Green & Sociale: l’energia che cambia l’Italia
Decarbonizzazione spinta, lotta alla povertà, alloggi a prezzo calmierato per i giovani dipendenti. Ecco come sta procedendo il Piano di sostenibilità di Edison
Correva l’anno 1883 quando, a La Scala di Milano, per la prima volta, un’opera andava in scena illuminata con l’energia elettrica anziché con i lumi a gas: si trattava della “Gioconda” di Amilcare Ponchielli. La luce proveniva dalla centrale di Santa Radegonda, la prima dell’Europa continentale, dotata del sistema Edison a corrente continua.
Quasi un secolo e mezzo dopo, nel dicembre scorso, il celebre Teatro milanese ha fatto un nuovo salto nel futuro: sul suo tetto è stato infatti installato un impianto fotovoltaico “su misura”, progettato in modo da adattarsi alla forma arrotondata della struttura, in grado di produrre 111.000 kWh all’anno di energia elettrica green. Ora, dunque, sono le rinnovabili a soddisfare il fabbisogno energetico del tempio della lirica. E anche questa svolta è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra La Scala e il Gruppo Edison, che dal 2023 figura tra i soci fondatori permanenti della Fondazione del Teatro.
Questo è solo uno dei più suggestivi esempi delle attività riepilogate nel documento “Futuro in corso. L’impatto sostenibile di Edison – 2024”, che raccoglie appunto le performance raggiunte l’anno passato e gli impatti generati dal piano di sostenibilità in cui l’azienda è impegnata.
Transizione
Edison conta 6mila lavoratori in Italia. Tra 2023 e 2024 il Gruppo ha assunto oltre 400 persone l’anno, di cui il 49% al di fuori delle sedi direzionali di Milano, Roma e Torino, ed entro il 2030 la campagna di assunzioni proseguirà al ritmo di circa 300 nuovi inserimenti all’anno, di cui metà saranno giovani neodiplomati e neolaureati, con la componente femminile che rappresenterà almeno il 40% delle assunzioni ad elevata scolarità.
Nell’attuazione del proprio piano strategico, nell’ultimo biennio l’azienda ha investito 1,2 miliardi di euro sulla transizione energetica nel nostro Paese. I principali assi di business sono stati tre. Primo: generazione e flessibilità. Secondo: gas supply e sviluppo green gas. Terzo: clienti e servizi.
Questi investimenti rientrano in un pacchetto di risorse da 10 miliardi di euro tra 2023 e 2030. Lo scorso anno gli stanziamenti sono stati allineati al 70% agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dalle Nazioni Unite e per la metà alla Tassonomia Ue (quasi il doppio rispetto al 2023, quando l’allineamento alla tassonomia era al 27%). L’obiettivo è far sì che siano rispettivamente pari all’85% e al 75% entro i prossimi cinque anni.
Negli ultimi vent’anni Edison ha diminuito le proprie emissioni dirette di anidride carbonica di oltre il 75%: dalle quasi 25 milioni di tonnellate di CO2 equivalente del 2006 alle 6,1 milioni di tonnellate dello scorso anno.
Il cronoprogramma di decarbonizzazione tracciato dal Gruppo prevede entro il 2050 una riduzione di almeno il 95% delle emissioni dirette di anidride carbonica rispetto al 2017 attraverso l’aumento della produzione elettrica da fonti rinnovabili e l’adozione sistemi di flessibilità e delle migliori tecnologie di generazione decarbonizzata.
Nel 2024 Edison ha abbassato la propria intensità carbonica del 15% e ha raggiunto il 28% di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, avanzando rispetto al 25% dell’anno precedente e avvicinando l’obiettivo del 40% al 2030.
Tra eolico, fotovoltaico e idroelettrico, la capacità installata ha toccato i 2,2 GW, un livello che permesso di produrre 5,5 TWh di energia green, equivalente al fabbisogno annuale di una città grande come Milano. Così, l’anno scorso, è stata evitata l’emissione in atmosfera di 2,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica.
Con le aziende e la P.A.
Nel 2024 la controllata Edison Next – che accompagna clienti e territori nel percorso di transizione ecologica – ha favorito la decarbonizzazione dei clienti industriali attraverso sistemi di autoproduzione low carbon incrementando di 230 MW la capacità installata rispetto al 2021 e stipulato contratti per nuovi impianti rinnovabili per circa 180 MW.
Lo scorso anno ha inaugurato con Michelin Italiana un sistema di impianti per la decarbonizzazione e l’ottimizzazione dei consumi energetici dello stabilimento di Cuneo, che abbatte le emissioni di anidride carbonica del sito industriale aumentandone al contempo l’autonomia energetica. Il sistema di interventi realizzati da Edison Next permetterà allo stabilimento di accelerare verso il target di neutralità carbonica al 2050.
Per quanto riguarda i servizi alla Pubblica Amministrazione, poi, oltre al servizio di ospedali e strutture sanitarie, nel 2024 Edison Next ha raggiunto 1,3 milioni di punti luce gestiti (+5,2% rispetto al 2023), con 25 nuovi Comuni, tra cui Trieste. Nel corso dell’anno l’azienda ha sottoscritto 14 accordi di partenariato pubblico-privati volti ad accelerare la transizione energetica con soluzioni disegnate sulle specifiche esigenze degli enti interessati.
E ancora: spostandoci nel campo della mobilità, Edison ha installato nel corso del 2024 mille punti di ricarica per l’auto presso clienti retail, pmi e industrie, pubbliche amministrazioni, dopo aver realizzato negli anni scorsi la prima catena logistica integrata del gas naturale liquefatto per la decarbonizzazione dei trasporti pesanti marittimi e su gomma. Nel solo 2024 ha venduto Gnl e biometano in quantitativi in grado di rifornire 17mila autoarticolati, consegnando il gas naturale a circa 500 stazioni di rifornimento in tutta Italia.
Inclusione
Al fine di coinvolgere le nuove generazioni nel percorso di transizione energetica e raccogliere le migliori competenze intorno a questo progetto, la società energetica milanese, aldilà dei programmi formativi e di inclusione che offre ai propri dipendenti, ha pensato di fornire una risposta concreta ha un problema che affligge tutti i giovani: trovare un alloggio indipendente dalla famiglia a costi ragionevoli.
Nel nostro Paese, infatti, quasi il 67,4% dei giovani tra 18 e 34 anni vive ancora all’interno del proprio nucleo familiare, principalmente a causa del caro-affitti. Edison, dunque, ha lanciato nel 2024 “Una casa per i giovani”: un programma di social housing dedicato a neolaureate e neolaureati da poco assunti che non dispongono di un alloggio proprio. A loro viene offerta la possibilità di affittare un bilocale arredato vicino alla sede di lavoro, con un contributo mensile sostenibile (non superiore a un terzo dello stipendio netto che percepiscono) e comprensivo delle utenze. Il supporto dura tre anni, al termine dei quali il dipendente può subentrare nell’affitto o presentare una proposta d’acquisto.
L’inclusione passa però anche dai territori e dal coinvolgimento delle comunità. Un’altra iniziativa da segnalare è “Energia in Periferia”, realizzata in collaborazione con il Banco dell’Energia per contrastare la povertà energetica nelle aree marginali delle città italiane e nei centri minori. Nel territorio di Reggio Calabria il programma ha previsto un contributo di 60.000 euro a beneficio di 116 nuclei familiari garantendo la copertura di circa 6 mensilità di elettricità o 4 di gas, la fornitura di dispositivi illuminanti ad alta efficienza e l’organizzazione di sessioni informative sul contenimento dei consumi. A Catanzaro sono stati destinati 40.000 euro a sostegno di 100 famiglie in condizioni di fragilità economica, mediante il saldo delle utenze. L’estensione del progetto ha raggiunto anche Cagliari, dove oltre 700 famiglie residenti nel quartiere Santa Teresa ricevono assistenza economica per le spese energetiche e partecipano ad attività didattiche sul risparmio energetico.
Poi ci sono i progetti di valorizzazione dei territori. Lo scorso anno il 67% della comunità in cui Edison opera ha partecipato a iniziative loro dedicate come, per esempio, la mostra di reperti archeologici allestita all’interno della centrale di Presenzano, l’apertura alle visite dei propri siti idroelettrici ed eolici in occasione delle Giornate Fai o il bando “Costruiamo il Futuro” con cui Edison sostiene le associazioni del terzo settore e sportive di Valcamonica e Valcaffaro, sedi di numerosi impianti idroelettrici del Gruppo. L’obiettivo al 2030 è che la totalità delle comunità in cui risiedono impianti di generazione di grande dimensione venga interessato da progetti di valorizzazione territoriale.