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Taglio del cuneo fiscale, l’iva sugli assorbenti al 10%, più difficile l’anticipo della pensione: la bozza della Manovra

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Taglio del cuneo fiscale, l’iva sugli assorbenti al 10%, più difficile l’anticipo della pensione: la bozza della Manovra

È di 91 articoli la bozza della legge di bilancio per il 2024, approvata dal governo Meloni più di una settimana fa. Il testo della manovra, che sarà inviato al parlamento entro la fine della settimana, contiene i principali provvedimenti annunciati negli scorsi giorni, dalle nuove regole per andare in pensione alla conferma taglio del cuneo fiscale.

S&D

Complessivamente, le misure costeranno 24 miliardi di euro. Secondo le stime, il deficit per il 2024 arriverà così al 4,3 percento del Pil, un aumento dal 3,6 percento previsto in precedenza, ma ancora meno del 5,4 percento di quest’anno. Ecco cosa prevede la bozza:

Taglio cuneo fiscale

Confermato il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, limitato al solo 2024. La proposta prevede la decontribuzione di sette punti fino a 25 mila euro di reddito e di sei punti fino ai 35 mila euro, per un costo totale di 10 mliardi. A beneficiarne, sarebbero 13,8 milioni di lavoratori dipendenti pubblici e privati.

La bozza prevede anche la detassazione dei premi di produttività al 5 percento, dei fringe benefit fino a mille euro per tutti i lavoratori dipendenti e fino duemila euro per quelli con figli a carico (solo per il 2024). Proposta anche la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro

Nuove regole per andare in pensione

Per la pensione anticipata arriva “Quota 104”, che consente di andare in pensione a 63 anni con 41 di contributi. La misura prevede però una decurtazione gli anni di versamento contributivo precedenti al 1996. Chi ha i requisiti per “Quota 104” e sceglie di non andare in pensione può beneficiare del “bonus Maroni”, riconfermato anche per il 2024. In questo caso la quota di contributi previdenziali a carico del lavoratore (9,19%) viene riversata in busta paga.

Per il 2024 cambia anche l’indicizzazione all’inflazione delle pensioni. Sale di 5 punti la percentuale di rivalutazione per le pensioni tra 4 e 5 volte il minimo (2.100-2.600 euro). Per le pensioni nell’ultima fascia, oltre 10 volte il minimo (sopra 5.200 euro), la percentuale di rivalutazione scende invece di 10 punti.

Cambiano i multipli per chi è interamente nel sistema contributivo, e ha iniziato quindi a lavorare dopo il 1996, e intende andare in pensione anticipata. Quello per chiedere la pensione di vecchiaia passa da 1,5 volte l’assegno sociale a una volta (503 euro, ai valori 2023). Quello per la pensione anticipata a 64 anni con 20 di contributi passa invece da 2,8 volte a 3,3 volte (da 1.408 a 1.660 euro): in questo caso solo chi avrà una pensione da 1.660 euro potrà andare in pensione anticipata.

Ai contribuenti più giovani, penalizzati dalla norma sul multiplo, viene concesso di riscattare 5 anni non coperti da retribuzione. Può farlo anche il datore di lavoro e in questo caso la somma è deducibile.

Aumenta l’età per ricorrere all’ Anticipo pensionistico (Ape) sociale: si passa da 63 anni a 63 anni e 5 mesi. Più stringenti i requisiti per Opzione donna: l’età sale da 60 a 61 anni, con lo sconto di due anni solo in presenza di almeno 2 figli

Per quanto riguarda il requisito ordinario per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e uno in meno per le donne), l’adeguamento alla speranza di vita tornerà a partire dal 2025 anziché dal 2027.

Dal primo gennaio 2024 dovrebbe diventare strutturale l’indennità di disoccupazione Iscro per i lavoratori autonomi.

Rinnovi pubblica amministrazione

Per la pubblica amministrazione lo stanziamento per il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro, per la tornata 2022-24, è di 3 miliardi.

Questi verranno utilizzati per gli anticipi: l’indennità annuale di vacanza contrattuale del 2023 (prevista dalla legge per il periodo di “vuoto contrattuale”) verrà moltiplicata per 6,7.

Ai 3 miliardi vanno poi aggiunti altri 3 miliardi per il personale della sanità, suddivisi in 2,3 per i rinnovi contrattuali e 700 milioni per la defiscalizzazione degli straordinari. Non sono stanziate somme per gli enti locali, che dovranno provvedere con risorse proprie.

Sanità

In aggiunta ai fondi stanziati per rinnovare i contratti, sono previsti altri 600 milioni per la sanità, portando il fondo nazionale a 134 miliardi di euro. La spesa per il 2024 scenderà dal 6,6 al 6,3 percento del pil, ben al di sotto di quanto speso anche solo in percentuale da Germania, Francia e Regno Unito. Per gli anni successivi, sono stati preannunciati 4 miliardi in più per il 2025 e 4,2 in più per il 2026.

Per ridurre le liste d’attesa, una misura chiede alle Regioni di stanziare l’1 percento in più per acquistare prestazioni sanitarie dai privati, pari a circa 280 milioni di euro. La percentuale sale al 3 percento nel 2025 (840 milioni) e al 4 percento nel 2026 (cioè a 1 miliardo e 120 milioni).

Previsti inoltre maggiori vincoli di spesa sul fondo sanitario nazionale. Secondo la bozza, 200 milioni di euro andranno all’aumento fino a 100 euro l’ora, invece degli attuali 60, degli straordinari dei medici e altri 80 milioni per far arrivare a 60 euro l’ora quelli degli infermieri.

Alle regioni viene inoltre imposto di riservare 520 milioni di euro all’adozione di misure generali per migliorare i tempi di risposta. Altri 50 milioni di euro sono vincolati all’aggiornamento dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza.

Per i lavoratori nelle strutture previste dal Pnrr, è stato allargato il tetto della spesa per il personale della sanità, che passa a 250 milioni per il 2025 e 350 dal 2026 in poi.

La bozza prevede inoltre la distribuzione dei medicinali ospedalieri anche attraverso le farmacie.

Iva prodotti per l’infanzia e assorbenti al 10%

Fine all’Iva al 5 percento per i prodotti per l’infanzia e per gli assorbenti. La bozza prevede che per questi prodotti l’iva sul latte passi al 10 percento.

Confermata la sospensione fino a fine giugno di plastic e sugar tax, introdotte con la manovra per il 2020 e mai entrate in vigore. Le due tasse dovrebbero scattare dal 1 luglio 2024.

Asili nido

La bozza prevede anche l’aumento del bonus per pagare le rette degli asili nido pubblici e privati, ma solo per i secondi figli. Devono essere nati dal primo gennaio 2024 in nuclei con già un minore under 10 e un tetto Isee di massimo 40.000 euro. In questo caso l’incremento del buono sarà di 2.100 euro.  L’importo di base del buono per gli asili nido è di 1.500, a cui si aggiungono incrementi sulla base delle fasce di reddito di appartenenza. La spesa prevista per questa misura è di 240 milioni per il 2024 per poi crescere fino a 306 milioni l’anno dal 2029.

Alle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, sarà riconosciuto un esonero contributivo del 100 percento fino al “compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile”. Per le mamme con due figli, lo sconto dura fino ai 10 anni del bimbo più piccolo.

Novità anche per il congedo parentale, nel quale si ha diritto al 30% dello stipendio per dieci mesi. Vengono previsti due mesi complessivi, fino al sesto anno di vita del figlio, con retribuzione all’80% per il primo mese e al 60% per il secondo. Per il solo 2024 anche nel secondo mesi la retribuzione sarà all’80%

Spending review

La bozza stabilisce anche i tagli nei ministeri fino al 2026.Iil governo punta a recuperare in totale circa 10 miliardi: 1,9 nel 2024, 1,5 nel 2025, 6,8 nel 2026. Alle regioni a statuto ordinario viene inoltre chiesto di assicurare un “contributo alla finanza pubblica” di 350 milioni di euro annui fino al 2028. La suddivisione delle spese da tagliare dovrà essere pronto entro il 30 aprile dell’anno prossimo. In assenza di accordo tra le regioni, sarà direttamente il governo a effettuare il riparto iin proporzione agli impegni di spesa corrente, escluse quelle sanitarie e per la famiglia. In aggiunta ai tagli affidati alle regioni, ai comuni vengono chiesti 200 milioni l’anno e alle province 50.

Assicurazioni

Nel settore assicurativo il governo intende introdurre un Fondo di garanzia assicurativo dei rami Vita, “organismo associativo istituito fra le imprese di assicurazione e gli intermediari aderenti con lo scopo di intervenire a tutela degli aventi diritto a prestazioni assicurative nei confronti delle imprese aderenti” ed evitare casi come Eurovita, diventata quest’anno la prima compagnia di assicurazione italiana a essere posta in amministrazione straordinaria.

Per le imprese assicurative arriva anche l’obbligo, entro fine 2024, di copertura dei danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi in Italia.

Affitti brevi, cedolare secca al 26%

Aumentata dal 21 al 26 percento l’aliquota della cedolare secca per i cosiddetti affitti brevi, ossia i contratti d’affitto di immobili a uso privato per un periodo non superiore a 30 giorni. Dal 2021 può ricorrere alla cedolare secca solo chi affitta fino a quattro appartamenti. Oltre questo limite, l’attività si considera svolta in forma imprenditoriale.

Aumenti accise sigarette e tabacco

Per le sigarette aumentano le accise: le misure potrebbero portare a rincari tra i dieci e i dodici centesimi a pacchetto nel 2024. Per il tabacco trinciato il possibile rincaro è di 30 centesimi a busta. Aumenti di circa 10 centesimi per pacchetto anche sul tabacco riscaldato, mentre per le sigarette elettroniche c’è un piano di incrementi annuali (1% annuo, sia per i liquidi con nicotina, sia per quelli senza nicotina) nel 2025 e nel 2026.

Social card

Confermato lo stanziamento di 600 milioni per rifinanziare la carta “Dedicata a te”, destinata agli acquisti di beni di prima necessità. La card è destinata alle famiglie con Isee fino a 15 mila euro e almeno tre componenti. La bozza prevede inoltre lo stanziamento aggiuntivo di 15 milioni per il Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti.

Bonus luce

Ai titolari del bonus sociale elettrico è destinato un contributo straordinario, valido da gennaio a marzo dell’anno prossimo. Per questa misura è previsto uno stanziamento di 400 milioni.

Mutui

Per quanto riguarda i mutui è previsto un incremento di 282 milioni del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa.

Lotta all’evasione nel lavoro domestico

Prevista “la piena interoperabilità” di banche dati tra Entrate e Inps. Ade e Inps dovranno effettuare “attività di analisi del rischio e controlli sui dati retributivi e contributivi, anche comunicati in fase di assunzione, e realizzano interventi per la corretta ricostruzione della posizione reddituale e contributiva dei lavoratori domestici”.

Turismo, detassazione per notturni e festivi

Uno dei provvedimenti riguarda il trattamento integrativo per i lavoratori del settore turistico: sarà detassato il 15 percento degli stipendi lordi corrisposti per lavoro notturno e straordinari ai dipendenti con un reddito entro 40mila euro. Il provvedimento, limitato al primo semestre 2024, avrà un costo è di 81,1 milioni si spesa.

Giubileo, aumenta la tassa di soggiorno

I comuni capoluogo di provincia, le unioni di comuni le località turistiche e le città d’arte possono incrementare l’ammontare della tassa di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio, fino a 2 euro per notte di soggiorno. Per le opere connesse all’evento stanziati 75 milioni per il 2024, 305 milioni per il 2025 e 8 milioni nel 2026, oltre a 220 milioni previsti nei tre anni per interventi in conto capitale.

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