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Le 9 previsioni sulla mobilità del futuro

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Aerotaxi e bus pooling. Veicoli connessi e autonomi. Tecnologie spaziali applicate alle automobili. Uno studio rivela come il digitale e il Green stanno rivoluzionando il settore dei trasporti

Come cambierà la mobilità nei prossimi anni? La crescente urbanizzazione, la transizione ambientale e quella digitale, la necessità di ridurre le emissioni di gas serra e le nuove tecnologie stanno trasformando rapidamente un settore strategico. Cambiano anche le abitudini dei consumatori. Il mercato dell’auto è in crisi, mentre sempre più persone richiedono servizi personalizzabili e sono solite fare acquisti online. Dinamiche differenti che rendono frammentata l’offerta di mobilità, e spingono il settore a rimodellare l’intero ecosistema, per poter soddisfare in maniera adeguata le esigenze del domani. 

Diversi spunti interessanti emergono dal white paper “Fast-tracking the Mobility Revolution”, una analisi sull’evoluzione della mobilità sostenibile realizzata da Mundys – capogruppo internazionale che gestisce aeroporti, servizi di mobilità urbana e interurbana e autostrade – in collaborazione con la società di consulenza Oliver Wyman. 

Dallo studio sono emersi nove “megatrend” che impatteranno l’evoluzione futura dell’ecosistema della mobilità. Alcune tendenze sono legate a tecnologie emergenti che potrebbero fornire nuove soluzioni, come le tecnologie basate sullo spazio. Altre invece sono legate al miglior utilizzo dello spazio urbano, al miglioramento dell’esperienza dei clienti e al supporto della transizione verso un accesso alla mobilità più sostenibile ed equo. 

La trasformazione della mobilità, si legge nell’analisi, può essere spinta in tre modi: investire in maniera più sostenibile in flotte e infrastrutture; sfruttare la tecnologia per migliorare i sistemi di mobilità tradizionali o costruire nuove soluzioni; sbloccare tutto il potenziale della gestione dei dati di mobilità per ottimizzare le reti di trasporto e supportare servizi di mobilità personalizzati. 

Tendenze
Il primo dei nove “megatrend” è l’urbanizzazione. Entro il 2030, il 60% della popolazione mondiale vivrà nelle città. Di conseguenza i nuovi hub di mobilità saranno sempre più focalizzati su un migliore utilizzo dello spazio e sulla risposta alle mutevoli preferenze dei clienti verso il benessere personale, l’impatto ambientale e la personalizzazione dei servizi. 

Il secondo trend è quello di servizi digitali di mobilità. Si prevede che la spesa globale dei consumatori per i servizi di mobilità sarà di 660 miliardi di dollari nel 2030. Cresceranno in particolare nuove soluzioni di mobilità, come gli aerotaxi e il bus pooling, pur con diverse tendenze nelle varie parti del mondo. 

Avremo poi veicoli connessi e autonomi, che favoriranno le opportunità di raccolta e commercio di dati. Entro il 2030 si prevede che il 95% delle vendite globali di auto nuove sarà di veicoli connessi. Anche in questo caso le esigenze variano a seconda delle abitudini locali, per cui è fondamentale studiare le preferenze dei vari clienti per anticipare quali potranno essere le principali soluzioni di mobilità. 

Un altro trend individuabile nel settore è quello di dispositivi e infrastrutture sempre più smart. La loro rapida diffusione permette di raccogliere dati in tempo reale, fondamentali per catturare le preferenze dei clienti e supportare servizi di mobilità dinamici e personalizzati. Si prevede che il mercato globale delle smart city nel 2025 varrà 2,1 trilioni di dollari. 

Il quinto trend riguarda il trasferimento di tecnologia dal settore difesa a quello civile. Ad esempio, la tecnologia LiDar (Light Detection and Ranging) e le tecnologie avanzate dei sensori vengono utilizzate nei veicoli autonomi per il rilevamento e la mappatura degli oggetti. Altre tecnologie importate dall’esercito vengono sempre più usate per la navigazione, l’ottimizzazione del traffico e il miglioramento generale della sicurezza. 

Il sesto trend che emerge dall’analisi Mundys-Oliver Wyman riguarda le tecnologie space-based. Anche le tecnologie spaziali, infatti, vengono usate per fornire nuovi servizi di mobilità. I dati di navigazione sono disponibili gratuitamente presso i sistemi pubblici globali di navigazione satellitare (Gnss), come Galileo dell’Unione europea. Il mercato Gnss dovrebbe raggiungere i 460 miliardi di dollari nel 2030. 

E ancora: regolamentazioni orientate alla sostenibilità, promuovendo quindi l’elettrificazione e l’accesso sicuro ed equo alla mobilità. L’Ue, ad esempio, ha fissato al 2050 l’obiettivo di ridurre del 90% le emissioni di gas serra derivanti dai trasporti. Tutto ciò sta spingendo allo sviluppo di business in grado di accelerare rapidamente la decarbonizzazione della mobilità. 

Bisognerà poi puntare sempre più su energia e carburanti sostenibili. Si prevede che la produzione di elettricità si sposterà verso le energie rinnovabili entro il 2050: l’Europa stima che l’85% della capacità energetica totale proverrà da fonti rinnovabili. Il carburante sostenibile per l’aviazione (Saf) sarà decisivo per mitigare l’impatto ambientale del settore dell’aviazione. 

Infine, il ruolo dell’intelligenza artificiale. Le applicazioni di mobilità basate sull’intelligenza artificiale includono la gestione del traffico ambientale, il rilevamento di oggetti e la pianificazione del percorso per i veicoli autonomi, l’ottimizzazione dinamica del flusso per il controllo del traffico urbano. Si prevede che l’IA contribuirà per circa 1,5 trilioni di dollari al Pil globale nel 2030. 

Pubblico-privato
Per dare un forte impulso alla transizione verso la mobilità del futuro è necessario che i player del settore si focalizzino sulle opportunità più attrattive. Bisogna guardare oltre i servizi di trasporto tradizionali e integrare questi con una gamma più ampia di soluzioni. 

Ad esempio, nel contesto di un forte calo di acquisto delle auto, le aziende automobilistiche avranno bisogno di combinare le competenze di una società tecnologica con quelle di una società del settore dell’energia e di una di servizi, così da poter fornire ai consumatori un’offerta alternativa alla semplice proprietà del veicolo. Gli stakeholder dovrebbero cercare quindi di identificare sinergie e opportunità di collaborazione tra diversi settori. 

Anche le aziende private hanno un ruolo cruciale per supportare la mobilità sul mercato, guidando il percorso di innovazione e introducendo nuove tecnologie. Le partnership pubblico-privato sono uno strumento prezioso per colmare il divario tra finanziamento pubblico ed expertise del settore privato. È importante che la politica incoraggi la carbon neutrality, la resilienza e la sicurezza energetica, fondamentali per promuovere l’innovazione. 

Con il Recovery Fund l’Unione europea ha stanziato oltre 18 miliardi di euro per stimolare le vendite dei veicoli elettrici, ma da solo questo contributo non basterà. Collaborando, istituzioni e aziende private possono creare un ecosistema di mobilità accessibile, rispettoso dell’ambiente e capace di soddisfare le esigenze di una società in evoluzione.

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