutti in Arabia saudita. Su Twitter infatti sono circolati alcuni commenti negativi sulla gara ciclistica femminile.

“Non sono un membro del clero, però una donna può essere seducente e salendo su una bici rivelando agli uomini tutte le sue parti attraenti. Se vuole andare in bici deve farlo quando è sola e non in pubblico di fronte ad altre persone”, ha scritto un utente.

Nadima Abu al-Enein ha creato il suo club di cicliste nel 2017 e si è messa in contatto con altre cicliste saudite attraversi i social media.

Inoltre ha cercato di sensibilizzare maggiormente la donne e la popolazione saudita sul ciclismo.

In un’intervista rilasciata al quotidiano online Cycling Today, Nadima ha raccontato le difficoltà che lei e altre donne devono affrontare ogni giorno quando vanno in bici. Il numero di cicliste in Arabia saudita, però, è in continuo aumento.

Le donne possono andare in bici dal 2013 in aree ricreative, vestite modestamente e solo se accompagnate da un uomo.

Inoltre, nel dicembre 2017 il re dell’Arabia Saudita ha annunciato che le donne del regno – al pari degli uomini – potranno guidare, eliminando un divieto storico che per molto tempo aveva fatto discutere e sollevare diverse proteste da parte della comunità internazionale.

La decisione rientra in una più ampia serie di riforme volte a garantire permessi e diritti anche alle donne del regno. Poco prima, per esempio, era stato dato il permesso alle donne di accedere in uno stadio sportivo per la prima volta.

In Arabia saudita, le leggi e la vita dei cittadini è governata dalla dottrina wahabita, un’interpretazione fondamentalista del Corano che viola i diritti delle donne, compreso quello di fare attività sportive in strutture o luoghi pubblici.

Non esiste una legge che proibisce espressamente la possibilità per le donne di fare sport, ma è raro vederle all’aria aperta o in strutture pubbliche mentre si allenano. Per questo motivo aveva fatto scalpore la creazione di Bliss run, una squadra di donne saudite che si allenava ogni settimana per le strade di Gedda.

Lo scopo del progetto è la promozione della salute attraverso programmi sportivi. Punta ad aiutare le donne a cambiare stile di vita e abitudini personali, promuovendo un ambiente sano in cui possano esprimere se stesse e scaricare lo stress.

Uno degli obiettivi delle atlete è far cambiare mentalità alla società saudita affinché ciò che stanno svolgendo non sia più sconvolgente agli occhi degli uomini sauditi.

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