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    Smart working: le nuove regole in vigore fino al 31 dicembre 2020

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 14 Ott. 2020 alle 10:41

    Smart working: le nuove regole in vigore fino al 31 dicembre 2020

    Con la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021, anche le norme riguardanti lo smart working semplificato sono state prolungate e resteranno in vigore fino al mese precedente, ovvero il 31 dicembre 2020. Le disposizioni emergenziali previste al momento, la cui scadenza era inizialmente fissata per il 15 ottobre, resteranno dunque in vigore per altri 3 mesi, mentre alla scadenza della proroga, a meno che questa non venga ulteriormente prolungata, per le aziende non sarà più possibile collocare i lavoratori in smart working in modo unilaterale e senza gli accordi individuali previsti dalla legge 81/2017.  Di seguito, nel dettaglio, alcune informazioni relative allo smart working e alle sue regole.

    Smart working per chi ha figli minori di 14 anni in quarantena

    Rimangono invariate le regole sul lavoro agile per chi ha figli, minori di 14 anni, in quarantena. Il genitore, lavoratore dipendente, può svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile per tutto o parte del periodo della durata della quarantena, disposta dalla Asl territoriale a seguito di un contatto con un positivo Covid all’interno degli istituti scolastici, del figlio convivente e minore di 14 anni. Nell’ipotesi in cui la prestazione lavorativa non può essere svolta attraverso lo smart working, uno dei genitori, alternativamente, può astenersi dal lavoro per tutto o parte del periodo della quarantena del figlio. In questo caso, al lavoratore è riconosciuta un’indennità pari al 50% della retribuzione.

    Le regole per dipendenti pubblici e lavoratori disabili

    Lo smart working è stato prorogato fino al 31 dicembre 2020 per il 50% dei dipendenti della Pubblica Amministrazione con mansioni che possono essere svolte da casa. Per quanto riguarda i lavoratori disabili, invece, dopo il 15 ottobre potranno stipulare degli accordi aziendali con le rappresentanze sindacali aziendali (RSA/RSU) o territoriali che regolamentino il ricorso al lavoro agile.

    Cosa succede dal 1 gennaio?

    Come detto lo smart working semplificato scade il 31 dicembre 2020, mentre il 31 gennaio 2021 scadrà lo stato di emergenza sanitaria. Se questo non verrà prolungato ulteriormente, dal 1 gennaio 2021 serviranno accordi individuali per attivare il lavoro da remoto. Il datore di lavoro e il lavoratore dipendente, dunque, dovranno siglare un accordo che definisca la quantità di giorni a settimana in smart working, gli strumenti consentiti, gli orari di disconnessione e il calcolo di eventuali straordinari. Se entro il 1 febbraio gli accordi tra le parti non verranno siglati, i dipendenti non potranno più operare in regime di smart working.

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