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Home » Economia

Ex Ilva, il segretario della Fim di Taranto a TPI: “Dal governo vogliamo fatti, non promesse. I lavoratori sono stanchi”

 

Ex Ilva, Prisciano (Fim Taranto): “Rigettiamo nuovo piano industriale Mittal”

“Chiediamo esuberi zero e rigettiamo il nuovo piano industriale di Arcelor Mittal, non vogliamo sentirne proprio parlare. Abbiamo un accordo che abbiamo sottoscritto un anno fa, quell’accordo non produce esuberi, ha all’interno tutte quelle che sono le innovazioni tecnologiche ambientali e sulla sicurezza e sul rilancio della stessa fabbrica”.

Questa la posizione del segretario Fim Cisl Taranto Biagio Prisciano che ai microfoni di TPI ha commentato il piano industriale sull’ex Ilva di Taranto. Nella mattina di oggi, martedì 10 dicembre, i sindacati hanno manifestato a Roma, in piazza Santi Apostoli, per chiedere una soluzione alla tormentata vicenda. Una soluzione che non può essere certamente il piano industriale presentato la scorsa settimana da Mittal, che prevede tra le altre cose 4.700 esuberi.

“Ascoltare Arcelor Mittal che dopo un anno viene a Roma, ci convoca e ci presenta un nuovo piano industriale che conta circa 6.300 esuberi, non è accettabile. Rispediamo tutto al mittente. Le multinazionali devono capire che quando si sottoscrive un accordo in questo Paese, va rispettato. Guai se non accade”.

Cosa farete se dovesse invece essere confermato un piano di esuberi?

Noi intanto vediamo cosa ci dirà il Governo, ci ha convocati giovedì alle 17. Ma è chiaro che non ci fermiamo qui. La cassa integrazione è uno strumento, un ammortizzatore sociale ed è temporaneo. Ma a Taranto ci sono lavoratori fermi dal 2012 in cassa integrazione.

Siete pronti a scioperare a oltranza?

Vedremo cosa uscirà giovedì e decideremo il da farsi. Non escludiamo che ci possano essere ulteriori mobilitazioni.

Le promesse del premier Conte sono ancora credibili?

Le promesse del governo le voglio vedere su carta. I lanci a me non interessano. Vogliamo i fatti, le chiacchiere lasciamole a chi le vuole fare. Siamo in una fase di incertezza, i lavoratori sono stanchi. Vogliamo che Arcelor non si presenti con gli esuberi. Non glielo permettiamo.

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