l 70% delle PMI vede ricavi in crescita nel 2022/23: sostenibilità, digitale e PNRR le leve per competere
Le PMI scommettono sul domani, puntando sulla qualità dei prodotti, anche in chiave sostenibile. Il rinnovato clima di fiducia è positivamente influenzato dalle risorse del PNRR e dal loro impatto sull’intero sistema economico, ma l’imprenditoria made in Italy si è dimostrata più resiliente del previsto al Covid, grazie anche agli investimenti nell’innovazione digitale. Secondo l’ultimo Market Watch PMI, elaborato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis in collaborazione con Format Research, un’impresa su due si aspetta un generale miglioramento della propria condizione economica tra il 2022 e il 2023. Nello specifico, ben il 69% delle PMI stima una crescita dei ricavi grazie alla domanda interna (82% nell’Agroalimentare, 74% nella Manifattura) e ben il 70% si aspetta un aumento del business per le
vendite oltre confine. Tra queste ultime, spiccano anche le aziende dei comparti della Meccanica e Chimica Farmaceutica. Per la prima volta, anche il settore delle Costruzioni evidenzia segnali positivi.
L’impatto del biennio pandemico e le leve per il futuro:
Il 2020-21 è stato un biennio critico, contraddistinto dalla pandemia, ma non per tutti il Covid ha influito sul business, anzi. Il 63% delle PMI intervistate dichiara infatti di non aver subito impatti o cambiamenti: di queste, il 37% ha dichiarato addirittura un miglioramento delle proprie condizioni economiche (il dato sale al 45% nelle PMI di maggiori dimensioni 50-249 addetti). Questa la base di partenza per guardare al domani con più forza. Se da un lato, infatti la qualità e la flessibilità dell’offerta saranno i driver dello sviluppo internazionale, dall’altra il reperimento delle materie prime e i rincari dell’energia saranno le zavorre alla crescita. Tra le sfide all’orizzonte ci sono anche la transizione digitale e quella ecologica, percorsi definiti «complessi» per il 23% delle PMI.
Le priorità per lo sviluppo e il PNRR:
Sei le priorità indicate dalle imprese per la competitività nel prossimo futuro: al primo posto per il 40% degli intervistati c’è la qualità del prodotto, per il 33% sarà necessario ampliare la gamma dei prodotti e servizi, un 27% agirà sul pricing (all’insù), il 19% si affiderà alla leva del marketing, il 14% punterà sulla sostenibilità. Il B2B continuerà a essere la specializzazione delle imprese italiane che dimostrano sempre più familiarità con l’e-commerce già utilizzato dal 33% del campione, e ben il 12% si aspetta una crescita nel prossimo biennio.
Il sentiment positivo degli imprenditori è influenzato anche dal PNRR: il 54% delle PMI ipotizza infatti un impatto positivo sull’intero sistema economico del Paese. Tra gli effetti attesi: un aumento degli investimenti pubblici/privati e delle agevolazioni, maggiore competitività sui mercati internazionali, aumento del PIL nel medio-lungo periodo a spinta dei consumi interni e miglioramento delle infrastrutture.
Il Market Watch PMI di Banca Ifis:
Banca Ifis, con il suo Ufficio Studi, in collaborazione con centri di ricerca privati e accademici, descrive e analizza mercati, settori e fenomeni, offrendo informazioni e chiavi di lettura utili alla comprensione della realtà economico-produttiva italiana. In particolare, l’osservatorio Market Watch PMI racconta le nuove leve strategiche e organizzative messe in atto dalle Piccole e Medie Imprese a seguito all’impatto che la crisi sanitaria ed economica. Grazie all’ascolto di imprese target dei dieci settori produttivi tipici del Made in Italy, i report e le infografiche di approfondimento contribuiscono al dibattito in corso sulle strategie e sulle priorità manageriali dell’ecosistema industriale-economico italiano. Nel 2021 la Banca ha analizzato nello specifico gli investimenti e l’utilizzo che le PMI italiane fanno della tecnologia digitale nelle seguenti aree: innovazione 4.0, vendite, organizzazione del lavoro, export, finanza e rapporti con la Pubblica Amministrazione. Uno speciale approfondimento è stato quindi dedicato anche alle PMI al femminile, ovvero alla presenza di donne al timone dell’azienda siano esse manager o imprenditrici, talvolta fondatrici dell’azienda stessa, alla nuova leadership imprenditoriale e alle competenze.
L’ultimo focus è dedicato alle aspettative delle PMI per il biennio 2022-2023.