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9 anni di guerra in Siria, l’appello di Unhcr: “Il mondo non dimentichi i siriani in fuga”

Immagine di copertina
Credit: Anas Alkharboutli/dpa

9 anni di guerra in Siria, l’appello di Unhcr: “Il mondo non dimentichi i siriani in fuga”

A marzo 2011 iniziava un conflitto che si è trasformato in una tragedia immane per il popolo siriano. Sono trascorsi 9 anni dall’inizio di quella guerra e il popolo siriano continua a subirne le terribili conseguenze. Per questo Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, manda un appello per supportare le attività di soccorso della popolazione civile stremata nella zona di Idlib.

 

“Da quando il conflitto è iniziato nel marzo 2011, uno ogni due uomini, donne o bambini sono stati costretti, spesso più di una volta, alla fuga”, si legge nel comunicato Unhcr. “Oggi, quella siriana è la popolazione rifugiata di dimensioni più vaste su scala mondiale. Anno dopo anno, il popolo siriano ha dimostrato incredibili capacità di resilienza. Nonostante la maggior parte dei rifugiati presenti nei Paesi limitrofi viva al di sotto della soglia di povertà, fa tutto il possibile per guadagnarsi da vivere e investire in un futuro per sé e per le proprie famiglie: se da un lato i rifugiati conservano la speranza di far ritorno a casa, dall’altro, durante il loro soggiorno, si impegnano per contribuire alle economie dei Paesi che li accolgono con generosità”.

“Nella Siria nordoccidentale, da dicembre 2019 gli scontri hanno causato la fuga di almeno un milione di persone, che vivono attualmente in condizioni disperate”, sottolinea Unhcr. “Allo stesso tempo, in altre aree del Paese, numerose famiglie e comunità cercano di ricostruire le proprie vite e andare avanti, nonostante la diffusa carenza di servizi, la distruzione delle proprietà e le difficoltà economiche”.

“Gli ultimi nove anni hanno rappresentato anche una storia di eccezionale solidarietà. I governi e le popolazioni di Turchia, Libano, Giordania, Iraq, Egitto, nonché di alcuni Paesi al di fuori della regione, hanno assicurato ai siriani protezione e sicurezza aprendo loro scuole, ospedali, e le proprie case”, aggiunge l’Agenzia Onu per i Rifugiati.

“Sono rimasto profondamente impressionato dal coraggio e dalla resilienza mostrati dai siriani. Giorno dopo giorno hanno dovuto far fronte a innumerevoli sofferenze e privazioni”, ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. “La crisi entra ormai nel suo decimo anno e desidero esortare tutta la comunità internazionale a non dimenticare coloro che continuano a restare sfollati all’interno della Siria e quanti sono stati costretti a fuggire oltre confine. È nostro dovere riconoscere e sostenere la generosità mostrata dai Paesi limitrofi, essendosi trattato di uno dei più grandi gesti di solidarietà degli ultimi decenni. Tuttavia, dobbiamo continuare a garantire il nostro sostegno. Sono necessari sforzi ulteriori”.

 

Leggi anche:

1. La storia al contrario: quando la Siria accoglieva i rifugiati d’Europa (anche greci) / 2. Siria, la Turchia apre i rubinetti: più di 80mila migranti hanno attraversato il confine verso l’Europa

3. Siria, a Idlib è in atto la peggiore crisi umanitaria del 21esimo secolo, ma nessuno sembra interessarsene /4. Profughi siriani in un limbo: spinti dalla Turchia, respinti dalla Grecia

5. Un giorno verranno a chiederci dove eravamo mentre in Siria le bombe distruggevano anche gli ospedali

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